La Taifa di Albarracín

Albarracín era al centro del territorio governato dalla famiglia berbera dei Banu Razin. La Taifa di Albarracín divenne indipendente nel 1013, rimanento tale fino al 1104, quando fu conquistata dagli Almoravidi. Il primo Re della Taifa fu Abu Muhammad Hudayl ibn Razin, che regnò fino al 1044, il secondo Re fu Abd al-Malik ibn Hudayl, che regnò dal 1044 fino al 1103, e il terzo fu Yahya ibn Abd al-Malik, che regnò solo per un mese, sino a quando la Taifa di Albarracín fu conquistata dagli Almoravidi.

Sembra che il Re Abu Muhammad Hudayl ibn Razin rimase fedele al Califfo di Cordova Hisam II, il cui secondo Califfato durò dal 1010 al 1013, ma finì per sostenere il sua succesore Sulayman al Mustain, che gli confermò il dominio di Albarracín.

Abu Muhammad Hudayl ibn Razin alla sua morte avvenuta nel 1044, aveva superato i trent'anni di regno, "tutti in tranquillità e pace", cosa piuttosto rara, vista la situazione in quel secolo travagliato.

Anche i lunghi anni di sovranità di suo figlio e successore Abd al-Malik ibn Hudayl furono all'insegna della stabilità, favorita dalle sue attitudini tipicamente militari, abituato come era alla difesa del confine.

Così come tutti i cronisti arabi lodavano suo padre, valutavano Abd al-Malik ibn Hudayl come: “male della sua epoca, veramente stupido e insignificante”. Scriveva di lui il cronista Ibn Hayya: “era ignorante, indolente e di poca nobiltà”. Diversi autori ricordano le grandi somme spese per l'acquisto di schiavi cantori. La realtà è che egli viveva in un periodo dai troppi cambiamenti politici e territoriali, quando l'equilibrio di poteri nella penisola si bilanciava con quello dei cristiani.

Abd al-Malik ibn Hudayl fu costretto a piegarsi, per sopravvivere, alla politica di Alfonso VI, del Cid, degli Almoravidi, ecc. Fu comunque aiutato dall'isolamento geografico e dall'insignificanza della sua signoria, come pure dalla fortuna a non essere assorbito dagli Almoravidi, quando già gli altri, tranne Saragozza, erano stati cancellati della mappa di Al Andalus dalla tempesta degli eserciti africani.

Quando Alfonso VI Castiglia e León conquistò Toledo nel 1085, Abd al Malik ibn Hudayl andò di persona a congratularsi con il Re cristiano e gli consegnò la Taifa di Albarracín purchè venisse confermato governatore. Alfonso VI accettò la proposta in cambio del pagamento di un tributo annuale al Regno di Castiglia. Alfonso VI gli donò anche una scimmia, e Abd al Malik ibn Hudaylne fu così felice da pensare che l'animale lo aveva liberato da ogni sventura. Ma non si liberò dal pagare tributi, perché, tre anni più tardi, ne dovette pagare uno nuovo al Cid.


il castello di Albarracín

Abd al Malik ibn Hudayl morì ad Albarracín nel 1103, dopo aver alternato nei suoi ultimi anni, l'alleanza con il Cid e la soggezione agli Almoravidi. Yahya ibn Abd al-Malik succedette a suo padre Abd al Malik ibn Hudayl il 9 maggio del 1103. Valencia era stata presa dagli Almoravidi il 5 maggio del 1102 e il 6 aprile del 1104, il governatore Almoravide di Valencia, incorporò la Taifa di Albarracín, al Califfato degliAlmoravidi, continuando così l'occupazione di tutta Al Andalus.


La Taifa di Algeciras

La Taifa di Algeciras era nata nel 1013, in seguito alla disintegrazione del califfato di Cordova. Quando Sulayman ibn al-Hakam prese il controllo del Califfato, affidò Algeciras agli Hammudidi, una dinastia di berberi che lo aveva aiutato a conquistare il potere.

