La Taifa di Siviglia

La Taifa di Siviglia nacque nel 1023, dopo la disintegrazione e scomparsa de Califfato di Cordova. Durante l'XI secolo il Regno di Taifa di Siviglia fu uno dei centri culturali più importanti Al Andalus, con scrittori come Ibn al-Abbar di Almería; Ibn Zaydun di Cordova; Abu Amir Ibn Maslama; Ibn Al Labbana di Denia; Ibn Hamdis di Siracusa; Abul Walid Al Himyari. Anche l'Emiro Al Mutadid e suo figlio Al Mu'Tamid coltivavano la poesia, avviati in questa arte dal poeta Ibn Ammar.

La Taifa di Siviglia fu una delle ultime a diventare tale, poiché la provincia di Siviglia godeva di una certa autonomia rispetto al Califfato Cordova e non intervennero né berberi né slavi, come era accaduto nella formazione di altre Taifa. Questa autonomia era espressa in un triumvirato formato dal Faqih Abú Abd' Allah al Zubaydi, dal Visir Abú Muhammad Abd'Allah ben Maryam e dal Qadi Isma'Il ibn Abbad. Quest'ultimo, era affetto da cataratta, delegò suo di figlio Abú Al Qasim, che ha finì per prendere il potere assoluto dopo la morte del padre nel 1019, neutralizzando gli altri due triumviri.

La definitiva indipendenza di Siviglia e la sua trasformazione in Taifa avvenne il 1° ottobre 1023, quando Abú Al Qasim rifiutò l'ingresso in città di Al Qasim Al Mamun, il Califfo espulso da Cordova. Abú Al Qasim tentò di rafforzare la sua posizione di sovrano mediante lo stratagemma di nominare come Califfo a Siviglia un suo burattino, che presentò come Hisham II, il Califfo Omayyade di Cordova, asserendo che egli non era stato assassinato nel 1013, ma era sfuggito dall'esercito berbero di Sulayman al-Mustain rifugiandosi in Oriente.

Con questa manovra Abú Al Qasim si presentò come erede politico e religioso del Califfato di Cordova, una volta nella città di Cordova è stata abolita la monarchia fondata dagli Omayyadi e stabilito una Repubblica nell'anno 1031, pretendendo in questo modo di avere le basi giuridiche per confrontarsi con le Taifa berbere e iniziare la politica espansionistica che caratterizzò la Taifa di Siviglia.


l'Alcazar di Siviglia

Abú Al Qasim quindi iniziò le campagne militari contro le Taifa di Badajoz, Granada e Málaga,ma finì sconfitto dalla coalizione di queste tre Taife il 5 ottobre 1039, in uno scontro che ebbe luogo a Écija.

Alla morte di Abú Al Qasim nel 1042, gli successe al suo figlio Al Mu'Tadid, che immediatamente rafforzò la sua posizione contro i berberi sposando la figlia del Re slavo della Taifa di Denia.

Durante al suo regno Al Mu'Tadid continuò l'espansione territoriale avviata da suo padre contro la Taifa di Carmona. Con l'obiettivo di espandere il suo regno verso ovest, attaccò le Taifa di Niebla e Mértola, il che causò che altri Re di Taifas si coalizzassero contro di lui; si unirono quindi le Taifa di Badajoz, Algeciras, Granada e Málaga, iniziando così una guerra che durò per diversi anni, nonostante i tentativi di mediazione della Taifa di Cordova. Alla fine Al Mu'Tadid ne uscì vittorioso, ottenendo l'annessione della Taifa di Mértola (1044), Huelva (1051), Algarve (1051), Niebla (1053) e Algeciras (1055).


cortile dell'Alcazar di Siviglia

Nel 1060 Al Mu'Tadid si sbarazzò del falso Califfo Hisham II, annunciando la sua morte e affermando che lo aveva nominato suo successore ed Emiro di Al Andalus. Così decise di conquistare Cordova contro il parere del suo figlio primogenito, Isma'Il che organizzò un complotto contro suo padre; ma il complotto fallì e Al Mu'Tadid ordinò la decapitazione del suo figlio ed erede. Questo evento coincise con un momento di declino di del Regno di Al Mu'Tadid poiché, sebbene fosse riuscito anche a conquistare le Taifa di Silves (1063), Ronda (1065), Morón (1066), Carmona (1067) e Arcos (1069), fu costretto a pagare paria dell'emergente Re cristiano Fernando I.


vita quotidiana in AL Andalus

L'esecuzione di Isma'Il, figlio primg alt=""enito di Al Mu'Tadid, permise che a questo succedesse il suo secondo figlio, Al Al-Mu'Tamid, che si era esercitato come governatore della Taifa di Silves. Al-Mu'Tamid eccelse come poeta e stabilì a Siviglia una Corte culturalmente molto raffinata, inoltre continuò con l'espansione territoriale di Siviglia, annettendo Cordova nel 1070, città che avrebbe perso per mano del Re della Taifa di Toledo nel 1075 e che recuperò nel 1077. L'anno seguente, nel 1078, il suo maestro, amico e ministro, il poeta Ibn Ammar (Abenamar) conquistò la taifa di Murcia, raggiungendo la sua massima estensione territoriale della taifa di Siviglia. Tuttavia Ibn Ammar finì per tradirlo per cui fu messo a morte da Al-Mu'Tamid.

Al-Mu'Tamid tentò di evitare di pagare i paria che suo padre aveva concordato con la corona di Castiglia, ma questo portò il Re Alfonso VI ad assediare Siviglia. Questo fatto, insieme alla presa della Taifa di Toledo nel 1085 da parte del Re Alfonso VI, spinse Al-Mu'Tamid e gli altri Re di Taifa, a chiedere aiuto agli Almoravidi che sbarcarono sulla penisola nel 1086 e si stabilirono a Algeciras, che era stata ceduta loro dal Re di Siviglia.

Tuttavia, dopo aver sconfitto le truppe cristiane nella battaglia di Zalaca, gli Almoravidi alla fine conquistarono tutti i Regni di Taifa. Anche Siviglia cade nel 1091 e Al-Mu'Tamid fu esiliato nel Maghreb dove morì.