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dal 960 al 970


960: il secondo Regno di Sancho I di León

Nel 960 Sancho I riconquisò il trono di León, ma mancò di mantenere i patti sottoscritti nel 958 e non consegnò i castelli ad Abderramán III; anzi approfittando della morte del Califfo, sia Sancho I che la Regina Toda di Navarra diedero ad intendere che non volevano rispettare l'impegno preso.


il Re Sancho I di León
(dipinto di José María Rodríguez de Losada)

Allora il Califfo Abderramán III si preparò alla guerra contro i regni cristiani alleandosi con Ordoño IV, che era stato Re di León dal 958 al 960 e invase e saccheggiò León, Castiglia e Navarra, costringendo i rispettivi sovrani, Sancho I di León, il Conte Fernán González di Castiglia e il Re García I Sánchez di Navarra a chiedere la pace (963). Il Re Sancho I di León allora assicurò il Califfo che avrebbe mantenuto gli impegni; allora il Califfo ruppe l'alleanza con Ordoño IV, che, poco dopo, morì a Cordova, dove aveva ottenuto ospitalità.

Dopo la morte di Ordoño IV, il Re Sancho I di León tornò nuovamente a non rispettare gli impegni con il Sultano Abderramán III, e quest'ultimi dichiarò guerra a tutti i regni e le contee cristiani; dopo la conquista di San Esteban de Gormaz, Atienza e Calahorra, il Sultano obbligò il Conte Fernán González di Castiglia, il Re Garcia Sanchez di Navarra, il Re Sancho I di León ed infine i Conti di Barcellona Mirò e Borrell II, a chiedere la pace.


961: il Califfo Al Hakam II

Nel 961 il Califfo Abderramán III, a 72 anni e malato, esalò l'ultimo respiro lasciando il trono del Califfato a suo figlio Hakam II. Il regno di Abderramán III, durato quasi mezzo secolo, era stato il più forte e più prestigioso nell'Islam. La base di questa politica ambiziosa fu l'enorme ricchezza del tesoro pubblico, che gli permise il mantenimento di un esercito potente e una grande flotta, che riuscì a dominare i luoghi strategici come Melilla, Ceuta e Tangeri.


il Califfo Al-Hakam II
(dipinto di Eugene Fromentin)

Il Califfo Al Hakam II giunse al potere supremo quando aveva 40 anni. Era un uomo dalle scarse qualità, di bassa statura e dai capelli rossi. Era tuttavia uno di quei principi che, consacrato al suo dovere, portò il difficile incarico con molta dignità. Durante il suo governo, che fu abbastanza breve, continuò con decoro la politica paterna e il suo governo si caratterizzò per il dominio indiscusso della pace. L'unica neo fu l'arrivo dei Normanni lungo la costa intorno a Lisbona nel 966, 971 e 972.

Il Califfo Hakam II ottenne nuovamente il vassallaggio dei regni cristiani del nord, ma il Re di León, Sancho I il “grasso” rifiutò di consegnare le fortezze previste dal patto tra il defunto Califfo Abderramán III e anche il Re García II Sánchez di Navarra non solo non aveva consegnato a Cordova il Conte Fernán González di Castiglia, ma lo liberò con la condizione che ritirasse il suo sostegno al Re Ordoño IV di León.

Allora il Califfo Al Hakam, offrì il suo aiuto al deposto Re Ordoño IV di León, ma le promesse che gli fece servivano solo a impressionare Sancho I il “grasso”, che solo così mantennne la promessa di consegnare le fortezze previste.

Infatti, Ordoño IV di León fu espulso da Burgos e dovette cercare rifugio in territorio musulmano. Sancho I il “grasso”, senza più il timore dell'avversario, ricaddde nella violazione delle sue alleanze, sostenuto non solo dal Conte Fernán González di Castiglia e dal Re García II Sánchez di Navarra, ma anche dai Conti di Barcellona Borrell e Miró.


963: la coalizione contro Al Andalus

Morto il Re Ramiro II nel 951, il Regno di León aveva sofferto una crisi dinastica che il Conte Fernán Gonzales di Castiglia cercò di sfruttare in suo favore. Inizialmente aveva appoggiato Sancho “il Grasso” contro suo fratellastro il Re Ordoño III di León, poi però riconobbe Ordoño come Re. In quegli anni, nel 953 e nel 955, Fernán González sconfisse, per due volte, le truppe musulmane a San Esteban de Gormaz.