Il primo Re della Taifa di Algeciras fu al-Qasim al-Ma'mun, che poi divenne Califfo. Suo cugino Yahya al-Mu'tali annesse la Taifadi Algeciras alla Taifa di Malaga nel 1035.

Nel 1039 Muhammad ibn al-Qasim, figlio di al-Qasim al-Ma'mun, venne proclamato emiro di Algeciras. Nel 1055 al-Mu'tamid ibn Abbad, signore di Siviglia, apparve sotto le mura di Algeciras, costringendo Muhammad ibn al-Qasim a lasciare la Taifa, che venne integrata a quella di Siviglia.


La Taifa di Almería

L'origine del Taifa di Almería si deve allo slavo Aftah, che nel 1012 si impose sul berbero Ibn Rawis nel controllo di Al Mariyya, l'attuale città di Almería. Ad Aftah gli succedette sul trono Jayrán che consolidò il Regno di Taifa. Durante il suo regno la città di Almería si sviluppò grandemente, superando il perimetro fortificato, per cui Jayrán espanse le sue mura difensive. L'esplosione demografica fu dovuta al forte sviluppo economico, basato su due prodotti fondamentali: le miniere di marmo di Macael e i lussuosi tessuti di seta, oro e argento, che venivano esportati in tutto il Mediterraneo.

Sotto il Regno di Zuhaír successore di Jayrán, la Taifa Almería si estese comprendendo Murcia, Jaén, zone di Granada e Toledo e anche l'antica capitale del califfato, Cordova, anche se presto sarebbe iniziato il suo declino e la perdita dei territori che culminerà con il successivo Re. Zuhaír ampliò la Moschea di Almería e intervenne nella parete dell'arrabal della Musalla. In questo momento ad Almería si svilupparono i sobborghi di Al Musallà e di Al Hawd.

Nel 1038, durante il Regno di Abú Bark al-Ramini, la Taifa di Almería fu conquistata da Abd'Al Malik ibn Abd'Al Aziz, Re della taifa di Valencia e nipote di Almanzor, che nominò governatore di Almería Ma'n ben Muhammad, il quale si rese indipendente nel 1044, inaugurando un nuovo periodo di Taifa sotto il dominio della dinastia dei Banu Sumadih, che conobbe il periodo di maggior splendore economico e culturale della Taifa di Almería sotto il governo di Abu Yahya Muhammad Al Mutasim, meglio noto come Almotacín, il Re poeta che riuscì ad attirare in Almería tanti poeti, facendo diventare la Taifa di Almería in uno dei centri culturali più importanti di Al Andalus.

Nel 1085 il Re Alfonso VI prese Toledo. I Re delle Taifa di Granada, Siviglia e Badajoz cercarono l'aiuto degli Almoravidi, i quali entrarono nella penisola iberica nel 1086 e sconfissero Alfonso VI nella battaglia di Zalaca. Gli Almoravidi si resero conto della debolezza che avevano i Regni di Taifa per le loro continue dispute interne, e alla fine conquistarono tutti i Regni di Taifa, compresa la Taifa di Almería che cadde nel 1091, pochi mesi dopo la morte del suo ultimo Re Ahmad Mu'izz Al Dawla.


La Taifa di Alpuente

Il fondatore della Taifa di Alpuente fu Abdállah ibn Qasim (Abdállah ibn Ahmad ibn Qasim al Fihrí Nizam al Dawla), un potente sceicco locale della famiglia dei Banu Qasim. Abdállah ibn Qasim, non intendeva ottenere un'autonomia dal potere centrale, ma cercò di continuare il suo governo alle dipendenze di Cordova, pur continuando a consolidare la dinastia dei Banu Qasim. Abdállah ibn Qasim morì nel 1030, e fu succeduto da suo figlio Muhammad Yumn al Dawla.

