L'Impero dei Visigoti

Durante gli ultimi anni dell'Impero Romano d'Occidente, anche la penisola iberica conobbe ripetute invasioni da parte di barbari provenienti da nord. Alle prime incursioni dei Vandali, degli Svevi e degli Alani, seguì una massiccia avanzata dei Visigoti, uno dei più potenti popoli germanici. I Visigoti si stabilirono saldamente in tutta la Hispania (nota agli arabi con il nome di al-Andalus), crearono un regno e nel 467 salì al trono Eurico dei Balti, considerato dagli storici come il primo Re della Hispania visigotica.

Il Re Eurico merita una particolare menzione, perché da una parte concepì e realizzò il piano di una monarchia visigotica hispanica, e dall'altra eresse tale monarchia a stato indipendente, sebbene fino al 476 il regno fu in qualche modo dipendente nei confronti dell'Impero Romano d'Occidente. Dopo il definitivo crollo dell'Impero però, la monarchia si liberò da ogni dipendenza ed il Re Eurico cominciò a rinsaldare il suo regno, che andava dal Tarraconese fino alla Betica. Rimanevano fuori alcuni lembi di terra andalusa, che erano in mano agli Svevi ma che furono conquistati nell'arco di poco tempo.


il Regno Visigoto all'inizio del VI secolo

Cominciarono così quasi tre secoli di dominazione visigota. La capitale della Hispania fu posta a Toledo. In testa alle istituzioni caratteristiche del periodo c'era la monarchia: dapprima la successione presso i visigoti era elettiva, e la designazione spettava ai rappresentanti di alcune famiglie nobili privilegiate, ma le famiglie nobili non erano quasi mai d'accordo tra loro, e quindi la storia di Hispania di quel periodo è piena di congiure, intrighi e assassinii.

A partire dal Leovigildo dei Visigoti, Re dal 569 al 586, i sovrani cominciarono a vivere nel lusso e a circondarsi di ricchezze: questa tendenza fu spesso accusata dai padri della Chiesa hispanica. I visigoti infatti praticavano il Cristianesimo e la Chiesa hispanica si era già costituita sotto il regno di Amalarico, iniziato nel 526. La monarchia che riconobbe ufficialmente il Cristianesimo, fu instaurata nel 586 dal Re Recaredo, successore di Leovigildo. Da quel momento in poi, la Chiesa assunse sempre più potere e arrivò a influenzare le politiche dei sovrani.

Per quanto riguarda la legislazione, i visigoti avevano da sempre avuto preoccupazione per l'ordine, per la disciplina e per il diritto: il Re Eurico aveva fatto sancire la “Lex Visigothorum”, secondo la quale le antiche leggi germaniche venivano emendate e ordinate in maniera sistematica secondo una costante preoccupazione di giustizia e di logica.


cavalieri visigoti

Sotto Alarico II, successore di Eurico, la “Lex Visigothorum” si arricchì di elementi forniti dal diritto di Giustiniano. In seguito, sotto Recesvindo ed Egica, che regnarono negli ultimi anni del VII secolo, nacque il “Forum Iudicum”, un codice legislativo simile a quello di Giustiniano, mai eguagliato da nessun'altra monarchia del Medioevo: è una raccolta di leggi destinate a ovviare a ogni caso, alternate a considerazioni filosofiche, dissertazioni sulle origini della società e precetti morali.

La cultura era una delle più avanzate in Europa: il clero hispanico manteneva delle scuole, c'erano delle ricche biblioteche ed erano presenti intellettuali di notevole spessore come il Vescovo Isidoro di Siviglia.

Dopo la morte del Re Egica I dei Visigoti nel 702, la situazione, già molto precaria, crollò del tutto: la monarchia era in preda a grossi contrasti interni, che crebbero durante il regno del Re Witiza dei Visigoti (dal 702 al 710). La Hispania era ormai debole e la conquista musulmana sarebbe avvenuta nel giro di poco tempo.


