dal 791 al 795


791: La battaglia del fiume Burbia


il Re Vermudo I delle Asturie
dal "Libro de Retratos de los Reyes"

Durante il Regno di Vermudo I, le Asturie subirono diversi attacchi in Álava e Galizia. L'Emiro Hisham I di Al Andalus, con i suoi attacchi, intendeva annettere ad al suo Emirato tutto il nord della Penisola Iberica,

La relativa tranquillità interna, durante il Regno di Hisam I, gli permise di dedicare tutta la sua attenzione Verso i Regni Cristiani del Nord, sia delle Asturie che nel Regno dei Franchi. La sua attività militare registrò successi come il sacco di Narbonne o quello di Oviedo, ma Hisam I incontrò anche più o meno gravi sconfitte.

Nell'estate del 791 Hisam I inviò due spedizioni contro il Regno delle Asturie: una, comandata da Abu Utman Ubayd Allah, doveva conquistare la zona della Alava e la Bureba di Burgos e la seconda, sotto la guida competente del generale da Yusuf ibn Bujt entrò nei territori del Re Vermudo delle Asturie, devastandolo. Quando l'esercito di Yusuf ibn Bujt era sulla via del ritorno, carico del bottino delle sue conquiste, l'esercito del Re Bermundo I delle Asturie attaccò in quella che fu chiamata la “Battaglia del fiume Burbia”. Durante la battaglia i Mori furono in grado di respingere con successo l'attacco e addirittura contrattaccarono obbligando il Re Vermudo I delle Asturie a ritirarsi.

Dopo essere stato sconfitto, il Re Vermudo I delle Asturie rinunciò al trono, poiché aveva capito che, per affrontare le incursioni dei Mori, era necessario un Re con più esperienza militare.


791: Il Re Alfonso II delle Asturie


milizia asturiana

Il 14 settembre 791, dopo la rinuncia al trono del Re Vermudo I, venne proclamato Re Alfonso II, figlio del Re Fruela I delle Asturie e di Munia de Álava e nipote di Alfonso I il cattolico.

Il consolidamento del Regno delle Asturie, sia per quanto riguarda il pericolo esterno dell'Islam che l'organizzazione interna della monarchia, fu opera del Re Alfonso II “il Casto”, figura straordinaria del momento ferro iniziale ddella Reconquista. Contemporaneo di Carlo Magno, il Re Alfonso II delle Asturie costruì tra le montagne delle Asturie un bastione europeo contro l'Islam, una barriera dove crebbe la fede e la cultura cattolica. Alfonso II spostò la capitale del Regno a Oviedo, dove costruì un palazzo e numerose chiese, tra le quali la Chiesa di San Julián de los Prados, meglio conosciuta come “Santullano”.

Saggio, prudente e coraggioso, Alfonso II restaurò chiese, fondò monasteri, creò e ristabilì diocesi e consolidò i confini del Regno. La tradizione dice che, durante il suo Regno, un eremita scoprì a Compostela la mitica tomba dell'Apostolo Giacomo il Maggiore, fatto causò un accrescimento dello spirito religioso della cristianità cantabrica, una maggiore fiducia nella lotta contro l'Islam e che trasformò questo luogo in uno dei più importanti centri di pellegrinaggio di tutta la cristianità.


791: Le Rivolte nell'Emirato

'Emiro Hisam I, che già era impegnato con i problemi posti dai suoi fratelli, non affrontò personalmente il problema di Saragoza quando un componente della famiglia Muladi dei Banu Qasi, Musa ibn Fortum, dopo aver issato la bandiera degli Omayyadi, aveva conquistato Saragozza, senza però poter godere a lungo della sua vittoria, perché poco dopo fu assassinato.

Un po' più duratura fu la rivolta Matruh, che per qualche tempo dominò per suo conto Barcellona e che poi si trasferì a Saragozza. Nel 791 l'Emiro Hisam inviò una spedizione militare sotto il comando di uno dei suoi generali preferiti, Ubayd Allah ibn Utman, per sfrattare Matruh. L'assedio di Saragozza non riuscì, così le truppe dell'Emiro si piazzarono a Tarazona, dove continuarono assediando la città.

