La Taifa di Saragozza
(prima parte)

La Taifa di Saragozza era un Regno di Taifa indipendente nato nel 1018 dalla disgregazione del Califfato di Cordoba nell'XI secolo, fino a quando venne conquistato dagli Almoravidi nel 1110. La Taifa di Saragozza ebbe uno straordinario boom politico e culturale con i regni di Al Muqtadir, Al Mutamán e Al Mustaín II.

L'eredità intellettuale e artistica potrebbe essere riassunta nella costruzione del Palazzo della Aljafería e nella creazione della prima scuola filosofica rigorosamente andalusa, la cui figura di riferimento è Avempace, nato a Saragozza tra il 1070 e il 1080 e che dovette emigrare dopo la conquista cristiana della città verso il 1118.

Saragozza prima del Regno di Taifa

Durante il 714, la città venne occupata dall'esercito musulmano comandato da Tariq e dal suo luogotenente, Muza, entrando a far parte del Califfato degli Omayyadi di Damasco e dell'Emirato dipendente con capitale Cordova. Da quell'anno Saragozza divenne un avamposto nella lotta contro i cristiani del Nord, che si erano rifugiati nelle valli pirenaiche di Ansó, Hecho, Sobrarbe e Ribagorza. Verso il 720 tutta la valle dell'Ebro e le città più importanti della vicina regione di Aragona furono dominati dall'islam.

Con la sconfitta dei franchi a Poitiers nel 732, il confine settentrionale si stabilizzò e Saragozza divenne una provincia di frontiera della Marca Superiore. Saragozza amministrava un territorio che comprende città quali Huesca, Tudela, Calatayud e Barbastro, al capo della quale c'era il “Sahib” di Saragozza, che esercitava il governo per conto dell'Emiro di Al Andalus, dipendente dal Califfo di Damasco. La sua lontananza da Cordova, capitale dell'Emirato, e la sua funzione di baluardo difensivo, conferì a Saragozza una certa autonomia politica, spesso riconosciuta dal potere centrale di Cordova, perché negli affari militari era preferibile che venissero prese decisioni rapide ed eseguite efficientemente le iniziative belliche.

Con la proclamazione di Abderramán I nel 756 come Emiro di Al Andalus, si verificò una rottura con il Califfato Abbaside di Baghdad. Iniziò l'era dell'Emirato Indipendente di Al Andalus, all'inizio della quale, nella valle dell'Ebro, ci furono delle ribellioni da parte di chi sosteneva la dipendenza dal Califfato di Baghdad.


la Moschea di Cordova

Allo stesso tempo iniziò la pressione dei cristiani delle Contee e Marchesati della Marca Hispánica che dipendevano dal potere carolingio. Nella seconda metà del VIII secolo i cristiani riuscirono a prendere Urgel, La Cerdaña e Gerona, e nell'801, Barcelona.

L'interesse di Carlo Magno negli affari ispanici lo spinse a sostenere una ribellione di Sulaymán al-Arabi, governatore di Saragozza, che intendeva sollevarsi all'Emiro di Cordova, con l'appoggio dei Franchi in cambio del quale i Franchi avrebbero avuto la stessa città di Saragozza. Carlo Magno arrivò alle porte della città nel 778. Tuttavia, una volta lì, il Wali di Saragozza, Husayn rifiutò di far entrare l'esercito carolingio.

A causa della complessità che avrebbe comportato un lungo assedio di una cittò così fortificata, i Franchi iniziarono la marcia di ritorno imcamminandosi per Pamplona, distruggendo le fortificazioni di questa città al loro passaggio.

Successivamente Carlo Magno attraversò il passo di Roncisvalle per raggiungere il suo territorio. Non appena la colonna carolingia aveva superato il passo, la sua retroguardia fu attaccata alle spalle dalle truppe di Baschi i quali inflissero numerose perdite all'esercito dei Franchi. Questo fatto storico, avvenuto il 15 agosto 778, è conosciuto come la bataglia di Roncisvalle, e fu l'origine della leggenda trascritta nel “Chanson de Roland” la più importante “Canzone di gesta” medievale della letteratura francese.