 Decadenza del Regno dei Visigoti

Tra tutte le conquiste che gli arabi intrapresero tra la fine del VII secolo e l'inizio dell'VIII secolo al di là del Mar Rosso e del Golfo Persico, quella della Spagna si distingue per la sua velocità, audacia e facilità. Come coronazione della loro marcia verso l'ovest del bacino del Mediterraneo, questa conquista procurò agli invasori musulmani la terra più ricca che potevano desiderare.

L'imprevista irruzione nella penisola iberica, dalle colonne d'Ercole alla catena montuosa dei Pirenei, lasciò pieno di stupore e meraviglia il mondo cristiano d'Occidente. Le circostanze che resero possibile questa conquista lampo, il suo spettacolare carattere di gigantesca razzia, hanno sempre sconcertato gli storici del Medioevo. Ancora oggi, la catastrofe che consegnò all'Islam una parte dell'Europa continentale sembra un evento così insolito e un fenomeno così al fuori dell'ordine naturale delle cose, che non si può fare a meno di definirlo un “miracolo storico”.


guerrieri visigoti

Tuttavia, non c'è alcun esempio passato di uno Stato organizzato che si sia lasciato occupare passivamente da alcuni squadroni di audaci cavalieri, se tale Stato era in piena salute e se il regime che posseva l'autorità sapeva farsi obbedire.

Le grandi invasioni hanno sempre coinciso con una disgregazione politica e sociale delle Nazioni, e così accadde anche nella Spagna visigotica. Anche se è innegabile che la fortuna favorì gli arabi assicurandogli il possesso della penisola, non è meno vero che furono favoriti anche dalla tragica carenza della monarchia visigota e la timida reazione degli abitanti del paese.

Gli ultimi trenta anni di Regno dei Visigoti, precedenti all'offensiva dell'Islam, furono estremamente confusi. Questo breve periodo, successivo alla rinuncia al trono del Re Wamba dei Visigoti nel 680, fu pieno di anarchia, di lotte sanguinose dei pretendenti al trono, di sedizione nelle province, di intrighi della nobiltà e l'alto clero, e tutti non erano altro che segni infallibili che indicavano chiaramente come, all'inizio del secolo VIII, la Spagna dei Visigoti fosse una facile preda per qualsiasi invasore, e gli arabi, che erano sull'altro lato dello stretto di Gibilterra, anticiparono tutti e si appropriarono senza sforzo della penisola iberica e abbattere in un solo colpo la claudicante monarchia visigota.

Alcune date punteggiano la storia della monarchia visigota nel VII secolo. A partire dal 589, Re Recaredo dei Visigoti realizzò l'unità religiosa della Spagna: la chiesa ariana venne sostituita dal cattolicesimo, così che i dignitari ecclesiastici divennero così potenti che, insieme ai nobili, si misero a imporre i loro punti di vista e le loro decisioni ai principi regnanti. I Concili Ecclesiastici, spesso convocati a Toledo, sembrano a volte semplici Consigli della Corona.


Conversione di Recaredo I (opera di Muñoz Degrain)

Un'altra fonte di conflitto, anche questa molto disastrosa per il buon funzionamento del Regno, fu soppressa nel 633, quando fu adottato il sistema elettivo per designare i governanti; ma la maggior parte di questi, arrivando al potere, riuscivano a trasgredire la regola e garantire la successione a favore di un figlio, o qualsiasi altro membro della famiglia.

Ci furono, tuttavia, alcune grandi figure. Una di queste era il Re Recesvinto, che regnò dal 653 al 672, e che divenne famoso per aver ordinato la redazione di un codice originale, a sua volta ispirato al diritto romano e agli usi dei visigoti, il “Forum Iudicum” (Fuero Juzgo), che fu da allora e per molti secoli il solo codice esistente tra i cristiani di Spagna.

Il Re Wamba, successore di Recesvinto, era considerato come un principe coraggioso ed energico e un amministratore di valore; ma, dopo otto anni di regno, lasciò il potere e si ritirò in un monastero. Il pretendente Ervigio, che gli succedette, riunì nel 683 il tredicesimo Consiglio di Toledo, che portò ad una ancor più maggiore limitazione prerogative reali.


