dal 859 al 868


859: Le battaglie di Clavijo e Albelda

Durante la prigionia di García I Íñiguez, Musa ibn Musa saccheggiò i domini di Pamplona, e questo comportò la spedizione di Ordoño I in aiuto di Garcia I Iñiguez e che si concluse con la vittoria cristiana nelle battaglie di Clavijo e Albelda (859) e la conquista di Falces, Milagro e Caparroso.

Una volta libero, Garcia I Iñiguez e il Re delle Asturie Ordoño I pianificarono un'incursione nelle terre dell'Islam; consapevole di queste intenzioni, l'Emiro Muhammad organizzò una scorreria che, dopo 32 giorni di devastazioni, conquistò i castelli di Caparroso, Falces e Carcastillo, dove catturò il figlio maggiore di Garcia I Iñiguez, Fortún Garcés e la Principessa Oneca, figlia di Fortún Garcés, che furono trasferiti a Cordova, dove rimasero per circa vent'anni.


859: La Battaglia di Monte Laturce

La battaglia di Monte Laturce, conosciuta anche come la seconda battaglia di Albelda, si concluse con la vittoria delle forze del Re Ordoño I delle Asturie e del suo alleato García Íñiguez di Pamplona, i quali sconfissero lo zio di quest'ultimo, Musa ibn Musa, l'ex alleato della famiglia dei Banu Qasi. La battaglia ebbe luogo durante l'assedio di una nuova fortezza che Musa ibn Musa stava costruendo ad Albelda.

Dopo la battaglia di Monte Laturce, Musa ibn Musa fu costretto a sottomettersi pienamente all'Emiro di Cordova, che ha approfittato della debolezza Musa ibn Musa lo rimuomosse come Wali della Marca superiore.

La cronaca di Alfonso III ci racconta di come il Re Ordoño I delle Asturie marciò contro Musa ibn Musa, mentre questo stava costruendo una massiccia fortificazione a Albelda. Mentre il monarca asturiano circondava la nuova fortezza, Musa ibn Musa si accampò con il suo esercito sul vicino Monte Laturce, sperando di forzare l'assedio.

Ordoño I divise le sue forze, lasciando una metà a proseguire l'assedio e, con l'altra metà sfidò Musa ibn Musa. Nella battaglia campale i musulmani furono sconfitti; Musa ibn Musa fu gravemente ferito e, a mala pena, evitò la cattura. I cristiani poterono contare tra i morti 12.000 cavalieri musulmani.

Il Re Ordoño I delle Asturie poi concentrò tutti i suoi uomini a prendere la fortezza, che avvenne il settimo giorno di assedio. I suoi difensori furono giustiziati i e quindi le sue mura rase al suolo. Il figlio di Musa ibn Musa, Lubb ibn Musa, governatore di Toledo, saputo della sconfitta di suo padre, immediatamente fece atto di sottomissione a Ordoño I e gli rimase fedele fino alla sua morte.


863: La battaglia di Álava

L'Emiro Muhammad I ebbe anche a che fare con gli attacchi dei Normanni tra l'858 e l'861; i Normanni arrivarono alle Isole Baleari e risalirono il corso del fiume Ebro.

L'Emiro inoltre fece diverse spedizioni contro il Re Ordoño delle Asturie tra l'863 e l'865. Molte furono anche le offensive contro il Re Alfonso III delle Asturie, che seppe sfruttare i dissensi tra i Banu Qasi e gli Omayyadi e, dopo la morte dell'Emiro Muhammad I, continuò la sua espansione territoriale, sfruttando la debolezza interna degli Omayyadi. Questa debolezza, mostrata anche dai Banu Qasi, facilitò i cristiani nella loro espansione sugli altopiani di Burgos.

Per interrompere gli attacchi cristiani, l'Emiro nell'863, inviò un grande esercito sotto il comando di suo figlio Abderramán e di Abd al Malik ibn al Abbas, che penetrò in Álava. Il Re Ordoño provò a batterli ma fu sconfitto.


865: La Battaglia di Morcuera

Mell'865, una potente spedizione militare musulmana avanzò attraverso la valle del Duero, saccheggiò Bureba e le rive dell'alto Ebro; nelle terre della Contea di Castiglia si appropriò della fortezza di Salinas mentre quella di Añana fu distrutta.