Il regno di Muhammad Yumn al Dawla (1030-1042) fu un lungo periodo di pace, tranquillità e prosperità. Lo sostituì sul trono della Taifa di Alpuente suo figlio Ahmad ibn Muhammad Izz. Il Regno di Ahmad ibn Muhammad Izz fu molto breve, perché morì meno di un anno dopo l'accesso al potere. Gli successe suo figlio Muhammad, di soli sette anni. Per un paio di mesi, la Taifa di di Alpuente fu amministrata dal suo nonno materno, quando Abdállah ibn Muhammad Nizam, zio paterno di Muhammad, prese il potere, imprigionando il nonno e rovesciando il giovane re.

Abdállah ibn Muhammad Nizam fu il quinto e ultimo sovrano della Taifa di Alpuente. Il suo regno fu il più prolungato e stabile della sua dinastia, i Banu Qasimm, e durò per più di 60 anni ma, nonostante la grande durata del suo regno, si sa molto poco su di lui, a causa della scarsa rilevanza politica di questa Taifa.

La stabilità del governo di Abdállah ibn Muhammad Nizam fu alterata dalla fine dell'XI secolo, con l'apparizione sulla scena della figura del Cid, al quale pagò il tributo a partire dal 1096. La situazione cambiò ancora con l'entrata in scena degli Almoravidi, ai quali Abdállah ibn Muhammad Nizam si unì immediatamente, aiutando Yusuf ibn Tasufin nelle sue campagne di conquista.


La Taifa di Arcos

La Taifa di Arcos formò, insieme a quelle di Carmona, Morón e Ronda, un insieme di quattro piccoli Regni di Taifa al confine con il potente Regno di Taifa di Siviglia che alla fine li inglobò tutti nel proprio regno.


La Taifa di Baiadoz

Il primo Signore di Baiadoz, chiamato Sabur, aveva a capo del governo della città Muhammad Al Aftas che, dopo la morte del suo Signore, il 10 settembre1022 fondò la Taifa di Baiadoz, installando in essa la dinastia degli Al Aftas.

Muhammad Al Aftas (Abu Muhammad Abdállah ibn Muhammad ibn Maslama ibn Al Aftas) fu il primo sovrano della Taifa di Baiadoz e apparteneva alla tribù berbera dei Miknasa, giunta all'inizio dell'VIII secolo in Al Andalus assiene a Tarik ibn Ziyad.

Per prendere il posto di Sabur, Muhammad Al Aftas dovette lottare contro i figli di Sabur, i quali, sconfitti si rifugiarono a Lisbona, dove uno di loro, Abd al Aziz ibn Sabur, divenne Re della Taifa. Insoddisfatti dal suo governo, l lisbonesi chiesero a Muhammad Al Aftas di inviare loro un governatore, e il sovrano di Badajoz rispose inviando un contingente di truppe che conquistarono la città. Abd al Aziz fu trattato bene e gli fu consentito di lasciare liberamente Lisbona.

Una costante politica di sviluppo della Taifa di Badajoz fu la sua continua inimicizia con gli Abbadidi di Siviglia, infatti il sovrano di Siviglia, Abu al Qasim Abbad, con l'intenzione di occupare Beja, inviò suo figlio Muhammad in avanguardia.

Poi, alleato con il sovrano di Carmona, Abu al Qasim Abbad, assediò la città che infine è stata presa, e gran parte dei suoi abitanti massacrati. Muhammad, figlio di Abu al Qasim Abbad fu catturato per essere rilasciato nel 1030, grazie ad un trattato di pace tra Baiadoz e Siviglia.

Ma le ostilità tra Baiadoz e Siviglia continuarono a riemergere. Il 26 novembre 1033, Ismail ibn Abbad, figlio di Abu al Qasim Abbad, di ritorno da una spedizione contro il Regno di León intrapresa congiuntamente Muhammad Al Aftas, fu attaccato a tradimento dalle stesse truppe di Muhammad Al Aftas.


vita quotidiana in Al Andalus

Gli ultimi dodici anni di regno di Muhammad Al Aftas sono coinvolti in un buio totale dovuto alla mancanza di informazioni, anche indicano la data della sua morte al 2 dicembre 1045.

