1095: l'Appello di Clermont
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Il Concilio durò dal 18 al 28 novembre. Come nel precedente Concilio piacentino gli argomenti trattati dai 300 ecclesiastici riuniti furono diversi e complessi; furono ripetuti i decreti contro l'investitura laica, la simonia ed il matrimonio del clero. Inoltre fu sostenuta la Tregua di Dio, vennero scomunicati Filippo I di Francia per adulterio, il Vescovo di Cambrai per simonia e fu stabilita la supremazia della sede di Lione su quelle di Reims e di Sens.

Il Concilio di Clermont fornì a Urbano l'occasione per annunciare l'idea che aveva iniziato a maturare dopo il Concilio piacentino ed elaborato durante il viaggio in Francia: per il 27 novembre annunciò che avrebbe tenuto una seduta pubblica durante la quale avrebbe fatto un importante discorso. Questo creò un forte interesse e molte persone delle zone circostanti giunsero a Clermont per sentire le sue parole.

1095: l'appello del Papa Urbano II

Il 27 novembre 1095, giorno del discorso di Urbano II, la folla era così grande che non tutti poterono entrare nella cattedrale, così che il soglio pontificio venne istituito in un campo al di fuori della Chiesa di Notre-Dame du Port. Il trono papale fu posto sopra una piattaforma davanti ad una moltitudine impaziente. Erano presenti molti cittadini comuni, oltre alla nobiltà locale, tuttavia grandi nobili d'Europa, i Re, i Duchi e così via, non c'erano.

Papa Urbano II era un potente oratore ed usò al massimo la sua meravigliosa dote di eloquenza, descrivendo il dominio dei Saraceni nella Sacra città dove Cristo aveva sofferto ed era morto.


Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima Crociata (dipinto di F. Haiez)

Il discorso da lui pronunciato quel giorno fu commovente e indimenticabile:
“Soprattutto vi sproni il Santo Sepolcro del Signore Salvatore nostro, ch'è in mano d'una gente immonda, e i luoghi santi, che ora sono da essa vergognosamente posseduti e irriverentemente insozzati dalla sua immondezza (..)
La nobile razza dei Franchi deve andare in aiuto dei fratelli cristiani d'Oriente. I turchi infedeli stanno avanzando verso il cuore della cristianità orientale, i cristiani sono oppressi ed attaccati, le Chiese ed i luoghi sacri sono stati contaminati. Gerusalemme geme sotto il giogo dei Saraceni. Il Santo Sepolcro è in mani musulmane ed è stato trasformato in moschea. I pellegrini vengono perseguitati e viene persino impedito loro l'accesso alla Terra Santa.
Prendete la via del santo Sepolcro, strappate quella terra a quella gente scellerata e sottomettetela a voi: essa da Dio fu data in possesso ai figli di Israele; come dice la Scrittura, in essa scorrono latte e miele (......)
Tutto l'Occidente deve marciare in difesa dell'Oriente. Tutti devono andare, ricchi e poveri. I Franchi devono interrompere le loro liti e guerre interne. Lasciateli andare invece contro gli infedeli e combattere una guerra giusta. Vi condurrà Dio stesso perché sa fare il suo lavoro. Ci sarà l'assoluzione e la remissione dei peccati per tutti coloro che muoiono al servizio di Cristo. Quelli che qui sono poveri e miserabili peccatori, li saranno ricchi e felici. Che nessuno esiti, ma deve marciare per la prossima estate. Dio lo vuole! Dio lo vuole!”

A tutti quelli che avrebbero intrapreso il viaggio in Terra santa, anche solo per devozione, il Papa promise l'indulgenza plenaria, mentre le loro proprietà dovevano essere considerate come sacre. In seguito, anche a chi avrebbe aiutato i Crociati durante il viaggio, fu estesa la “tregua di Dio”. Quando il Papa cessò di parlare, il potente grido “Deus lo volt!” (Dio lo vuole) si alzò dalla folla. Le sue più ottimistiche speranze non avevano previsto un tale entusiasmo che ora prevaleva.


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