Dalla metà del IX secolo, fino alla metà del X, la Marca Superiore era la provincia più ostile alla dinastia degli Omayyadi, con continue insurrezioni contro il potere degli Emiri, guidate da ribelli arabi yemeniti. Per sedarle, gli Emiri Omayyadi erano supportati principalmente dai signori Muladi, soprattutto i Banu Qasi, la cui l'origine era nella parte occidentale della regione, nella zona dell'attuale Tudela. Questi si allearono, all'inizio del IX secolo, con gli Íñigo di Pamplona, dei cristiani baschi con i quali avevano legami familiari, per resistere alle due potenze militari del momento in questa zona: gli Omayyadi e i Carolingi.

Per il suo carattere di confine, la Marca Superiore fu lo scenario della lotta tra Franchi e Al Andalus per delimitare i loro domini in questa regione di confine, causando continui cambi di alleanze dalle quali vennero a rinforzrsi i Banu Qasi, tanto che divennero la dinastia egemonica del IX secolo. Questo fatto venne confermato nell'852 da parte dell'Emiro Mohamed I, quando nominò Musa ibn Musa come governatore dell'importante Tudela e, poco dopo, della capitale, Saragozza.

Questa fu l'epoca gloriosa di Musa ibn Musa, il famoso “moro Muza” della tradizione cristiana, perché esercitò il suo dominio su tutta la Marca Superiore e rafforzò la sua autorità creando un vero e proprio Principato e autointitolandosi “terzo Re di Spagna” (gli altri erano l'Emiro Mohamed I e il Re Ramiro I delle Asturie).


vita quotidiana in Al Andalus

Questa situazione durò sino all'860, quando Musa ibn Musa fu sconfitto dal Re Ordoño I delle Asturie sul Monte Laturce, per cui l'Emiro lo destituì dal governo della Marca Superiore. Si verificò allo stesso tempo, che il Regno di Pamplona si liberò della pressione dell'Islam. Nell'872 dei figli di Musa ibn Musa gli si rivoltarono contro e Lope Musa prese Saragozza con l'aiuto dei suoi fratelli.

L'autonomia dei Banu Qasi di Saragozza rimase fino a quando, dopo numerose discordie familiari, l'Emiro Mohamed I decise di mettere fine a queste liti acquistando Saragozza nell'884 per 15.000 dinari d'oro. Il declino del potere dei Banu Qasi si concluse nell'890, quando la dinastia yemenita dei Banu Tujibi, nella persona di Muhammad Alanqar, ottenne il governo di Saragozza.


Dinaro d'oro coniato nel 1029 da Yahya Al Muzaffar
come Re della Taifa di Saragozza

Nel 924, Abderramán III impose la sua autorità sui signori locali allontanando i Banu Qasi dal loro ultimo fortino di Tudela e consegnando la città al Banu Tujibi di Saragozza Muhammad Alanqar. Ma anche i nuovi signori di Saragozza continuarono con la tendenza indipendentista contro il potere centrale.

Nel 929 Abderramán III si proclamò Califfo di Cordova e tentò di garantirsi il controllo delle province più lontane da Cordova, ma i Banu Tujibi si ribellarono diverse volte, per essere repressi dal Califfo nelle spedizioni del 935 e del 937. Il conflitto fu risolto con un compromesso di Muhammad ibn Hashim al-Tujibi il quale accettò di essere fedele a Cordova, in cambio di un regime di protettorato, che assicurava alla Marca Superiore una certa autonomia dal governo centrale. Questo regime speciale venne mantenuto durante il X secolo e, in qualche modo, è legato alla disgregazione del Califfato e l'inizio dei Regni di Taifa.

La seconda metà del X secolo fu caratterizzata da un periodo di pace e di fedeltà al Califfo e il predominio degli arabi sui Muladi e sui Cristiani nella Marca Superiore. Alla fine del X secolo i Banu Tujibi incorporarono nel loro territorio Huesca e Barbastro, un distretto che era stato governato dalla dinastia Muladi dei Banu Sabrit.

Nell'ultimo trimestre del X secolo, il periodo governato da Almanzor, in tutta la penisola iberica si stabilì un ferreo regime militarista che impose l'egemonia del stato centralista di Cordova, soffocando con energia ogni resistenza all'autorità del Califfo. In questo periodo Saragozza divenne la base principale delle operazioni contro i cristiani del Nord, ma con l'unificazione fatta dal Re Sancho Garcés III, (1004-1035), che unì sotto il suo scettro i territori Navarresi e Aragonesi, e la crisi del Califfato, i regni di Taifa sorti dalla degradazione delle Marche califfali di confine, portarono nel 1018 alla piena indipendenza della Taifa di Saragozza.

