dal 721 al 730


721: La Battaglia di Tolosa

Nella seconda metà del 719 il Wali Al Samh ibn Malik al Jawlani iniziò una campagna militare; fu la prima volta che i musulmani attraversarono i Pirenei. Il Wali attaccò Narbona, che resistette, così che passò l'inverno in Settimania.

L'anno seguente Al Samh ibn Malik al Jawlani riprese l'attacco a Narbona, che cadde e fu occupata e tutti i difensori furono passati per le armi, mentre le donne ed i bambini furono inviati in al-Andalus.

Posta una guarnigione nella città (Narbona fu per circa 40 anni la base delle operazioni per gli attacchi all'Aquitania, Provenza e Borgogna), in poche settimane, caddero o si consegnarono Béziers, Lodeve, Agde e Magalon; mentre Nimes resistette.

Nel 721 il Wali Al Samh ibn Malik al Jawlani partì da Narbona con destinazione Carcassonne (anche negli “Annales Francorum Ludovici Dufour” sono confermate le sue diverse invasioni della Gallia). Ma, alla vista delle sue possenti mura, passò oltre, invadendo l'Aquitania.


la Battaglia di tolosa in una miniatura medievale

Quindi il Wali si diresse su Tolosa, a cui pose l'assedio; ma all'improvviso piombò sugli assedianti il duca Oddone d'Aquitania, con le sue truppe ed i cavalieri di Neustria che, il 9 giugno del 721, sbaragliò l'esercito di Al Samh ibn Malik al Jawlani, il quale nel combattimento perse la vita, mentre i saraceni si diedero alla fuga e molti di loro morirono, liberando così l'Aquitania dall'occupazione musulmana.

I soldati, alla morte di Al Samh ibn Malik al Jawlani, proclamarono sul campo di battaglia stesso il nuovo Wali di al Andalus: il generale Abderramán ibn Abdállah al Gafiqi.


721: il Wali Abderramán al Gafiqi

Nel 721, alla morte di Al Samh ibn Malik al Khawlani le truppe scelsero come Wali (governatore) Abderramán ibn Abdállah alla Gafiqi. Un uomo della generazione che aveva vissuto con i compagni del Profeta Maometto, e che godeva di enorme prestigio nella penisola iberica.

L'elezione diretta del Wali da parte delle sue truppe, potrebbe essere presa come un segno di autonomia di Al Andalus, ma questa fu intesa da Yazid ibn Abi Muslim, governatore dell'Ifriqiya solo come un un semplice “interim di funzioni” in attesa della lui nominasse il nuovo Wali di Al Andalus. Così che il generale Abderramán ibn Abdállah alla Gafiqi rimase in carica solo sei mesi, sino a quando il governatore dell'Ifriqiya non nominò un nuovo Wali di Al Andalus.


721: il Wali Anbasa ibn Suhayn al Kalbí

Il Wali dell'Ifriqiya Yazid ibn Abi Muslim era un liberto che si era formato nella “scuola di governo” dello spietato Re dell'Iraq, il rappresentante più marcato della politica di apartheid e naturalmente intendeva applicare tale modello di apartheid ai neomusulmani imponendo delle misure discriminatorie che finiranno per provocare la grande rivolta berbera del 740. La scelta di Anbasa ibn Suhayn al Kalbì da parte del governatore dell'Ifriqiya implicò il fatto che il nuovo Wali avrebbe attuato in Al Andalus la politica di apartheid.

Nell'agosto del 721 Anbasa ibn Suhayn al Kalbì prese possesso del suo governo nella penisola, reggendolo saldamente. Visto che Yazid ibn Abi Muslim proseguiva in Ifriqiya nella sua politica oppressiva contro gli autoctoni nordafricani, l'azione politica di Anbasa ibn Suhayn al Kalbì doveva essere una replica locale; in poche parole, diceva che chi non era arabo doveva pagare più tasse.

Ora in Al Andalus esistevano due gruppi etnici che non erano arabi: la popolazione autoctona e i berberi (quelli che avavano costituito più della metà delle truppe d'invasione) ed entrambi i gruppi soffrirono per l'applicazione di questa nuova linea politica.

In particolar modo soffrì la popolazione autoctona non musulmana di Al Andalus, che vide raddoppiate le sue imposte. Subito si scatenarono i disordini che manifestarono più chiaramente nella Gallia Gota e nella Settimania, aree inaccessibili e lontane dal potere centrale.