Ancora una volta furono i muladíes che facilitarono le cose all'Emiro: essendo Matruh andato a caccia, accompagnato solo da due compagni, in un momento di disattenzione fu attaccato dai suoi stessi compagni, che lo uccisero, gli tagliarono la testa e la portarono al generale Ubayd Allah ibn Utman, che potè quindi entrare a Saragoza. Uno degli assassini di Matrub era Amrus, servitore della famiglia che, anni prima, aveva rischiato la sua vita per salvare quella del suo Signore, Aysun, fratello di Matruh. Dopo la morte di Matruh, Amrus iniziò una lunga carriera agli ordini degli Omayyadi, nel corso della quale fu incaricato del governo della Marca Superiore.

Per quanto riguarda la rivolta berbera nella sierra de Ronda, non ci sono molte notizie disponibili. I berberi della zona si erano armati contro l'Emiro, che inviò le sue truppe nel 794 per sedare la rivolta. I superstiti fuggirono a Talavera e Trujillo e la regione fu spopolata per i sette anni successivi.


793: L'assedio di Narbona

La relativa tranquillità interna durante il Regno di Hisam I, gli permise di dedicare tutta la sua attenzione verso i Regni Cristiani del Nord, sia delle Asturie che nel Regno dei Franchi.

Nel 791 furono effettuate due campagne: la prima, diretta contro Álava e la Castiglia, era comandata da Ubayd Allah ibn Utman, che si incamminò in territorio nemico, mentre la seconda, comandata Yusuf ibn Bujt, entrò nei territori del Re Vermudo delle Asturie e inflisse una dura sconfitta all'esecito asturiano al fiume Bubia.

Le più rinomate gesta guerriere degli eserciti dell'Emiro Hisam I si ebbero nella Settimania Franca, con l'assedio di Narbona nel 793, dove la spedizione ottenne un successo memorabile: il bottino recuperato venne ricordato dai cronisti molti anni più tardi come termine di paragone insuperabile, tanto per le sue ricchezze, che inondarono Cordova, che per il grande numero di prigionieri che finono come schiavi nelle città di Al Andalus. Fu proprio un gruppo di questi schiavi Franchi che servì a formare il nucleo della guardia personale dell'Emiro.

Le truppe, comandate dal generale Abd al Malik ibn Mugit, di ritorno da Narbona, ebbero un incontro con i Franchi inviati da Guglielmo, conte di Tolosa, nei pressi del villaggio di Villedaigne, sulle rive del fiume Orbieu; la vittoria andò ai soldati dell'Emiro e il generale Abd al Malik ibn Mugit potè tornare a Cordova vincitore e carico di bottino.


794: La Battaglia di Los Lodos

Nel 794 l'Emiro Hisham I di Cordova decise di attaccare nuovamente le Asturie e inviò il suo esercito contro il Regno delle Asturie sotto il comando dei fratelli Abd al Karim e Abd al Malik.

Abd al Karim condusse una campagna di aggressione contro le terre di Álava, mentre suo fratello Abd al Malik indirizzò il suo esercito nel cuore del Regno delle Asturie, senza incontrare alcuna resistenza sino ad Oviedo e distruggendo gran parte delle campagne, comprese le chiese costruite a suo tempo dal Re Fruela I delle Asturie.

Sulla via del ritorno in Al Andalus, nella valle del Camino Real del Puerto de la Mesa, furono assaliti dal Re Alfonso II delle Asturie e dall'esercito sotto il suo comando. L'esercito del Re attese in un'imboscata l'esercito dei Mori, in una zona intorno a Los Lodos. La battaglia si concluse con la vittoria del Re Alfonso II delle Asturie. La maggior parte dell'esercito invasore venne distrutta e Abd al Malik fu ucciso in Battaglia.

Temendo che questa vittoria gli avrebbe causato mali maggiori, perché supponeva che l'Emiro Hisham I di Cordova si sarebbe preo la rivincita, il Re Alfonso II delle Asturie si alleò con i “Machus” (Baschi idolatri, definiti così dalle cronache arabe) e con Ludovico il Pio, il Re di Aquitania figlio di Carlo Magno.