Il successore di Muhammad Al Aftas fu suo figlio Abu Bakr Muhammad. Il suo regno vide l'inizio di una serie di dispute territoriali con Yahya al Mamun di Toledo (1046), che presto dovette abbandonare per aiutare il sovrano di Niebla, attaccata da Al Mutadid di Siviglia dal 1044. Nel 1047 entrò in una coalizione con i Regni di Taifa berberi contro il Re di Siviglia.

Tra il 1057 e 1058 Abu Bakr Muhammad fu attaccato dal Re Fernando I di Castiglia e León, che conquistò Viseu, Lamego e altri luoghi, oltre ad assediare Santarém e Coimbra. Dopo i colloqui di pace, si raggiunse un accordo con il quale Abu Bakr Muhammad accettò le perdite territoriali e si impegnò a pagare 5.000 dinari all'anno al Re di Castiglia e León.


interno della Alcazaba di Baiadoz

Abu Bakr Muhammad morì nel 1068, e successe sul trono suo figlio Yahya ibn Muhammad al Mansur, il quale si era dichiarato suo erede; ma dovette scontrarsi con suo fratello Umar ibn Muhammad al Mutawakkil, contrario alla sua proclamazione. Questi scontri portarono alla desolazione e alla rovina della Taifa di Baiadoz.

Poi i due fratelli si accordarono: Yahya ibn Muhammad al Mansur continuava a dominare Badajoz con una supremazia solo nominale su Umar ibn Muhammad al Mutawakkil, che continuò a a governare autonomamente Evora fino alla morte di Yahya ibn Muhammad al Mansur nel 1072.

Alla morte di Yahya ibn Muhammad al Mansur salì al trono della Taifa di Badajoz suo fratello Umar ibn Muhammad al Mutawakkil. Come suo padre Abu Bakr Muhammad, neanche lui riuscì a fermare l'avanzata cristiana e nel 1079 perse la città di Coria, conquistata da Re Alfonso VI di Castiglia e León.

Dopo una richiesta di aiuto degli Almoravidi, Abu Bakr Muhammad partecipò alla battaglia di Sagrajas (1086), che ebbe luogo a circa 4 o 5 Km da Badajoz. Cercò di mantenere buoni rapporti con gli Almoravidi, arrivando a firmare un trattato con il generale Sir ibn Abi Bakr per cui, in cambio di aiuti in uomini e materiali, gli Almoravidi avrebbero rispettato il suo territorio. Però, temendo di essere invaso dagli Almoravidi, si alleò con i cristiani consegnando loro Santarém, Lisbona e Cintra, per cui gli Almoravidi invasero il suo territorio.

Alla fine del 1095 Abu Bakr Muhammad fu deposto e giustiziato con due dei suoi figli. Un altro figlio si convertì al cristianesimo e fu accolto nel Regno di Castiglia e León.


La Taifa delle Baleari

Muchahid, Re della Taifa di Denia, occupò le Isole Baleari ala fine del 1014, e vi stabilì a governare il nipote Abd Allah. Si succedettero altri due governatori e dichiararono l'indipendenza delle Baleari dopo che la taifa di Denia era stata occupata dal Re della potente Taifa di Saragozza

La Taifa delle Baleari rimase fino nel 1114, quando venne attaccata dalla coalizione catalano-pisana, fermata dagli Almoravidi, che occuparono le Isole Baleari nel 1116.


La Taifa di Carmona

La Taifa di Carmona, insieme con la Taifa di Arcos e altre, costituiva una cintura di piccole enclavi berbere intorno alla Taifa di Siviglia: in questo caso a governare la Taifa erano i berberi Birzalíes della tribù dei Zanata, ai quali un Califfo di Cordova aveva concesso il territorio nel 1013. Si succedettero nel governo quattro Birzalíes e l'ultimo dovette cedere La Taifa di Carmona alla Taifa di Siviglia tra il 1066 e il 1067.