Anbasa ibn Suhayn al Kalbì organizzò quindi diverse spedizioni punitive in Settimania, riuscendo ad occupare tutto il Regno che era stato dei Visigoti nel nord della Penisola Iberica, e scontrandosi con la resistenza organizzata nelle montagne della Cantabria e delle Asturie dal Duca Pietro di Cantabria e da Pelayo di Fafila.

Contemporaneamente il Wali riprese le spedizioni militari di espansione. Queste spedizioni furono prevalentemente popolari, poiché a quel tempo Al Andalus non disponeva di molti uomini esperti nella guerra, e l'esercito del Wali era composto prevalentemente da persone che volevano combattere per la Jihad, ansiose di ricevere la ricompensa divina.

Le spedizioni di Anbasa ibn Suhayn al Kalbì non erano mirate solamente contro le terre ispaniche, ma anche contro il Regno dei Franchi, e qeste ultime furono personalmente capitanate dal Wali.

Durante i suoi attacchi oltre i Pirenei, Anbasa ibn Suhayn al Kalbì assediò la città di Carcassonne. Gli abitanti comperarono la pace consegnandogli la metà dei loro beni e liberando i prigionieri musulmani e il bottino che questi avevano fatto nella città. Accettarono inoltre di pagare la Jizya e assoggettarsi agli obblighi del contratto di protezione.

Dopo aver espugnato Carcassonne, il Wali occupò tutta la Settimania, arrivando sino a Nîmes, senza combattere. Il Duca di Aquitania, Oddone I il Grande, tuttavia gli sbarrò la strada e lo costrinse a risalire la valle del Rodano e poi della Saona, che Anbasa ibn Suhayn al Kalbì mise a sacco; poi distrusse la città di Autun, mettendo insieme un grande bottino. Il Wali fu fermato nuovamente da Oddone il Grande a Sens e fu costretto ad interrompere la razzia e tornare in al-Andalus.

Nel 726, Anbasa ibn Suhayn al Kalbì lanciò un'ulteriore razzia, questa volta contro l'Aquitania, ma trovò la morte in uno scontro contro il duca Oddone, all'inizio della razzia stessa.


726: il Wali Udra ibn Abdállah al Firhi

Alla morte di Anbasa ibn Suhayn al Kalbì nel 726, Udra ibn Abdállah al Firhi accettò temporaneamente la nomina a Wali per designazione dei musulmani nella penisola iberica. nel febbraio o marzo dello stesso anno trasferì il suo mandato al Wali (governatore) Yahya ibn Salama Al kalbì.


726: il Wali Yahya ibn Salama al Kalbí

Il Wali Yahya ibn Salama Al kalbì venne nominato dal Wali di Ifriqiyya, Bisr ibn Safwan. Il suo mandato si caratterizzò per la pace interna in Al Andalus e per l'assenza di incursioni nei territori cristiani.


728: il Wali Hudayfa ibn al Ahwas al Qaysi

Nel giugno del 728 il Wali dell'Ifriqiya Ubayda ibn Abderramán al Sulami, nominò Hudayfa ibn al Ahwas al Qaysi come Wali di Al Andalus. Il suo governo durò sino al novembre dello stesso anno, quando fu sostituito da un nuovo Wali.


729: il Wali Utman ibn Abi Nisa al Jathami

Utman ibn Abi Nisa al Jathami divenne Wali di Al Andalus nel novembre del 728 e lasciò l'incarico l'anno seguente, essendo stato sostituito da Al Haytam ibn Ubeyd al Kelabi.


il Wali Al Haytam ibn Ubeyd al Kelabi (729 - 730)

Il Wali (governatore) Al Haytam ibn Ubeyd al Kelabi proveniva dalla tribù dei Kinani, furibondi sostenitori della politica di apartheid. Durante il suo governo aumentò il rigore e l'autoritarismo verso gli arabi spagnoli. Un gran numero di yemeniti e membri del clan dei Kalbì furono vittime del Wali. La reazione che ne scaturì fu così forte che il Califfo di Damasco dovette destituirlo e sostituirlo con un appartenente al lan dei Kalbì, inviando in Al Andalus Muhammad ibn Abdállah al Ashjai, che destituì ed inflisse un ignominioso castigo a Al Haytam ibn Ubeyd al Kelabi.


730: il Wali Muhammad ibn Abdállah

Il Wali (governatore) Muhammad ibn Abdállah al Ashjai, nominato direttamente dal Califfo di Damasco per scacciare il Wali Al Haytam ibn Ubeyd al Kelabi. Lasciò il posto, secondo ordini superiori, al Wali Abderramán ibn Allah al Gafiqi, che aveva già governato per un breve periodo di tempo durante il 721.