I Contatti con l'Ordine Teutonico

Nel 1226, a causa della pesante situazione causata dalle reiterate incursioni dei Pruzzi pagani nei territori del Duca Corrado I di Masovia, che aveva cercato invano di controllare la Prussia con lo scopo di aprire l'accesso al mare per l'esportazione e che non poteva contare molto sull'appoggio della Danimarca, già impegnata contro i pagani dell'Estonia, il Duca Corrado I di Masovia ed il Vescovo di Prussia Christian di Oliva i pensarono di chiedere appoggio all'Ordine Teutonico.


Corrado I di Mazovia

La scelta del Duca di Masovia non era casuale: l'Ordine Teutonico infatti aveva già avuto un'esperienza nella difesa dai popoli pagani dei confini nel regno d'Ungheria, una decina di anni prima. Infatti nel 1211, il Re d'Ungheria Andrea II aveva offerto all'Ordine di insediarsi nel territorio del Burzenland, nella Transilvania sud-orientale, allo scopo di popolarlo e di trasformarlo in un baluardo contro la minaccia rappresentata dal popoli pagani provenienti dalle steppe del sud della Russia.


Sigillo di Christian di Oliva

I Cavalieri Teutonici avevano appena concluso l'esperienza ungherese, quando nel 1226 il Vescovo di Prussia Christian di Oliva, consegnò ad Hermann von Salza una lettera del Duca di Masovia che gli chiedeva l'aiuto dei Cavalieri Teutonici perché assistessero e proteggessero i suoi sudditi contro le incursioni dei pagani nativi di Prussia. La stabilità con i Pruzzi avrebbe permesso a Corrado di ambire al titolo di Granduca di Polonia.

Quando a Roma il Vescovo Christian di Oliva incontrò Hermann von Salza, rimanevano ostili al cristianesimo i Pruzzi orientali ed i Lituani che occupavano la costa baltica, dalle foci della Vistola fino alla regione del Njemen, e che isolavano così i territori più settentrionali della Livonia, Lettonia ed Estonia da poco cristianizzati.


Hermann von Salza

Corrado prometteva ai Cavalieri Teutonici, qualora avessero accettato di intervenire in Prussia, la Terra di Chelmno, un territorio di circa 3.000 kmq situato nella bassa valle della Vistola con capitale Chelmno e comprendente la città di Dobrzin. Inoltre il Duca era disposto ad offrire all'Ordine, oltre all'intera Terra di Chelmno, tutti i territori che avrebbero strappato ai Pruzzi, qualora i Cavalieri Teutonici avessero accettato di insediarsi in quelle terre a difesa della Masovia.

In sostanza il Duca prometteva le stesse cose che il Re Andrea II d'Ungheria aveva promesso ad Herman von Salza quindici anni prima, ma alcuni membri dell'Ordine Teutonico non volevano ripetere la precedente disavventura in Transilvania.

La pesante onta subita nel 1225 con l'espulsione dell'Ordine Teutonico dal Burzenland, che era ritornato sotto il controllo della corona ungherese nonostante le recriminazioni dell'Ordine e del Papa Onorio III, fece sì che l'Hochmeister (Gran Maestro in tedesco) Hermann von Salza fosse molto restio ad intraprendere un'avventura simile in Prussia quando, agli inizi del 1226, ne ricevette richiesta da Corrado di Masovia.


l'Imperatore Federico II

Hermann von Salza aveva anche altri motivi per rifiutare l'offerta del Duca. C'era una nuova urgenza per sostenere pienamente e senza esitazione una crociata in Terra Santa che stava organizzando l'Imperatore Federico II. La Crociata precedente era appena fallita nel suo attacco contro l'Egitto e molti pensavano che, se l'Imperatore avesse navigato in aiuto ai Crociati, avrebbe potuto salvare la situazione ed ottenere una grande vittoria.

A quel tempo, tuttavia, l'Imperatore aveva scarso interesse per la Crociata, perché aveva affari che gli premevano in Sicilia e nessun incentivo o ammonizioni papali lo spingevano a partire. Però aveva annunciato che avrebbe soddisfatto il suo voto di fare la Crociata nel 1226 o 1227.

I dignitari dell'Ordine Teutonico capivano che, se un grande contingente dei loro Cavalieri avesse partecipato alla Crociata di Federico II, avrebbero avuto molto da guadagnare dalla sua gratitudine. Si aspettavano grandi cose dalla Crociata imperiale e non erano interessati a deviare le loro energie in un altro fiasco lontano dalla Terra Santa. Questi erano motivi che Hermann von Salza avrebbe potuto utilizzare per ignorare la richiesta di aiuto di Corrado di Masovia.

Ad ogni buon conto l'Hochmeister non fu precipitoso, le trattative col Duca di Masovia durarono a lungo e trascorsero alcuni anni prima che l'Ordine si decidesse ad intervenire nel Baltico. Herman von Salza non fece subito il passo decisivo di inviare i suoi Cavalieri, ma iniziò un'indagine in modo tale che, qualora avesse deciso di inviare successivamente un esercito, i termini del contratto con il Duca di Masovia fossero assolutamente soddisfacenti.

Durante le trattative, Corrado di Masovia, oltre ad offrire all'Ordine Teutonico l'intera Terra di Chelmno, promise anche tutti i territori che avrebbero strappato ai Pruzzi, se i Cavalieri avessero accettato di insediarsi in quelle terre a difesa della Masovia. L'Ordine Teutonico avrebbe avuto anche il diritto di battere moneta.


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