La Taifa di Cordova

Cordova era la sede del Califfato che venne abolito nel 1031. Si dovette aspettare fino ad allora per unire le autonomie che erano dilagate in tutto AlAndalus e divenire una nuova Taifa.

La Taifa di Cordova era governata dalla potente famiglia araba dei Banu Chahwar, i cui primi membri si erano stabilti in Al Andalus tre secoli prima. Tre Banu Chahwar, padre, figlio e nipote, dominarono la Taifa fino al 1070, quando fu conquistata dalla Taifa di Siviglia.

Tra il 1075 e il 1078, l'ambita Taifa di Cordova cadde sotto il potere della Taifa di Toledo, ma finì per essere conquistata dalla Taifa di Siviglia, la quale, dopo duri combattimenti, nel 1091 venne conquistata dagli Almoravidi.


La Taifa di Denia

La Taifa di Denia (Al-Dàniyya) fu creata nel 1010, dopo la disintegrazione del Califfato di Cordova, da Mujahid al-Amiri al-Muwaffaq, uno ex schiavo liberato da Almanzor, che fondò la dinastia regnante della Taifa di Denia; gli Amiríes.

Nel 1011 la Taifadi Denia fu la prima Taifa a battere moneta propria, anche se la dinastia degli Amiríes riconosceva legittimamente Abd Allah al Mu'ayti, uno dei Califfi Omayyadi durante la fitna di Al Andalus che ospitò a Denia fino alla sua espulsione nel 1016.

La Taifa di Denia era piccola e includeva alcune regioni molto fertili e città tra le quali era Bairén, Orba, Altea, Callosa, Sagra, Cocentaina e Bocairent.

Nel 1015, al comando di una potente flotta navale, si alleò con la Taifa delle Baleari, assieme alla quale conquistò della Sardegna, partecipando con 120 navi e un migliaio di soldati, su cui mantennne la sovranità tra il 1015 e il 1016. Nell'estate del 1016 Papa Benedetto VIII convocò le flotte di Pisa e di Genova, che ripresero la Sardegna e catturarono il principe ereditario Ali Iqbal al-Dawla, che non potè essere riscattato fino al 1032.

Negli anni successivi, la squadra navale della Taifa di Denia all'ancora nelle isole Baleari, fece diverse incursioni lungo le coste di Genova, Pisa e della Toscana.


il castello di Denia in un antico dipinto

Dopo queste avventure mediterranee, Mujahid di Denia approvò la morte dei due reggenti del Taifa di Valencia, Mubarak e Muzzafar, ottenendo la parte meridionale della Taifa di Valencia fino al 1020. Alla fine del 1020 Mujahid di Denia sostenne la ribellione di Ibn Khattab contro Ibn Tahir di Murcia.

Salito al trono della Taifa di Valencia Abd al-Aziz ibn Amir, Mujahid di Denia entrò in guerra contro lui, prendendo le piazze di Murcia, Lorca, Orihuela ed Elche, estendendo il suo regno fino al Segura. fino a quando, con la mediazione di Sulayman ibn Hud di Saragozza, suggellò la pace con la Taifa di Valencia nel 1041.

Mujahid ospitò intellettuali importanti, soprattutto scrittori e ulema in fuga dai conflitti di Cordova, dove era stato educato egli stesso al servizio di Almanzor.

Il grande poeta Ibn Darrach, che fu alla corte di Mujahid dal 1028 fino alla sua morte nel 1030, elogiò la potenza marittima di Mujahid in un poema di grande solennità che iniziava: “Le sue navi sono come sfere celesti e dove i suoi arcieri sono stelle armate di tutto punto. Croci con loro le profondità del mare, e le sue onde si affaticano per il peso schiacciante”.

