La Campagna del 1220-1222


1220: la corsa al battesimo dell'Estonia del nord

Nella seconda metà del 1219 i Fratelli della Spada, insieme ai loro alleati Letgalli, Livoni ed Estoni convertiti, continuarono ad attaccare le Contee Estoni di Virumaa e di Jarva. Gli anziani di entrambe le Contee si dissero d'accordo con le condizioni di pace ed offrirono degli ostaggi.

All'inizio del 1220, venne organizzato un altro attacco nella Contea di Hariu. Vicino al villaggio di Kareda, nella Contea di Jarva, i fratelli della spada ed i Letgalli inaspettatamente incontrarono gli estoni di Saaremaa che erano venuti per punire i locali che si erano arresi ai Crociati. i Fratelli della Spada riuscirono a schiacciare l'esercito di Saaremaa.

L'esercito composto da Livoni e da Estoni convertiti, non aveva partecipato alla battaglia di Kareda, ma si era trasferito direttamente ad Hariu; dopo aver battuto gli Estoni di Saaremaa, i Fratelli della Spada ed i Letgalli si unirono ai Livoni ed Estoni convertiti. Il popolo di Varbola (nella contea di Laanemaa) inviò gli anziani a negoziare con i Crociati e, dopo aver dato ostaggi e consentito il battesimo, la pace era fatta.

Nella contea di Hariu, i Fratelli della Spada ebbero il loro primo contatto con i Crociati danesi e divenne evidente che gli accordi precedentemente fatti nello Schleswig ora erano cambiati. I danesi sostenevano che, nonostante gli sforzi compiuti dai Fratelli della Spada nel conquistare l'Estonia, il Vescovo Albrecht von Buxthoeven aveva promesso alla Danimarca tutti le contee dell'Estonia che avessero conquistato e battezzato.


i missionari abbattono gli alberi sacri degli estoni
(collezione d'arte dell'Università di Tartu)

Visto che, per gli estoni pagani, accettare il cristianesimo era considerato come un segno di resa, sia i danesi che i tedeschi si precipitarono sul posto con i loro sacerdoti, cercando di convertire quante più persone possibile, in più posti possibili, distruggendo i vecchi boschi sacri nel processo di cristianizzazione.

Pare che la terra conquistata non fosse stata adeguatamente suddivisa, visto che sia nella contea di Jarva che in quella di Virumaa avvenne un doppio battesimo. Enrico di Livonia descrive il battesimo fatto dai Danesi, i quali offrivano ai pagani “falsi affari”, mirando solo a diffondere la loro influenza. Ma probabilmente anche la chiesa di Riga agì in modo simile. In definitiva, i confini di influenza vennero tracciati come segue: i danesi ricevettero Reval, Hariu, Virumaa e Jarva: ai tedeschi andò il resto dell'Estonia.


1220: L'impresa svedese di Lihula

La Contea Estone di Laanemaa era stata lasciata da parte nelle conquiste dei tedeschi e dei danesi e questo aumentò l'interesse del Re John Sverkersson che cercava di stabilire una presenza svedese in Estonia.

All'inizio dell'estate del 1220, il Re, accompagnato da Karl Döve, Jarl di Svezia e da Karl Magnusson, Vescovo di Linkoping, giunse nei pressi della fortezza in Lihula, in una zona non ancora conquistata dai Fratelli della Spada; l'esercito svedese riuscì a catturare la roccaforte di Lihula. Il battesimo e la costruzione della chiesa iniziò subito, e furono aperti anche i negoziati con i tedeschi e danesi.


ricostruzione del castello di Lihula

Secondo la “Cronaca di Enrico di Livonia” lo scopo della Crociata era quello di “conquistare alcune parti di Estonia”. Il vecchio forte di Lihula divenne il loro quartier generale.

La Contea di Laanemaa era già formalmente battezzata con un proprio Vescovo con la sede proprio a Lihula. Ma di questo non si preoccuparono gli svedesi, affermando che le prove dell'esistenza di un Vescovado non erano affidabili. I Cavalieri di Re John Sverkersson attraversarono tutta la Contea, ribattezzarono tutti e costruirono delle chiese, fino a quando il Re non si assicurò che la Rotalia faceva parte del suo regno.

Ben presto il Re partì da Laanemaa, lasciando solo alcuni guerrieri a Lihula, perchè si rese conto che non esisteva alcun pericolo visto che l'area era già sorvegliata da due fortificazioni, una danese ed una tedesca. Rimasero nella fortezza anche il comandante svedese Karl Döve, Jarl di Svezia e da Karl Magnusson, Vescovo di Linkoping.