La Taifa di Saragozza

La guerra civile di Cordoba nel XI secolo, continuò a interessare la regione e, come nel resto della Spagna musulmana, il crollo della dinastia degli Omayyadi, portò alla costituzione di una Taifa indipendente la cui capitale era Saragozza. La Taifa di Saragozza confinava a sud con la piccola Taifa di Albarracín, governata dai Banu Razin e compredeva le città di Medinaceli, Soria, Calahorra, Arnedo, Alfaro, Tudela, Barbastro, Monzón, Fraga e infine Lérida, la più importante, che non sempre rispettava l'autorità del Re della Taifa di di Saragozza.

Al Mundir I fu il primo Re della taifa di Saragozza e cominciò a esercitare il suo potere nel 1018. Al Mundhir volle dare arricchire Saragozza di una grande Corte, e quindi, cominciò a rinnovare gli edifici come la Moschea aljama di Saragozza (situata dove oggi è la Cattedrale), che fu ampliata, e a costruire le nuove terme.


massima estensione della Taifa di Saragozza nel 1076

Egli inoltre si circondò di segretari poeti, noti fra loro Ibn Darray e Said Al Bagdadi. Il governatore di Lérida, ben Sulaymán ben Hud (che venti anni più tardi sarà proclamato Re di Saragozza dando inizio alla dinastia dei Banu Hud) in generale rispettò il potere di Al Mundir I, anche se ci furono tra loro alcuni scontri, incitati dal Re Sancho Garcés III di Navarra e Aragona, il grande nemico straniero di Al Mundir I. Per contrastare Sulaymán e Sancho Garcés III, Al Mundhir I si alleò con Barcellona e Castiglia, mantenendo così la pace nel suo regno.

Al Mundir I tra il 1021 e il 1023 e gli successe suo figlio, Yahya Al Muzaffar che continuò le ostilità contro il Re Sancho Garcés III. Yahya intraprese una campagna contro Nájera, guadagnabdo prigionieri e bottino. Yahya Al Muzaffar morì nel 1036 e gli succedette suo figlio Al Mundir II, nato dal matrimonio di Yahya con la sorella di Ismail, Re della Taifa di Toledo dal 1028.


Vista notturna de "La Aljafería"
il palazzo fatto erigere da Al Muqtadir nel 1065

Al Mundir II fu l'ultimo Re della dinastia dei Banu Tujibi, e nel 1038 morì assassinato da suo cugino Abd Allah ibn Hakam, che aspirava al trono.

Abd Allah ibn Hakam mantenne il potere solo per ventotto giorni, poiché i notabili della città ben presto iniziarono a cospirare contro di lui appoggiandosi a Sulaymán ben Hud, fino ad allora governatore di Lérida, il quale, considerando la possibilità di ottenere il Regno, arrivò a Saragozza. Abd Allah ibn Hakam fu costretto a fuggire e, dopo violente agitazioni, Sulaymán ben Hud fu proclamato Re della Taifa di Saragozza, dando inizio alla nuova dinastia dei Banu Hud.

La dinastia dei Banu Hud, iniziata con Sulaymán ben Hud, rimase a capo della Taifa di Saragozza per tre quarti di secolo, dal 1038 fino al 1110. Con questa dinastia il Regno della Taifa di Saragozza raggiunse il suo massimo splendore politico e culturale.


una stanza de "La Aljafería": il cenacolo degli intellettuali

Sulaymán assunse il potere in tutta la Taifa di Saragozza nominando i suoi figli come governatori dei distretti di Tudela, Huesca e Lérida, inoltre si alleò con il Re Fernando Sánchez I di León per cercare di estendere i suoi territori alle zone dell'attuale provincia di Guadalajara, contro l'opposizione della Taifa di Toledo, che cercò come alleato García Sánchez III di Pamplona, essendo questi rispettivi alleati cristiani figli del Re Sancho Garcés III di Navarra e Aragona. Queste alleanze venivano ottenute in cambio di pagamenti annuali, per cui sia Toledo che Saragozza cominciarono a pagare le “parias“ ai regni cristiani, circostanza che avrebbe progressivamente indebolito il loro potere economico, militare e politico a favore dei regni del Nord.