Alla morte di al-Mujahid Muwaffaq nel 1045, prese il potere il suo figlio maggiore, Ali Iqbal al-Dawla, nato da una madre cristiana. Ali Iqbal al-Dawla seppe mantenere l'eredità di suo padre per 31 anni, iniziando un periodo di pace e prosperità economica, sulla base della grande flotta commerciale aveva messo insieme a Denia.

Nel 1050 Aglab ibn Abd Allah, governatore delle Baleari per conto di Ali Iqbal al-Dawla, iniziò una politica di autonomia da Denia, che mantenne solo i suoi territori sulla terraferma.

La corte di Ali Iqbal al-Dawla fu un rifugio intellettuali e poeti, come il grande lessicografo Ibn Sidah, il filologo coranico Ad-Dana o il visir e poeta Abu Amir ibn García. Tutti questi coltivavano la poesia, come era di consueto per tutti i letterati andalusi; fra questi spiccava il poeta arabo Ibn al-Labbana (1045-1113), che sviluppò la sua opera poetica in lode della dinastia Hudi della Taifa di Saragozza, o nella Taifa di Siviglia di Al-Mu'tamid e nella Taifa di Maiorca.

Ali Iqbal al-Dawla, inoltre, fu molto tollerante verso i mozarabici, forse perché sua madre era cristiana. Nel 1058 concesse ai mozarabici un privilegio che permetteva ai vescovi di Barcellona di predicare all'interno del suo Regno, donando tutte le chiese della Baleari e di Denia alla Cattedrale della Santa Croce e Santa Eulalia di Barcellona.

Nel 1076 la Taifa di Denia fu conquistata da Al-Muqtadir, entrando a far parte del Taifa di Saragozza. I territori insulari hanno formato la Taifa di Maiorca.


La Taifadi Huelva

Dopo la dissoluzione del Califfato di Cordova, il territorio sud-occidentale di Al Andalus si frammentò dando luogo alle Taifa di Mértola, Niebla, Santa Maria del Algarve e Silves, oltre alla Taifa di Huelva, tutte minacciate dall'ambizione espansiva della Taifa di Siviglia tra gli anni 1044 e 1063.

Le cinque Taife si erano rese autonome in una data indeterminata all'inizio dell'XI secolo (solo della Taifa di Huelva si conosce come anno della sua indipendenza il 1012-1013,).

In tutte queste Taifa, la famiglia dei governanti sembra avere origini arabe, stabilitesi in Al Andalus durante la conquista islamica. A governare laTaifa di Huelva era la famiglia dei Bakríes, con un singolo Re, Izz al-Dawla, dal 1012 o 1013 fino a quando, nel 1051 o 1053, la sua terra fu conquistata dalla Taifa di Siviglia.


La Taifa di Málaga

La Taifa di Málaga nacque nel 1026, dopo la rottura del Califfato di Cordova. Per un periodo di trenta anni, i Re della Taifa facevano parte della dinastia degli Hammudidi, fatta eccezione per un breve intervallo di appena un anno in cui il trono venne occupato da uno slavo. Questo periodo iniziò nel 1026, quando il Califfo Yahya I al-Mu'tali, della dinastia berbera Hammudidi, dopo essere stato espulso dal trono di Cordova unì sotto il suo dominio le province di Málaga e di Algeciras.

Dal primo momento Yahya I al-Mu'tali ebbe il sostegno dei Re della Taifa di Granada e prese il titolo Califfo di Málaga, che da allora in poi utilizzarono esclusivamente i Re della Taifa di Málaga. Il suo regno fu caratterizzato dal confronto con i Re della Taifa di Siviglia, che si cristallizzò con la conquista della Taifa di Carmona, la quale, grazie alla sua posizione strategica, era una minaccia diretta sulla Taifa di Siviglia, che presto la riconquistó.