Wamba rinuncia al trono (opera di J. Antonio Ribera)

Dopo Ervigio, nel 687 ricevette lo scettro il Re Egica e lo mantenne fino all'inizio del secolo VIII. Durante il Regno di Egica si riunirono ancora tre Concili, nel corso degli anni, 688, 693 e 694. Il primo era destinato a risolvere un conflitto tra il monarca e gli eredi del suo predecessore. Il secondo servì per giudicare Siseberto, Metropolita di Toledo, che aveva incoraggiato una congiura contro il Re. Il terzo, infine, fu convocato per giudicare un cospirazione, appena scoperta, degli ebrei spagnoli che erano stati in contatto con i loro correligiosi del Nord Africa, e che cercavano da sempre di attirare gli arabi della penisola iberica.

Le sanzioni contro ebrei spagnoli furono estremamente gravi: vennero dichiarati schiavi, i loro beni furono confiscati e separati dai loro figli appena questi compivano sette anni. Gli ebrei della Settimania furono gli unici a sfuggire a tanto rigore. Ma, d'altra parte, le comunità ebraiche spagnole erano già state perseguitate a lungo prima dell'arrivo dei Visigoti e nelle pagine successive torneremo a parlare del ruolo che giocarono in occasione dell'invasione musulmana e il supporto diedero ai conquistatori.


 I Re Witiza e Rodrigo

Nel 693 il Re Egica associò al trono suo figlio Witiza che, cinque anni più tardi, divenne reggente effettivo, fino alla morte di suo padre nel 702. Dopo questa ultima data, Witiza continuò a regnare, senza però farsi eleggere legalmente. Visto che era in età avanzata, si preoccupò di garantire la successione in favore del figlio preferito Akhila al quale aveva già affidato il governo delle provincie di Narbonne e Tarragona. Ma queste misure innescarono contro Witiza l'opposizione dei nobili.

Furono scoperte alcune cospirazioni e gli autori furono puniti duramente. Ma l'antipatia verso Witiza si risvegliò nuovamente tra alcuni membri della nobiltà e dell'alto clero, quando il Re, su consiglio del Primate di Toledo Sinderedo, mitigò le dure condizioni che governavano la vita degli ebrei ispanici.


il Re Witiza dei Visigoti

La situazione divenne ancora più scura alla morte di Witiza, accaduta alla fine del 708 o inizio del 709. Suo figlio Akhila, per paura dell'opposizione alla sua incoronazione, preferì rimanere a governare le provincie di Narbonne e Tarragona, e non andare a Toledo a prendere possesso del trono del Regno dei Visigoti. Alla fine sua madre, i suoi fratelli Olmondo e Ardabasto e il Vescovo Oppas, che era suo zio, dovettero fuggire la capitale e rifugiarsi in Galizia.

Dopo qualche tempo, il partito di opposizione si riunì a Toledo e decise di affidare la corona, al Duca Rodrigo, che viveva a Cordova come governatore della Betica.


il Re Rodrigo dei Visigoti

Proclamato Re dei Visigoti durante l'estate del 710, Rodrigo neutralizzò senza perdita di tempo ogni attività del pretendente Akhila. Un esercito inviato da quest'ultimo contro il nuovo Re dei Visigoti, al comando del suo mentore Requesindo, fu sconfitto e Requesindo venne ucciso. I figli di Witiza, impressionati da questa sconfitta del loro fratello Akhila, secondo alcuni storici, si rifugiarono in Nord Africa; ma, secondo altri stirici, presto si riconciliarono con il nuovo Re e accettarono degli alti incarichi nel suo esercito.

Le cronache arabe sono molto ricche di dettagli sul regno di Rodrigo; ma molte di queste sembrano essere di una autenticità quanto meno sospetta. Tra queste cronache gli arabi raccontano con compiacimento anche dell'apertura a Toledo di una “casa chiusa” dove il Re Rodrigo stuprò la figlia del Conte Julián. Noi sappiamo solo che, sotto il regno di Rodrigo , la Spagna perse ancora di più la nozione della sua unità politica; le fazioni si combattevano senza tregua e che i primi invasori che arrivarono poterono tirar fuori il meglio per loro da questa situazione.