dal 1086 al 1088


1071: Nascita dell'Impero Almoravide

Nell'aprile-maggio del 1071 Abu Bakr ibn Umar, Emiro degli Almoravidi, gettò le basi per la fondazione di Marrakech, la capitale dello Stato Almoravide, dando così un definitivo carattere sedentario al suo Impero.


l'Emiro Abu Bakr ibn Umar

Poco dopo, nel settembre dello stesso anno, l'Emiro Abu Bakr ibn Umar nominò come luogotenente suo cugino Yusuf ibn Tasufin e se ne tornò nel Sáhara. Yusuf approfittò dell'assenza dell'Emiro Abu Bakr ibn Umar per sradicare il suo potere, quindi acquistò degli schiavi neri e inviò una delegazione in Al Andalus per arruolare dei mercenari cristiani, dando a tutti dei cavalli, ciòè dotandosi di cavalleria. Contemporaneamente, per affrontare le spese dei suoi progetti, impose agli ebrei del suo territorio dei pesanti tributi. Due anni dopo l'Emiro tornò a Marrakech e, vedendo come Yusuf ibn Tasufin si era installato al potere e temendo anche che l'avrebbe spodestato con la forza, gli cedette il posto e Yusuf divenne Emiro degli Almoravidi.

Yusuf ibn Tasufin proseguì con l'espansione territoriale verso il centro e poi verso il nord del Maghreb: un obiettivo era la Taifa di Ceuta compresa Tangeri, città che riuscì a dominare nel 1078-79, per poi conquistare il grande porto di Ceuta nel luglio del 1084; un altro obiettivo era ad est del Maghreb: nell'ottobre del 1075 Yusuf ibn Tasufin occupò Tlemcen, e poi la regione di Chelib e, nel 1082-1083, la città di Algeri. Le conquiste Almoravidi si fermarono solo al confine degli Hammudi, in pieno Maghreb centrale.


1086: Il primo sbarco di Yusuf ibn Tasufin in Al Andalus

Gli Almoravidi, dopo la conquista di Ceuta, si erano assicurati la costa mediterranea del Maghreb, e nel 1084 avevano raggiunto Atlantico.


Granada

Ma questa situazione fece precipitare gli eventi di Al Andalus. Dopo la caduta di Toledo, presa dal Re Alfonso VI di Castiglia e León, i Re delle Taifa di Badajoz, Granada e Siviglia inviarono da Yusuf ibn Tasufin una delegazione guidata dal Cadi di Cordova e dal Visir Ibn Zaydun, Segretario di Ibn Qasira, Re della Taifa di Siviglia.

Gli ambasciatori di Al Andalus concordarono con l'Emiro Almoravide il suo sostegno militare e che doveva andare in Al Andalus per fare la guerra santa, solo per difendere Al Andalus dagli attacchi cristiani e soprattutto da Alfonso VI, e che nulla avrebbe fatto contro i Regni di Taifa.

Era chiaro che l'Emiro Almoravide non daveva conquistare i Regni di Taifa, e gli ambasciatori pattuirono le altre condizioni, tra le quali quella di consegnare Algeciras a Yusuf ibn Tasufin che la avrebbe utilizzata come base del suo sbarco.


Yusuf ibn Tasufin

Così Yusuf ibn Tasufin, nel giugno 1086, preparò lo sbarco ad Algeciras, mentre Al Mutamid, Re della Taifa di Siviglia, gli preparava una degna accoglienza.

Nel mese di settembre Yusuf ibn Tasufin attraversò lo stretto, dirigendosi verso Siviglia, dove doveva incontrare i Re delle Taifa di Siviglia e Badajoz. A Siviglia, Yusuf ibn Tasufin convocò per la sua campagna militare tutti i guerrieri di Al Andalus, che subito lo raggiunsero. Gli Almoravidi, le truppe di Siviglia, le truppe delle Taifa di Granada, Malaga e Almeria, e molti cavalieri e soldati, partirono per Badajoz, dove anche Alfonso VI stava avanzando, riusciendo a prendere l'enclave fortificata di Coria nel 1079.

Subito tra Alfonso VI e Yusuf ibn Tasufin ci fu scambio di missive per decidere il giorno della battaglia. Si decise per il venerdì 23 ottobre 1086. Il Re Al Mutamid di Siviglia subì il primo attacco dei castigliani e già vacillava quando fu aiutato dagli Almoravidi al comando di Dabud ibn A´isa. Poi la carica degli Almoravidi, comandati direttamente dall'Emiro Yusuf ibn Tasufin, decise per la vittoria dell'Emiro. Poi Yusuf ibn Tasufin tornò a Siviglia, dove trascorse un paio di giorni, per poi tornare in Africa.


1086: La battaglia di Sagrajas

Nel 1086 Alfonso VI pose l'assedio a Saragozza, ma i Re delle Taifa di Siviglia, Badajoz, Granada e Cordova, preoccupati dall'aggressività di Alfonso VI, chiesero aiuto agli Almoravidi del Marocco.

L'Emiro Almoravide Yusuf ibn Tasfin sbarcò ad Algeciras al comando di un esercito che si indirizzò verso nord. Il Re Alfonso VI allora chiese aiuto al Re Sancho IV Ramírez d'Aragona e ai Principi dell'altro lato dei Pirenei.