Il 2 febbraio 865 ebbe luogo la battaglia della Morcuera, vicino a Miranda dell'Ebro. La battaglia fu combattuta tra le truppe cristiane della Contea di Castiglia e del Regno delle Asturie condotte dal Conte Rodrigo di Castiglia contro le truppe musulmane dell'Emirato di Cordoba condotte dall'Emiro Muhammad I.


vita quotidiana di Al Andalus

Le forze musulmane sorpresero le forze cristiane nella valle della Miranda dll'Ebro. Dopo la ritirata generale dalla zona, il Conte Rodrigo di Castiglia tentò di tagliare ai musulmani la via di fuga a Pancorbo, ma i musulmani vennnero a conoscenza delle sue intenzioni e si allontanarono attraverso il bacino del fiume Oja.

Due anni più tardi, un'altra spedizione militare musulmana ancora più potente avanzò attraverso la valle del Duero, saccheggiò Bureba e le rive dell'alto Ebro; nelle terre della Contea di Castiglia si approprio della fortezza di Salinas mentre quella di Añana fu distrutta.

Il Conte Rodrigo di Castiglia tagliò loro la strada nella Morcuera, vicino a Miranda dell'Ebro, ma le truppe dell'Emiro inflissero una tremenda sconfitta ale truppe castigliane, che causò una retrocessione dei confini cristiani.


865: Il Conte Bernardo di Gotia

Quando Unifredo I di Tolosa fu spodestato da tutti i suoi titoli da Carlo il Calvo, Re dei Franchi Occidentali, Bernardo di Gotia fu nominato Marchese di Settimania (o di Gotia) ricevendo le Contee di Barcellona, Osona, Rossiglione, Narbona, Béziers e Nîmes.

Tra l'869 e l'870, morirono il Conte di Urgell e Cerdagna e quello di Gerona e Besalú; Gerona e Besalú andarono a Bernardo, mentre Urgell e Cerdagna furono affidate a Goffredo il Villoso, figlio di Sunifredo I, conte di Barcellona dall'844 all'848.

Nell'877 Bernardo di Gotia partecipò ad una ribellione contro Carlo il Calvo che morì nel corso dell'anno; ma la ribellione continuò contro Ludovico il Balbo, figlio di Carlo il Calvo, che, incoronato Re dei Franchi Occidentali, decretò la deposizione di Bernardo di Gotia e l'assegnazione delle Contee di Barcellona, Osona, Gerona, Besalú e Rossiglione a Goffredo il Villoso, Conte di Urgell e Cerdagna, che aveva sedato la ribellione di Bernardo di Gotia.


866: Il Re Alfonso III delle Asturie

Il Re Ordoño I delle Asturie, malato di gotta, morì nella città di Oviedo, il 27 maggio dell'866 e sul trono gli successe il figlio Alfonso III delle Asturie.

Alfonso III fu l'ultimo Re delle Asturie, o il primo di León, poiché in questa città c'era il suo Consiglio e il tribunale di giustizia.

Dopo la sua incoronazione, Alfonso III dovette affrontare una serie di problemi interni: rivolte dei nobili e focolai di ribellione nella sua stessa dinastia, come nel caso di suo fratello Vermudo Ordoñez.

Dovette confrontarsi anche con Fruela Bermudez, Conte di Lugo, che gli disputava la corona e sembra anche che riuscì ad usurpargli il trono, costringendo Alfonso a rifugiarsi in Castiglia. Tuttavia, un anno più tardi Alfonso III riconquistò la corona con l'aiuto del Conte Rodrigo di Castiglia. L'anno seguente si dovette scontrare con i Baschi che, guidati dal Conte Eilo, si erano ribellati.


867: Aznar II Galíndez, Conte d'Aragona

Aznar II Galíndez, alla morte del padre avvenuta nell'867, gli subentrò nel titolo di Conte di Aragona. Aznar II continuò nella politica paterna di rafforzare i legami con la potente famiglia dei Banu Qasi che controllava il nord-est della penisola iberica.

Aznar II Galíndez sposò Oneca, figlia di García Íñiguez. Re di Pamplona. Questo matrimonio aveva lo scopo di assicurare alla Contea d'Aragona la tutela del Re di Pamplona, ma segnò anchel'inizio della dipendenza dei Conti Aragonesi dai Re di Pamplona. Aznar II Galíndez morì nell'893, lasciando il titolo di Conte di Aragona al figlio Galindo II Aznárez.