Il trattato di Stensby

Con il tempo, la superiore organizzazione e la forza militare dell'Ordine Teutonico di Livonia divenne evidente. I Lituani si convertivano, anche per evitare di finire in schiavitù (a quel tempo era normale che un pagano fosse reso schiavo da un cristiano).

Così era finito il paganesimo nel Nord Europa, ma era anche finita la ragione per la quale i Cavalieri Teutonici di Prussia e di Livonia avevano conquistato il paese; cominciarono quindi a guardare verso est della Lettonia e della Lituania: la Russia era si cristiana, ma ortodossa.

Con la firma del trattato di Stensby, il Legato Pontificio Guglielmo di Modena vedeva in un'alleanza tra tedeschi, danesi e svedesi, la possibilità di attaccare Novgorod, l'unica città importante russa sfuggita all'attacco mongolo, ritenendo che la sua cattura avrebbe potuto portare all'Unificazione della Chiesa ortodossa a quella cattolica.

Novgorod nel XIII secolo

Mentre i Cavalieri Teutonici di Prussia scelsero di non sostenere questa Crociata, nel 1239-1240 il Semiautonomo Ordine Teutonico di Livonia si unì ai cavalieri secolari provenienti dall'Estonia e con alcuni crociati assunti dal Legato Pontificio.

Una forza crociata svedese attraversò la Finlandia fino alla foce della Neva, mentre i tedeschi passarono in Carelia ed occuparono anche Pskov. Dopo il successo iniziale, tutta l'avventura si trasformò in un disastro; il leggendario Duca Alexander Nevsky sconfisse gli svedesi presso il fiume Neva nel 1240, ed i tedeschi sul ghiaccio invernale del lago Peipus nel 1242.

Scomparso il pericolo mongolo, i Cavalieri Teutonici ripresero la loro espansione verso le regioni che si estendevano sulla riva orientale del Baltico, penetrando in Russia. Nel 1239, i Cavalieri Teutonici di Livonia avevano fornito assistenza al Vescovo di Tartu nella controversia con i Principati di Novgorod e Psok. Seguì una serie di battaglie che terminò con la vittoria dei Cavalieri di Livonia a Pskov-Isbork nel 1240. L'anno successivo costruirono la fortezza di Koporye per controllare il lago Peipus.