Lo scontro tra Yusuf ibn Tasufin e gli alleati cristiani avvenne a Sagrajas, vicino a Badajoz. Yusuf ibn Tasufin era giunto nella penisola iberica al comando di 7.000 uomini, ma l'esercito Almoravide era aumentato sempre di più, incrementato dalle truppe reclutate in tutta Al Andalus, fino a raggiungere 30.000 soldati. Alfonso VI di Leon, nel frattempo, raggiunse il campo di battaglia con circa 60.000 uomini.

I due capi si scambiarono dei messaggi prima della battaglia: Yusuf ibn Tasufin offrì al nemico tre possibilità: convertirsi all'Islam, pagare la Jizya o combattere. Alfonso VI decise di combattere contro gli Almoravidi.

La battaglia iniziò nel pomeriggio del giorno dopo, con l'attacco del Re Alfonso VI. Yusuf ibn Tasufin divise il suo esercito in tre sezioni: la prima la comandava Al Mu'tamid, Re della Taifa di Siviglia, e consisteva di 15.000 soldati; la seconda era al comando dello stesso Yusuf ibn Tasufin e comprendeva 11.000 uomini, e la terza era formata da 4.000 guerrieri africani armati di spade e lunghi giavellotti.

La prima sezione combattè da sola contro Alfonso VI, e poi si unì a loro Yusuf ibn Tasufin e la sua seconda sezione, a circondare le truppe di Alfonso VI.

Le truppe cristiane si lasciarono prendere dal panico e cominciarono a perdere terreno, allora Yusuf ibn Tasufin ordinò alla terza sezione di attaccare e terminare la battaglia.

Secondo le cronache dell'epoca, le vittime dell'esercito di Alfonso VI furono straordinarie (oltre 59.500 morti) e solo 100 cavalieri poterono ritornare indietro.

Alfonso VI, anche se ferito ad una gamba sopravvisse alla battaglia assieme a diversi nobili; ma altri erano caduti in combattimento, tra i quali i Conti Rodrigo Muñoz e Vela Ovéquez.

Ci furono perdite significative anche tra i musulmani, mentre Al Mu'tamid, Re della Taifa di Siviglia, si era infortunato nel primo scontro, ma il suo esempio personale incoraggiò i musulmani nei momenti più difficili della carica cristiana, guidata Alvar Hànez.

Poi Yusuf ibn Tasufin dovette tornare rapidamente in Africa, per la morte del suo erede, così che il Regno di Yusuf ibn Tasufin non perse molto territorio, nonostante la distruzione della maggior parte del suo esercito.


1087: L'arrivo di Raimondo, Enrico e Oddone di Borgogna

Tra la fine del 1086 e l'inizio del 1087, Raimondo di Borgogna, figlio del Conte Palatino di Borgogna Guglielmo I il Grande, giunse nella penisola iberica insieme ai cugini Enrico e Oddone, futuro Duca di Borgogna, che avevano accolto l'invito dell'Abate Ugo di Cluny che chiamava alla guerra santa contro i Mori, dopo che l'Emiro degli Almoravidi, Yusuf Ibn Tashffn aveva sconfitto il Re Alfonso VI di León e Castiglia nella Battaglia di Sagrajas.


Enrico di Borgogna

Raimondo, Enrico e Oddone si misero al servizio di Alfonso VI e, dopo aver partecipato alla conquista di Tudela nell'estate del 1087, Alfonso VI li invitò a corte e a Raimondo promise la mano di Urraca, la figlia che il Re aveva avuto dalla seconda moglie Costanza, figlia del Duca Roberto I di Borgogna e quindi zia di Oddone ed Enrico, a cui fu promessa la mano di Teresa, figlia naturale di Alfonso VI.

Nel maggio del 1092, Raimondo di Borgogna sposò Urraca ed Enrico sposò Teresa, divenendo entrambi generi del Re Alfonso VI di León e Castiglia. L'anno successivo, Alfonso VI concesse il governo del Regno di Galizia a Raimondo di Borgogna, mentre ad Enrico, dopo averlo investito della signoria di Braga, concesse la Contea di Portogallo, in sottordine a Raimondo. In seguito Alfonso VI nominò Raimondo di Borgogna governatore di Toledo e Conte di Grajal.

Il Conte Enrico di Borgogna, stabilita la sua residenza a Guimarães, governò la Contea del Portogallo praticamente in autonomia dal regno di Galizia, difendendola dagli attacchi dei Mori, sconfiggendoli in parecchie battaglie.

Nel 1097 fu investito della contea di Tordesillas, poi, dopo aver subito una sconfitta a Malagón ad opera dei Mori nel 1100, fu alla corte di Alfonso VI; successivamente si recò in Palestina ed infine alternò la sua presenza tra Coimbra, nella gestione della Contea, e la Corte di Alfonso VI.


La Conquista di Aledo

Nel 1088 Álvar Fáñez conquistò il castello di Aledo per conto di Alfonso VI, il quale ottenne così la sottomissione di tutti i Regni di Taifa della zona. Nello stesso anno El Cid Campeador intraprende nuovamente la riconquista del levante.

Nel 1090 l'Emiro Almoravide Yusuf ibn Tasfin attaccò il castello di Aledo, che resistette ma subì tanti e tali danni che Alfonso VI lo giudicò indifendibile, lo rase al suolo e lo abbandonò.