Nel 1035, alla morte di Yahya, ci fu la divisione del territorio in due entità separate: la vera e propria Taifa di Málaga, che andò a suo fratello Idris I al-Muta'ayyad, e la Taifa di Algeciras, che rimase nelle mani di suo nipote Muhammad ben Al Qasim. Durante questo regno seguirono le continue lotte contro la Taifa di Siviglia, la quale fu sconfitta ad Écija nel 1039 assieme alle Taifa di Almería, Granada e Carmona.

Yahya II Al Qa'im, successore di Idris I al-Muta'ayyad nel Regno di Taifa di Málaga, mantenne il trono solo anno, dal momento che nel 1040 fu spodestato da su zio Hasan Al Mustansir, che a sua volta perse il trono nel 1042 per mano dello slavo Naya Al Siqlabi, con il quale la dinastia degli Hammudidi si interrppe per un breve periodo. L'omicidio di Naya Al Siqlabi nello stesso anno e l'intronizzazione di Idris II Al Alí, fratello di Hasan Al Mustansir, segnò il ritorno della dinastia degli Hammudidi.

Idris II Al Alí regnò fino al 1047, quando fu deposto, imprigionato e sostituito sul trono dal cugino Muhammad I Al Mahdi, che rimase sul trono fino a quando non fu avvelenato, nel 1052 o 1053, e sostituito da suo nipote Idris III al Sami, che rimase sul trono solo per un anno, dal momento che anche lui fu assassinato e sostituito da Idris II Al Alí che titornò ad occupare il trono per la seconda volta, e che vi restò fino alla sua morte nel 1054 o 1055. Il trono poi passò a suo figlio Muhammad II Al Musta'li e poi al fratello questo, Yahya III Al Mahdi, che restò sul trono fino alla conquista della Taifa di Málaga nel 1057 da parte di Badis ben Habús, Re della Taifa di Granada.

Dopo la conquista della Taifa di Málaga, questa fu governata per 17 anni da un Re dipendente dal Re della Taifa di Granada. Badis ben Habús morì nel 1073 la situazione cambiò con la divisione del Regno tra i suoi nipoti: Tamim ben Buluggin ben Badis ebbe la Taifa di Málaga e suo fratello Abd Allah ben Buluggin ben Badis ebbe la Taifa di Granada. Immediatamente ci fu uno scontro tra i due fratelli e una prima richiesta di aiuto agli Almoravidi da parte di Tamin,che però non ebbe alcun risultato.

Anni dopo, con la conquista di Toledo nel 1085 da parte del Re Alfonso VI, diversi Re delle Taifa ricorsero agli Almoravidi per fronteggiare l'avanzata cristiana. Tuttavia, dopo aver sconfitto Alfonso VI nella battaglia di Zalaca, gli Almoravidi si resero conto della debolezza che avevano i Regni di Taifa per le loro continue dispute interne, e alla fine conquistarono tutti i Regni di Taifa, compresa la Taifa di Málaga che cadde nel 1090.


La Taifa di Mértola

La Taifa di Mértola condivide le sue caratteristiche con la Taifa di Huelva, essendo anche una delle più piccole Taifa, fu sempre in conflitto con la potente Taifa di Siviglia, che la conquistò nel 1044-1045.


La Taifa di Molina d'Aragona

La Taifa di Molina di Aragona, asseme alla Taifa di Albarracin e alla Taifa di Alpuente era nella zona centrale di Al Andalus di antico insediamento berbero. Molina di Aragona non si salvò, però, dalla dipendenza della Taifa di Toledo e di quella di Saragozza sino alla fine dell'XI secolo, quando Ben Galbón, Re della Taifa di Molina di Aragona, si alleò con El Cid Campeador.


La Taifa di Moron

Moron fu occupata dai Dammaríes, un ramo dei Berberi Zanata di origine tunisina, che erano arrivati in Al Andalus e facevano parte degli eserciti di Almanzor. Durante la guerra civile, La Taifa di Moron divenne indipendente, e si succedettero tre Re, dal 1013-1014 al 1065-1066, quando fu conquistata dalla Taifa di Siviglia.


