dal 1128 al 1139


1128: Alfonso Henriques, Conte del Portogallo

All'inizio del 1228, durante la reggenza della Contea del Portogallo da parte di Teresa, madre del diciottenne Alfonso Henriques, Conte del Portogallo, quest'ultimo rese pubbliche le sue intenzioni di non riconoscersi vassallo del Re di León e Castiglia.

Tutti i nobili a sud del fiume Minho appoggiarono Alfonso Henriques, contro la madre, e si radunarono nei dintorni di Guimarães. Teresa mise insieme un esercito galiziano-portoghese che si diresse verso Guimarães e si scontrarono in una località vicina a Guimarães (battaglia di San Mamede). Teresa ed il suo amante, Fernando Peres, furono sconfitti. Alfonso Henriques vittorioso ottenne così la Contea del Portogallo.

Nel 1135, Alfonso rifiutò di rendere omaggio a suo cugino, il Re Alfonso VII di León e Castiglia,  e da quel momento si fece chiamare Principe del Portogallo.


1131: Il Conte Raimondo Berengario IV di Barcellona

Nel luglio 1131, sul letto di morte, Raimondo Berengario III chiese di essere ammesso nell'Ordine dei Templari, diventando così il primo sovrano della penisola iberica che entrò in tale Ordine. Alla sua morte, suo figlio Raimondo Berengario IV ereditò la Contea di Barcellona (1131), Berengario Raimondo ereditò la Contea di Provenza e sua figlia Jimena, già vedova di Bernardo III di Besalú, sposò Roger III di Foix.

Il Conte Raimondo Berengario IV di Barcellona era figlio del Conte Raimondo Berengario III e di Dulce I di Provenza. Alla morte del padre nel 1131 ricevette la Contea di Barcellona, mentre suo fratello gemello Berengario Raimondo gli succedette in Provenza. Fu Cavaliere Templare come lo era stato suo padre, anche se con carattere temporaneo.


1134: la morte di Alfonso I d'Aragona

Nel 1122 il Re Alfonso I d'Aragona e Navarra fondò la “Confraternita di Belchite” un ordine militare pioniere degli ordini militari in Aragona, al quale affidò il compito non solo di proteggere la città, ma anche di far retrocedere la frontiera verso sud e contribuire al popolamento della regione.; tuttavia i musulmani che vivevano nelle città conquistate da Alfonso non solo vennero difesi da eventuali angherie, ma furono anche beneficiati con particolari privilegi.

Nel 1125 Alfonso I tentò inutilmente di invadere i terrori di Valencia, Murcia e Al Andalus orientale. Nel 1126 organizzò una incursione militare contro Granada e contro Cordova e,al termine della campagna, riportò con sé 14.000 mozarabi con i quali ripopolò i territori a sud dell'Ebro. Nel 1131 pose l'assedio a Bayonne, che conquistò dopo un anno di assedio.

Poi Alfonso I spostò il suo obiettivo militare nella parte orientale del Regno, con lo scopo di conquistare tutta la valle dell'Ebro sino alla foce del fiume; nel 1133 assediò ed occupò Mequinenza, ma il 17 luglio del 1134 fu sconfitto; allora passò ad assediare il castello di Lizana, nella zona di Huesca, dove morì il 7 settembre 1134 in seguito alle ferite ricevute nella battaglia avvenuta tra le località di Sariñena e Grañén.

Visto che Alfonso I non aveva eredi, i suoi nobili decisero per la separazione dei due regni: la Navarra andò a García IV Ramírez, discendente dal Re di Navarra, García III Sánchez, mentre l'Aragona andò a Ramiro II, fratello di Alfonso I.


1134: García IV Ramírez, Re di Navarra

Nel 1134, alla morte di Alfonso I il Battagliero, Re d'Aragona e Navarra, i nobili decisero per la separazione dei due regni, affidando la Navarra a García IV Ramírez, discendente dal Re di Navarra García III Sánchez.

Subito dopo l'elezione di García IV Ramírez come Re di Navarra, la Navarra e l'Aragona vennero invase ed occupate da Alfonso VII, Re di León e Castiglia, a cui García IV Ramírez dovette fare atto di vassallaggio. Fu dopo questi avvenimenti che Alfonso VII assunse il titolo di Imperatore.


1134: Ramiro II, Re di Aragona

Nel 1134, alla morte di Alfonso I il Battagliero, Re d'Aragona e Navarra, i nobili decisero per la separazione dei due regni, affidando l'Aragona a Ramiro II, fratello di Alfonso I. Al momento della sua elezione a Re d'Aragona, Ramiro II era Vescovo di Roda de Isabena e di Barbastro e non ebbe la forza di opporsi ai nobili aragonesi, con i quali firmò il patto Vadaluongo nel gennaio del 1135, accettando la corona.


Ramiro II di Aragona

Appena salito al trono, Ramiro II si trovò a dover lottare con i suoi nobili, che, approfittando della sua debolezza, cercavano di prendere il sopravvento per sete di ricchezza e potere. Quando poi il Re di León e Castiglia Alfonso VII occupò parte del Regno di Aragona, Ramiro II si dovette rifugiare nella Contea di Besalú.

Poco dopo rientrò in Aragona dimostrò le sue doti di comando ordinando la decapitazione di alcuni nobili che si erano resi colpevoli di aver assalito, durante una tregua, una carovana di musulmani.

