l'Europa nel 1145
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1145: la notizia della caduta di Edessa

Dopo la prima Crociata e la Crociata minore del 1101, in Terra Santa erano stati fondati tre Stati Crociati: il Regno di Gerusalemme, il Principato di Antiochia e la Contea di Edessa. Un quarto Stato, la Contea di Tripoli, era stato istituito nel 1109.


la contea di Edessa nel 1135

La Contea di Edessa era lo Stato Crociato più settentrionale ed anche il più debole e meno popolato; come tale, era soggetto a frequenti attacchi da parte degli Stati musulmani circostanti, governati dai Turchi Artuqidi, Danishmendidi e Selgiuchidi.

Nel 1104, il Conte di Edessa Baldovino di Boulogne ed il futuro Conte di Edessa Joscelin di Courtenay, dopo la loro sconfitta alla battaglia di Harran, erano stati catturati dai Turchi Selgiuchidi e, dopo cinque anni di prigionia, nel 1108 poterono ritornare in libertà, dopo aver pagato un riscatto di 60.000 dinari.

Nel 1122 Joscelin di Courtenay, divenuto Conte di Edessa dopo la nomina di Baldovino di Boulogne a Re di Gerusalemme, venne nuovamente catturato. Nel 1123, quando il Re Baldovino di Boulogne era ad Edessa come reggente, anch'egli fu fatto prigioniero dai Turchi Artuqidi e finì detenuto assieme a Joscelin.

Joscelin di Courtenay riuscì ad evadere ed a raccogliere un riscatto che consentì, nel 1124, la liberazione di del Re Baldovino II. Dopo la battaglia di Azaz del 1125, la Contea di Edessa, guidata da Joscelin di Courtenay, per qualche tempo recuperò un po', poi nel 1131, mentre stava difendendo una sua roccaforte posta sotto assedio dal Sultano di Iconio, Joscelin di Courtenay morì.


guerriero Turco Artuqide

Suo figlio e successore Joscelin II fu costretto ad allearsi con l'Impero Bizantino, ma nel 1143 sia l'Imperatore Bizantino Giovanni II Comneno che il Re di Gerusalemme Folco d'Angiò morirono. Joscelin II, che non era in buoni rapporti sia con il Conte di Tripoli che con il Principe di Antiochia, si trovò così senza potenti alleati.

Nel frattempo, il Turco Selgiuchide Zengi, Atabeg di Mosul, nel 1128 aveva aggiunto Aleppo ai suoi domini ed Aleppo, che era la chiave del potere in Siria, era sempre stata contesa tra i governanti di Mosul e quelli di Damasco.

Alla fine del 1144, Joscelin II si alleò con i Turchi Artuqidi ed uscì da Edessa con quasi tutto il suo esercito per sostenere l'esercito Artuqide contro quello di Aleppo. Zengi, approfittando dell'assenza dell'esercito di Joscelin II, si affrettò ad assediare la città Edessa, che riuscì a conquistare il 24 dicembre 1144.

Jocelyn II continuò a governare i resti della Contea di Edessa dalla città di Turbessel, ma poco a poco il resto del suo territorio venne catturato dai musulmani o venduto ai Bizantini.

Zengi, dopo la cattura della città di Edessa, fu lodato in tutto l'Islam come “difensore della fede”; fortunatamente non perseguì altri attacchi contro il resto del territorio della Contea di Edessa o contro il Principato di Antiochia, come si temeva.

1145: la Bolla Quantum praedecessores

Nell'estate del 1145 i pellegrini di ritorno dalla Terra Santa portarono in Occidente la triste notizia che la Contea di Edessa era caduta nelle mani di Zengi. Fu il Vescovo Ugo di Jabala, inviato a Viterbo dal Principe di Antiochia Raimondo di Poitiers, a riferire per primo al Papa Eugenio III la sorte di Edessa; giunsero poi gli ambasciatori di Gerusalemme e di Armenia a confermarla.


il Papa Eugenio III riceve a Viterbo gli ambasciatori del Re Baldovino III di Gerusalemme,
venuti a domandargli l'invio di soccorsi dopo la caduta di Edessa
(dipinto di Hortense Haudebourt-Lescot)

I racconti degli ambasciatori cristiani fecero piangere il Papa; le disgrazie di Edessa e le sciagure che minacciavano Gerusalemme diffusero ovunque costernazione e dolore. Grida d'allarme si diffusero in tutto l'Occidente. 45 anni erano trascorsi da quando era stato liberato il Santo Sepolcro, ma lo spirito del popolo non era cambiato; da tutte le parti ognuno voleva correre alle armi.

Il 1° dicembre del 1145, il Papa Eugenio III emise la Bolla “Quantum praedecessores”, con la quale esortava il Re di Francia Luigi VII ed i Principi ed il popolo di “Gallia”, ad organizzare una seconda Crociata.


Papa Eugenio III

Il Papa, con la Bolla “Quantum praedecessores”, concedeva a chi intraprendeva la Crociata la remissione dei peccati e la loro assoluzione, perché: “chi deve iniziare così devotamente il sacro viaggio e deve compierlo o morire durante esso, deve ottenere l'assoluzione per tutti i suoi peccati, che con cuore umile e contrito egli confessa”.

La Bolla Papale prevedeva inoltre che le mogli, i figli ed i beni di chi partiva, restavano sotto la protezione del Papa, dei Vescovi e degli Arcivescovi sino al loro ritorno o alla notizia della loro morte.

La bolla disponeva inoltre che nessuno poteva indossare capi preziosi, né poteva portare cani o falchi, o altre cose che preziose e tutti dovevano mostrare zelo e diligenza “in materia di armi, cavalli e altre cose con cui si possono combattere gli infedeli”.

Coloro che erano indebitati non dovevano pagare gli interessi già maturati e, se erano vincolati da un giuramento con il quale avrebbero dovuto pagare gli interessi, venivano assolti dal loro giuramento.


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