La Taifa di Murcia

La Taifa di Murcia iniziò ad essere retta da schiavi liberti, e unì il suo destino a quello della Taifa di Almeria, dal 1013-1038. A Murcia erano sempre state presenti potenti e grandi famiglie locali, e tra queste quella dei Banu Tahir, di origine araba. Uno di loro, Abu Bakr, divenne indipendente e, quando morì nel 1063, suo figlio e successore, rese la Taifa di Murcia completamente indipendente, fino alla sua conquista da parte di Siviglianel 1078. Questa indipendenza durò fino al 1091, quando avvenne l'occupazione della Taifa da parte degli Almoravidi.


La Taifa di Niebla

Niebla, come Huelva e Mértola, fu una piccola Taifa sudoccidentale estesa tra Gibraleón e Niebla e governata da una famiglia andalusa locale, gli Yahsubíes, con tre Re che si succedettero fino alla conquista da parte della Taifa di Siviglia nel 1053-1054.


La Taifa di Ronda

Ronda fu occupata dai berberi Yafraníes, che erano giunti in Al Andalus nella prima metà del X secolo, e quindi ai tempi di Almanzor. La Taifadi Ronda si rese indipendente verso il 1014 o 1016. Abu Mur, il primo Re di questa Taifa, fu arrestato a Siviglia e il terzo mori difendendo il suo dominio, quando fu conquistato dalla Taifa di Siviglia nel 1065.


La Taifa di Santa Maria di Algave

La Taifa di Santa Maria di Algarve ebbe la sua indipendenza per merito di Ibn Harun, forse un Muladi islamizzato, che resse la sua Taifa dal 1013 o 1016 fino alla sua morte nel 1041-1042, sostituito da un figlio, che dovette cedere la sua terra alla Taifa di Siviglia nel 1051-1052.


La Taifa di Silves

La Taifa di Silves si rese indipendente per merito di un notabile arabo locale, Isa, seguito da due o quattro Re, il cui ultimo fu deposto dalle truppe della Taifa di Siviglia nel 1063.


La Taifa di Tortosa

Come nel resto del Levante, gli schiavi liberti divennero indipendenti, dal 1009, anche a Tortosa, reagendo contro il Califfo al-Mahdi, fondando la Taifa di Tortosa e succedendosi con quattro Re, fino al 1060, quando il Re della Taifa di Saragozza, al-Muqtadir, prese la Taifa di Tortosa e la mantenne sino a qualdo gli Almoravidi la conquistarono nel primo decennio del XII secolo.


La Taifa di Valencia

La Taifa di Valencia fu occupata dagli schiavi liberti, indipendenti di Cordoba dal 1009; furono due, in particolare, e allo stesso tempo, Mubarak e Muzaffar, che applicarono con rigore la sovranità, curando il loro capitale e arricchndolo con le imposte sui loro sudditi; morirono nel 1017 e 1019, e qualche altro schiavo liberto cercò di controllare la Taifa, fino a quando nel 1021 o 1022 tutti decisero di proclamare un nipote di Almanzor, installando a Valencia la discendenza della famiglia, una volta gloriosa.

Due appartenenti alla famiglia degli Amiríes governò la Taifa di Valencia fino al 1065, anno in cui cadde sotto il potere della Taifa di Toledo, fino al 1075, quando la Taifa di Valencia fu recuperata da un terzo Amiríes, sostituito da un figlio, fino al 1086, quando le truppe castigliane aiutarono al-Qadir, ex Re di Toledo, a salire sul trono di Valencia, dove regnò fino al suo assassinio nel 1092, dopo la rivolta dei suoi sudditi guidati dal Cadì Ibn Chahhaf.

Ibn Chahhaf governò la città, bilanciando le pressioni esterne del Cid Campeador, da un lato, e degli Almoravidi, dall'altro. Dopo un duro assedio, El Cid Campeador entrò a Valencia nel giugno del 1094. Nel 1102 Valencia cadde in mano degli Almoravidi.