All'alba dell'8 agosto però, arrivò una flotta di Estoni delle vicine Contee di Saaremaa e di Laane. Gli svedesi probabilmente avevano sentito che che gli Estoni di Saaremaa avevano recentemente subito una sconfitta e quindi li ritennero innocui. E questa fu la loro disgrazia: gli Estoni circondarono la fortezza occupata dagli svedesi che fu data alle fiamme nel corso della feroce battaglia che ne seguì. Le truppe svedesi cercarono di trovare una via d'uscita, ma quasi tutti, compreso il Vescovo Karl Magnusson, furono uccisi sul posto; si salvarono solo alcuni soldati che riuscirono a fuggire a Tallinn. Con questo la Svezia finì di cercare terre da conquistare in Estonia, e non interferì attivamente per altri 300 anni. Le truppe danesi arrivarono in tempo solo per seppellire i morti.

Dal 1220 i Fratelli della Spada iniziarono ad mettere i propri uomini nei forti delle Contee Estoni di Sakala ed Ugandi. Vennero nominati gli esattori che iniziarono a raccogliere le tasse. Per i successivi due anni, le attività militari in Estonia si limitarono a respingere le incursioni dei vicini russi. L'unica area non ancora conquistata in Estonia era l'isola di Saaremaa.


1221: l'attacco alla fortezza di Wenden (Tallinn)

Nell'aprile del 1221, soddisfatti dal loro successo a Lihula, gli Estoni di Saaremaa navigarono verso Tallinn e cominciarono ad assediare la fortezza di Wenden. Furono raggiunti dagli Estoni delle Contee di Reval, Hariu e Virumaa.

La battaglia durò 14 giorni, i danesi fecero diversi tentativi di attaccare, ma senza successo e gli estoni erano pronti ad incendiare la fortezza.

L'arrivo di tre navi nella baia di Tallinn, fu il punto decisivo: gli Estoni pensarono che quello era l'esercito del Re di Danimarca e decisero di interrompere l'assedio e tornare a casa. Questa azione venne seguita dalla crudele vendetta dei danesi contro gli Estoni della terraferma: gli anziani furono catturati e impiccati e vennero raddoppiate e triplicate le tasse che gli Estoni dovevano pagare alla corona danese.


1222: l'attacco all'isola di Saaremaa

L'ultima Contea Estone a resistere ai crociati era l'isola di Saaremaa, le cui flotte di guerra avevano fatto irruzione sia in Danimarca che in Svezia durante gli anni della lotta contro i Crociati tedeschi.


il Re Valdemaro II di Danimarca parte per la crociata

Tra l'estate e l'autunno del 1222, il Re danese Valdemaro II tentò, per la seconda volta, la conquista dell'isola di Saaremaa, costruendovi una fortezza di pietra come presidio.

Poi il Re invitò a Saaremaa i governanti della Livonia, tra cui il Vescovo di Riga e Folkvin, Maestro dei Fratelli della Spada, per dividere l'Estonia. Con questo procedimento i Fratelli della Spada ricevettero le Contee Estoni di Sakala e Ugandi, ma ne dovettero cedere i due terzi al Vescovo di Riga.

I Funzionari dell'Ordine si recarono a Viljandi, Tartu e Otepaa, nelle fortezze vennero costruite le chiese, ed arrivarono sia i Cavalieri dell'Ordine che i rappresentanti del Vescovo.


Storica immagine di Tartu

In quel momento, la Danimarca era all'apice del suo potere e, sottomettendo Saaremaa, Valdemaro II sperava di ottenere il dominio completo della sponda orientale del Mar Baltico. Ma ben presto divenne chiaro che i danesi non erano in grado di difendere la roccaforte; il primo attacco degli Estoni di Saaremaa venne respinto, dopo di che il Re ritornò in Danimarca.

Allo stesso tempo gli Estoni stavano preparandosi per un nuovo attacco, inviando richieste di aiuto anche sulla terraferma. Gli Estoni avevano imparato a costruire le catapulte, copiandole da quelle che erano state abbandonate a Varbola e, con l'aiuto di 17 catapulte, effettuarono un altro attacco al forte danese, che fu bersagliato per 5 giorni, senza sosta. Alla fine, i difensori dovettero accettare l'offerta degli Estoni di abbandonare il forte. Dopo che i danesi si erano allontanati, il forte fu raso al suolo.

Poi gli Estoni di Saaremaa inviarono messaggi di vittoria in tutta l'Estonia dove si diffuse la rivolta. Allo stesso tempo Valdemaro II fu sconfitto in Germania e fu imprigionato da uno dei suoi vassalli.


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