Nel novembre del 1135 Ramiro II sposò Inés di Poitiers, figlia del Duca Guglielmo IX d'Aquitania. Il 29 luglio 1136 nacque Petronilla, erede al trono d'Aragona e, prima della fine di quell'anno, Ramiro si separò dalla moglie.


1134: la guerra tra Castiglia e Navarra

I rapporti tra il Re Alfonso VII di León e Castiglia e Alfonso I il Battagliero, Re di Aragona e di Navarra, furono spesso conflittuali e gli costarono alcuni territori castigliani (Calahorra, e le province di Guipuzcoa e di Alava). Nel 1134, alla morte di Alfonso I il Battagliero, il Re Alfonso VII di León e Castiglia rivendicò immediatamente i territori castigliani invadendo la Navarra ed in seguito l'Aragona, occupandone la capitale, Saragozza, dove fu incoronato Re. Stabilita così la sua supremazia su tutti i regni cristiani, nel 1135 assunse il titolo di Imperatore e come tale fu incoronato il 26 maggio nella Cattedrale di León.


1134: La Battaglia di Fraga

Nell'ottobre del 1134, il Re Alfonso I d'Aragona assediò la città di Fraga. La risposta degli Almoravidi fu rapida e decisiva. L'Emiro di Cordoba, figlio del Califfo, con i suoi 2.000 cavalieri, l'Emiro di Murcia con 500 cavalieri, e il governatore di Lleida con 200 cavalieri, misero insieme queste forze e, sotto il comando del governatore di Lleida Ibn ‘Iyad, marciarono verso Fraga.

L'esercito cristiano andò in rotta sotto la carica dei cavalieri Almoravidi, tuttavia Alfonso I, ancora fiducioso nella sua tattica, radunò le sue truppe. La sua cavalleria si scontrò con la cavalleria dell'Emiro di Murcia, Yahya Ben Ghaniya e la cavalleria Almoravide decimò i soldati aragonesi.

A questa vista, la gente di Fraga, la maggior parte dei quali era di origine araba, uscì dalla città e piombò sul campo aragonese saccheggiando e uccidendo la maggioranza dei soldati. Fu in questo momento che l'Emiro di Cordova lanciò all'attacco la sua cavalleria che irruppe, ancora una volta, tra le truppe cristiane. Dopo aver perso la maggior parte dei suoi soldati, Alfonso I fu costretto a fuggire a Saragozza, dove, dopo 20 giorni, morì.


1137: l'accordo tra Aragona e Barcellona

Grazie al sostegno dimostrato al Re Ramiro II d'Aragona contro il Re Alfonso VII di León, il Re d'Aragona offrì sua figlia Petronila, di un anno di età, in moglie al Conte Raimondo Berengario IV di Barcellona; il contratto matrimoniale fu firmato a Barbastro l'11 agosto del 1137, mentre il 27 agosto, nel castello di Ayerbe, Ramiro II redasse un documento in cui si impegnava a non prendere importanti decisioni senza l'approvazione del futuro genero.

Il matrimonio, vista l'enorme differenza d'età, si tenne a Lérida, molto più tardi, nel mese di agosto del 1150. Il 13 novembre 1137, Ramiro II d'Aragona consegnò al futuro genero il suo Regno ma non la dignità reale, firmando il Conte di Barcellona con il titolo di Principe d'Aragona. Poi Ramiro II d'Aragona si dimise dal governo, ma non dal suo titolo di Re, e si ritirò in convento. In questo modo, Ramiro II d'Aragona salvò la monarchia ed aggiunse al Regno di Aragona la Contea di Barcellona.

Il 13 novembre 1137 infine Ramiro II d'Aragona abdicò in favore della figlia Petronilla di Aragona, delegando il Conte Raimondo Berengario IV di Barcellona a governare il Regno d'Aragona con il titolo di Principe d'Aragona e Conte di Barcellona.


1137: La Regina Petronilla d'Aragona


Petronilla d'Aragona e Raimondo Berengario IV
(dipinto di Filippo Ariosto)

Il 13 novembre del 1137, il Re Ramiro II d'Aragona abdicò in favore di Petronilla e, visto che la stessa aveva solo un anno, delegò il Conte Raimondo Berengario IV di Barcellona, futuro marito di Petronilla, a governare il Regno d'Aragona col titolo di Principe d'Aragona, mentre la Regina bambina veniva portata a Barcellona per essere educata alla Corte della Contea.

Raimondo Berengario IV di Barcellona negoziò con il Re Alfonso VII di León la restituzione delle terre occupate dalle truppe di León alla morte del Re Alfonso I d'Aragona. Inoltre, contribuì a reincorporare il Regno di Navarra alla Corona d'Aragona.

Raimondo Berengario IV si dovette occupare del testamento di Alfonso I, che aveva lasciato tutti i suoi territori agli ordini monastici e tra il 1137 ed il 1143 riuscì a chiudere i vari contenziosi, cedendo ai Templari sei castelli aragonesi ed alcuni territori conquistati ad Al Andalus.

Nel 1151, Alfonso VII e Raimondo Berengario IV firmarono il Trattato di Tudilén, con il quale cercarono di suddividersi le future conquiste in Al Andalus.