dal 1162 al 1185


1162: la morte di Raimondo Berengario IV di Barcellona

Nel 1162 Raimondo Berengario IV di Barcellona morì, conferendo a suo nipote il Conte di Provenza Raimondo Berengario II di Provenza la tutela del suo successore sul trono d'Aragona e nella contea di Barcellona, il figlio secondogenito Raimondo Berengario. Petronilla rimase unica Regina d'Aragona, e resse la Contea di Barcellona per conto del figlio minorenne Raimondo Berengario, futuro Re d'Aragona con il nome di Alfonso II, in onore del prozio Alfonso I il Battagliero. Dopo due anni, nel 1164, Petronilla abdicò in favore del figlio, pur continuando a governare, in quanto Alfonso II era ancora minorenne.


1163: Il Califfo Ya'qub Abu Yusuf I

Ya'qub Abu Yusuf I, divenne Califfo con il supporto degli sceicchi e dovette superare l'opposizione dei parenti, tanto in Al Andalus come in Ifriqiya. Una volta divenuto Califfo, inviò una spedizione contro Muhammad Ibn Mardanis, che si sottomise nel 1172, così che Ya'qub Abu Yusuf I divenne signore e padrone di tutta Al Andalus, eccetto le isole Baleari. Poi il Califfo trasferì la capitale a Siviglia, circondando la sua Corte di uomini illustri come i medici e filosofi Ibn Tufail, Averroè e Avenzoar.

Nel 1164 Ya'qub Abu Yusuf I andò in Ifriqiya per bloccare la spedizione di Qaraqush, un mamelucco inviato dall'Egitto dal Sultano Saladino e, con l'occasione, sottomise ad alcune tribù ribelli dell'Atlante. Nella penisola iberica, il Califfo Ya'qub Abu Yusuf I lanciò diverse spedizioni contro i regni cristiani e, contemporaneamente, cominciò a far costruire diverse opere in tutto il suo territorio, specialmente a Siviglia, che ne era la capitale. La prima opera fu il ponte sul Guadalquivir tra Siviglia e Triana.

Poi fece costruire il palazzo suburbano di Buhaira, destinato ai burocrati del governo. Per i suoi giardini e frutteti adiacenti, venne conosciuto più tardi come “Huerta del Rey”, e fu irrigato con un apposito acquedotto. Inoltre ampliò il recinto dell'Alcázar. Tra il 1172 e il 1176 fece costruire la grande Moschea a 17 navate. Più tardi nel 1184, ordinò la costruzione della “Giralda” come minareto della grande Moschea, che fu completata da suo figlio nel 1198. Per concludere fece circondare la città di Siviglia da una grande muraglia.


1164: Il Re Alfonso II d'Aragona


il Re Alfonso II di Aragona
dal "Libro de Retratos de los Reyes"

Nel 1164, dopo l'abdicazione formale della Regina Petronilla d'Aragona, salì al Trono di Aragona suo figlio Raimondo Berengario, il quale, al momento dell'incoronazione, assunse il nome di Alfonso II, in onore di Alfonso il Battagliero, fratello di suo nonno.

Dal padre aveva ereditato la Contea di Barcellona ed altre contee catalane, che riunì al regno di Aragona il giorno dell'incoronazione, attuando l'unione dinastica che diede origine alla Corona d'Aragona.

Nel 1167 Alfonso II d'Aragona spodestò Dolce II di Provenza e s'impadronì della sua Contea, mentre nel 1170 si assicurò il vassallaggio della Contessa Maria del Béarn. Nel 1172 morì senza eredi il Conte Gerardo II del Rossiglione, un suo vassallo; Alfonso II gli successe nel titolo di Conte, impossessandosi della Contea.

Il 18 gennaio del 1174 Alfonso II sposò Sancha di Castiglia, figlia di Alfonso VII l'Imperatore, Re di León e Castiglia. Qualche tempo dopo aiutò il suocero nella guerra al Re Sancho VI di Navarra, che permise al Re di León e Castiglia l'occupazione della regione di Rioja. L'aiuto che Alfonso II diede al Re di León e Castiglia anche nella liberazione di Cuenca dai Mori, gli permise di liberarsi dal vassallaggio che l'Aragona doveva alla Castiglia.


1169: La Pace di Pontevedra

Nel 1168 il Re Alfonso I del Portogallo interpretò come una minaccia al suo regno il fatto che il genero Fernando II di León stava ripopolando la zona di Ciudad Rodrigo; attaccò allora la Galizia occupando Tui ed il territorio di Xinzo de Limia, già feudi di sua madre; nello stesso tempo, in Al Andalus, stava assediando il castello di Badajoz, dopo che la città era caduta; l'aver diviso le forze favorì il contrattacco di Fernando II di León, che respinse i portoghesi fuori dalla Galizia e si precipitò a Badajoz; quando Alfonso vide arrivare i leonesi capì che la partita era persa e si diede alla fuga, a cavallo, durante la quale, attraversando una porta della città, si impigliò con la coscia a due ferri sporgenti, si ruppe una gamba e fu fatto prigioniero.

Il Re Alfonso I del Portogallo, per riottenere la libertà, offrì al genero il suo regno, ma Fernando II di León, che già si era premurato di mettergli a disposizione i migliori medici leonesi, gli rispose: «Restituisci ciò che mi hai tolto e riprenditi il tuo regno». Alfonso accettò e, nella pace siglata a Pontevedra, nel 1169, offrì al genero una grossa somma in oro e restituì a Fernando II venticinque castelli, incluse le città di Cáceres, Badajoz, Trujillo, Santa Cruz e Montánchez.

Nel 1170, quando i Mori assediarono Santarém, il genero Fernando II di León corse in suo aiuto e riuscì a liberare la città.


