dal 783 al 791


783: Il Re Mauregato delle Asturie

Non avendo figli, il Re Silo e sua moglie Adosinda avevano scelto come erede Alfonso II, figlio del Re Fruela I e nipote di Adosinda. Quando nel 783 il Re Silo delle Asturie morì, la Regina Adosinda invece cercò di far salire al trono delle Asturie suo nipote Alfonso II, ma una rivolta di palazzo diede il trono a Mauregato, figlio illegittimo che il Re Alfonso I delle Asturie aveva avuto con una schiava di origine musulmana.

Secondo la leggenda, al Re Mauregato delle Asturie è attribuito quello che fu chiamato il “Tributo delle cento Donzelle”, secondo il quale il Re avrebbe accettato la pace con l'Emiro di Cordova, Abderramán I, a sostituire il tributo annuale che il Regno delle Asturie pagava all'Emiro, con cento fanciulle cristiane.


785: La nascita della Marca Hispanica

Verso il 715 i musulmani avevano sottomesso la città di Girona. I potenti locali capitolarono di fronte al nuovo potere musulmano, che impose il tributo. I musulmani costruirono una moschea ed espropriarono tutti i beni appartenuti alla chiesa e alla nobiltà visigota.

Nel 785, gli stessi nobili locali che precedentemente erano stati sottomessi, catturarono le autorità musulmane e consegnarono la città a Carlo Magno. Secondo alcuni storici, la nascita della Catalogna è da ricondurre a questo periodo storico, sottolineando l'importanza di Girona all'interno della storia di questa regione.


la Marca Hispanica evidenziata in blu

Per molti anni si pensò che la conquista franca fosse stata opera personale dell'imperatore Carlo Magno. Le leggende popolari raccontano che tutto ebbe inizio con la visita dell'imperatore franco a Girona. Ma in realtà Carlo Magno non vide mai la città catalana.

Tutti i territori a sud dei Pirenei e al nord-est della penisola vennero riorganizzati come una terra di frontiera, quella che più in avanti assunse il nome di Marca Hispanica. In sedici anni, Girona si trasformò in una piazza forte dell'avanguardia carolingia contro l'Islam, e perse questo primato solo dopo la conquista di Barcellona, che la sostituì per ragioni di importanza e di grandezza. Nel 793 Girona subì i primi assedi, andati a vuoto, della sua storia per mano dei musulmani che volevano recuperare i territori perduti.


788: L'Emiro Hisam I

l momento della morte dell'Emiro Abderramán I (30 novembre 788), il suo secondogenito Hisam (Abderramán ibn Mu´awiya al Rida) era al governo di Mérida, da dove da dove raggiunse rapidamente Cordova per essere proclamato il 7 ottobre del 788, nuovo Emiro di Al Andalus.

La madre dell'Emiro Hisam I era una schiava chiamata Hawra e suo padre, l'Emiro Abderramán I, lo aveva nominato suo successore prima della sua morte, preferendolo al suo figlio maggiore Sulayman, nato in Oriente prima della fuga di Abderramán in Al Andalus.


vita quotidiana di Al Andalus

Nei giorni trascorsi tra la morte di Abderramán I e l'arrivo a Cordova di Hisam, quest'ultimo si incontrò con un altro dei figli di di Abderramán I, Abdallah, che consegnò il potere a suo fratello Hisam, prontamente e senza esitazione.

Ma Sulayman non accettò con piacere la sua emarginazione nella successione e immediatamente lasciò Toledo e reclutò un esercito per ribellarsi contro l'Emiro. Le truppe partirono verso Cordova, da dove l'Emiro venne fuori con il suo esercito per incontrare suo fratello. Lo scontro avvenne nel mese di dicembre del 788 nelle terre di Jaén, in prossimità di Vilches; nella battaglia il fratello ribelle fu gravemente sconfitto, costretto a fuggire e rifugiarsi nuovamente a Toledo.

La grave sconfitta di Sulayman non pose fine alla ribellione, perché non solo l'aspirante al trono rimase a Toledo senza dare il più piccolo segno di pentimento, ma anche Abdallah lasciò l'Emiro Hisam I e si unì a Sulayman.Il passaggio di Abdallah dalla parte di Sulayman rappresentò per Hisam I più una preoccupazione personale che un effettivo rafforzamento della fazione ribelle. In realtà, il contributo di Abdallah alla causa di Sulayman non andò oltre la sua mera presenza personale.

L'Emiro Hisam I decise di non far cresere la rivolta e, al comando delle sue truppe, marciò contro Toledo, per sedarla. Sulayman pensò che questa poteva essere la sua possibilità e, saputo che l'esercito dell'Emiro aveva lasciato Cordova per andare a Toledo, a marce forzate si indirizzò verso Cordova, che sapeva indifesa. Ma i cordovani si mostrarono fedeli a Hisam I e si scontrarono con Sulayman, che non potè fare altro che accamparsi di fronte alla città, nel sobborgo di Secunda, teatro di tante battaglie nella storia di Cordova islamica.


vita quotidiana in Al Andalus

Nel frattempo, l'Emiro Hisam I, che continuava l'assedio di Toledo, dove era rimasto Abdallah e un figlio di Sulayman, appreso lo stratagemma di suo fratello, mandò suo figlio Abd al Malik con un contingente di truppe verso Cordova, ma lo scontro non si verificò: la notizia dell'arrivo di Abd al Malik fece sì che Sualyman abbandonasse affrettatamente Secunda per dirigersi a Mérida, da dove, respinto dal governatore Omayyade, si incamminò verso Levante.

Nel frattempo, l'assedio di Toledo continuava ma, dopo dodici mesi di infruttuosi tentativi di conquistare la città, l'Emiro tornò a Cordova. Poco dopo la situazione prese una svolta radicale: Abdallah lasciò Toledo e ritornò a Cordova senza essersi precedentemente garantito il perdono dell'Emiro che, nonostante il suo tradimento, lo ospitò gentilmente presso la residenza di suo figlio Al Hakam. Quasi contemporaneamente Sulayman, che aveva cercato rifugio nella regione di Murcia, seppe che un esercito dell'Emiro stava avanzando contro di lui e cercò rifugio tra i berberi di Valencia. Ma alla fine decise di riappacificarsi con il fratello e ritirarsi in Nord Africa con la sua famiglia. Al di là dello stretto, Sulayman venne raggiunto da suo fratello Abdallah, e insieme si stabilirono definitivamente tra i berberi del Marocco.

Consolidato nel trono, L'emiro Hisam I potè godere di un regno relativamente tranquillo, appena oscurato dai problemi della “Marca Superiore”, dalla solita discordia a Saragoza e da una rivolta berbera nella sierra de Ronda. Infatti, la “Marca Superiore” aveva creato dei problemi glà al tempo di Abderramán I, cioè gli arabi contro i Muladi ed entrambi contro Cordova.


789: Il Re Vermudo I delle Asturie

Il Re Mauregato delle Asturie morì nel 789. Dopo la sua morte i nobili asturiani scelsero come loro Re Vermudo I delle Asturie, detto il “Diacono”. Il Re Vermudo I delle Asturie era figlio del Duca Fruela Peréz di Cantabria, fratello del Re Aurelio delle Asturie e nipote del Re Alfonso I delle Asturie. Era detto il “Diacono” perché, alla sua nascita, il padre lo aveva destinato alla carriera ecclesiastica.