Nel 963 il Conte Fernán González di Castiglia, il Re Sancho I di León, il Re García I Sánchez di Navarra e i conti di Barcellona Mirò e Borrell II, si unirono in una coalizione che intendeva sconfiggere il Califfo Al Akam II.


statua di Al Hakam II a Cordova

Il Califfo quindi fu costretto a imporre la pace con la forza delle armi. Si appropriò di San Esteban de Gormaz e sconfisse i cristiani ad Atienza. Il Governatore di Saragozza conquistò la città di Calahorra al Re García II Sánchez di Navarra e sembra ancora lo stesso Conte di Barcellona subì la punizione dei principi Omayyadi.

Tutti i sovrani cristiani dovettero chiedere la pace. Solo la morte liberò da questa umiliazione il Conte Fernán González di Castiglia, l'unico dei potentati del nord che non aveva mai ceduto al prestigio del Califfato.

Approfittando della debolezza del Regno di León, Fernán González, pur rimanendo vassallo del Regno, riuscì ad imporre l'indipendenza della Castiglia, trasformandola in una Contea ereditaria. Infatti alla sua morte, la Contea fu ereditata da suo figlio García Fernandez.


966: il Re Ramiro III di León


Ramiro III del León
(dipinto di José María Rodríguez de Losada)

Negli ultimi anni del regno di Sancho I di León di ci furono diverse ribellioni dei nobili e si rafforzò l'indipendenza dei Conti di Castiglia e di Galizia.

Il Re Sancho I di León morì nel 966, probabilmente avvelenato dal Conte di Castiglia Gonzalo I Mendez. Sancho I, con la Regina Teresa Ansúrez, aveva avuto due figli: Ramiro III e Urraca.

Alla morte del Re Sancho I di León, salì al trono suo figlio Ramiro III di León, all'età di cinque anni. La reggenza del Regno andò a sua zia, la suora Elvira Ramírez, sorella del Re Sancho I di León, la quale agì come reggente sino a quando il Re Ramiro III di León raggiunse la maggiore età.

Durante la sua reggenza Elvira Ramírez, ratificò il trattato di pace con il Califfo Al Hakam II e nominò suo luogotenente Rosendo (San Rosendo), Vescovo di Mondoñedo.


966: il Conte Borrell II di Barcellona

Il 31 ottobre 966, alla morte di suo fratello Mirò I, Borrell II divenne unico Conte di Barcellona.

Nel 985 Almanzor, Visir del califfo Al Hakam II, attaccò le sue Contee facendo grandi razzie, e la città di Barcellona ebbe a soffrire il danno maggiore perché fu distrutta e saccheggiata dai musulmani che uccisero molti suoi cittadini molti altri furono fatti prigionieri.

Allora il Conte Borrell II di Barcellona si rivolse al Re di Francia Lotario, di cui era formalmente vassallo, per ottenere aiuto contro l'aggressione musulmana, ma ne ottenendone un rifiuto. Anche per questo motivo nel 988 rifiutò di rinnovare il patto di vassallaggio al nuovo Re di Francia, Ugo Capeto, sancendo così l'indipendenza della Contea di Barcellona dal Regno dei Franchi.

A partire dal 988 il Conte Borrell II di Barcellona condivise il governo delle sue Contee coi figli Raimondo Borrell e Ermengol. Borrell II morì il 30 settembre 992, lasciando a Ermengol la Contea di Urgel e a Raimondo Borrell le Contee di Barcellona, Girona e Osona.


966: le invasioni dei vichinghi


i Pirati vichinghi (dipinto di Luminais Evariste-Vital)

Nel 966 i Vichinghi invasero le coste della Galizia e razziarono Santiago di Compostela; poi attaccarono Lisbona, portando la scompiglio in tutta l'area della foce del Tago.

Il Califfo al-Hakam II allora inviò la sua flotta da Siviglia che li intercettò e li sconfisse duramente.

Poi il Califfo fece costruire ad Almeria una seconda flotta, con navi più adatte al combattimento distante dalla costa, e fu posta di stanza nella stessa Almeria.