1170: l'Assedio di Santarém

Nel 1170 i Mori assediarono la città portoghese di Santarém. Fernando II di León corse in aiuto di Alfonso I del Portogallo e riuscì a liberare la città. Poi, poco dopo aver ottenuto la città di Caceres, Fernando II creò la “Fratellanza dei cavalieri di Caceres” che, poco dopo, trasformò nell'Ordine di Santiago, un ordine religioso-militare che aveva lo scopo di proteggere i pellegrini che desideravano visitare la tomba dell'Apostolo Giacomo il Maggiore nella cattedrale di Compostela.


Cavalieri dell'Ordine di Santiago durante una batttaglia

L'Emiro almoravide, Abu Ya‘qub Yusuf, dopo alcuni vani tentativi, nel 1184 invase il Portogallo e assediò a Santarém, il Re Alfonso I del Portogallo; Sancho, il figlio di Alfonso I che comandava l'esercito portoghese, riuscì a stento a tenere a bada gli assedianti, quando arrivarono in suo aiuto 20.000 uomini inviati dall'Arcivescovo di Santiago de Compostela, e l'esercito del Re Fernando II, che ruppero l'assedio.

Il Re Fernando II di León morì nel 1188 a Benavente, al ritorno da un pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Gli successe suo figlio Alfonso IX di León.


1179: Il Trattato tra Castiglia e Aragona

Nel 1179 venne siglato un trattato tra il Re di Castiglia Alfonso VII l'Imperatore e il Re Alfonso II d'Aragona, in cui venivano definiti i territori che sarebbero loro toccati in un'eventuale reconquista del territorio in possesso dei mori,

la Murcia doveva andare sotto l'influenza del Regno di Castiglia, mentre Valencia e Denia dovevano andare all'Aragona, permettendo così alla Corona d'Aragona di portare i suoi confini dal fiume Júcar al Segura.


1184: L'invasione del Portogallo

Constatando che, dopo l'incidente di Badajoz, la sua carriera militare era finita, il 15 agosto 1170 il Re Alfonso I del Portogallo armò cavaliere suo figlio Sancho e lo introdusse nell'amministrazione e nel controllo degli affari militari.

Nel 1178 il figlio Sancho invase Al Andalus, riuscendo a raggiungere Siviglia e a dare fuoco a due sobborghi della città.

L'Imperatore del Marocco, Abu Ya‘qub Yusuf, dopo alcuni vani tentativi, nel 1184, invase il Portogallo con un esercito reclutato in Nordafrica e, nel mese di maggio, assediò a Santarém Alfonso I; il figlio, Sancho, riusciva a tenere a bada gli assedianti, ma la salvezza furono i 20.000 uomini inviati dall'arcivescovo di Santiago de Compostela, a giugno, e l'esercito leonese del genero Fernando II, giunto a luglio, che ruppero l'assedio.

L'imperatore del Marocco, Yusuf, morì nel corso del 1185 ed il suo esercito fu disperso ed un secondo attacco via mare a Lisbona fallì, scongiurando definitivamente il pericolo degli Almohadi.

Il Re Alfonso I del Portogallo poté così morire in pace, a Coimbra, dove fu tumulato nel monastero della Santa Croce, dove poi fu tumulato anche il figlio Sancho I.


1184: Il Califfo Ya'qub Al Mansur

Nel 1184, quando il Califfo Ya'qub Abu Yusuf I stava assediando Santarem, fu colpito da una freccia; da quì iniziò la sua debilitazione fisica che lo portò a morire qualche mese dopo, mentre era a Marrakech.

Ya'qub Al Mansur, a differenza di suo padre, fu estremamente religioso e, ancora molto giovane, aveva mostrato la sua preferenza per la dottrina Zahirí che sosteneva l'interpretazione letterale del Corano e della Sumna, per cui ebbe a scontrarsi con i maliki e con le idee religiose degli Almohadi.

Ya'qub Al Mansur iniziò il suo regno ordinando la persecuzione dei filosofi di Al Andalus e facendo bruciare tutte le loro opere; fece bandire da Cordova Averroè e lo fece deportare a Lucena, dove fu costantemente maltrattato dagli hulemas e e dagli alfaquíes; poi Averroè fu inviato a Marrakech dove nel 1198 morì. Ya'qub Al Mansur inoltre ordinò anche che i giudei converiti all'Islam si dovevano vestire di blu scuro con un berretto nero, provocando in questo modo la loro repressione e la diffidenza nei loro confronti.

Il regno di Ya'qub Al Mansur ebbe anche i suoi aspetti positivi. Il Califfo seppe dare prosperità ad Al Andalus, migliorando il sistema monetario emettendo un Dinaro d'oro, non già di 4,20 grammi, ma lo elevò a 4,60 grammi. L'altissimo valore rispetto a quello della Castiglia fece arrivare in Al Andalus tutti i mercanti mediterranei, così che il Califfo potè firmare molti trattati commerciali sia con i cristiani che con i musulmani. Forse il più antico fu quello firmato nel 1186 con la Repubblica di Pisa, la quale poteva commerciare con le città di Tunisi, Bujía, Orán, Ceuta e Almería.

Tra il 1190 e il 1191 Ya'qub Al Mansur si dovette scontrare con i portoghesi, mentre nel 1195 sconfisse il Re Alfonso VIII di Castiglia ad Alarcos. Grazie alla sua energica azione, la situazione della penisola trovò un periodo di pace, poiché nel 1197 il Califfo firmò una tregua di dieci anni con il Re Alfonso VIII di Castiglia. Poco dopo il Califfo Ya'qub Al Mansur si ammalò e nel 1199 si trasferì in Marocco per morire ed essere sepolto a Timmallal, dove era nato il movimento Almohade.