dal 1185 al 1212


1185: Il Re Sancho I del Portogallo

Sancho I del Portogallo divenne Re il 6 dicembre 1185, all'età di trent'anni, alla morte del padre Alfonso I.

Immediatamente si dedicò alla ricostruzione delle città semidistrutte  e alla costruzione di nuove, incoraggiando gli ordini militari (Templari, Ospitalieri, Calatrava e Santiago) a costruire castelli, onde proteggere i coloni dietro a robuste mura.


1188: Il Re Alfonso IX di León

Nel 1188, alla morte di Fernando II, successe al padre come Alfonso IX, Re di León e di Galizia, ma si dovette confrontare con il fratellastro Sancho di León. Per rinforzare il suo diritto al trono convocò le Cortes ela Curia Regia, dove ricevette l'appoggio del clero, dei nobili e dei rappresentanti delle città.


il Re Alfonso IX di León
dal "Libro de Retratos de los Reyes"

Verso la metà del dicembre del 1197 Alfonso IX sposò Berenguela di Castiglia, figlia del Re Alfonso VIII di Castiglia. Dopo questo matrimonio i rapporti tra León e Castiglia migliorarono a tal punto che, assieme al Re Pietro II d'Aragona, Alfonso IX di León e Alfonso VIII di Castiglia si allearono e, nel 1200, attaccarono il Re Sancho VII di Navarra, conquistando alla Castiglia le città di Álava e di Guipúzcoa.

Inizialmente il matrimonio tra Alfonso IX e Berenguela di Castiglia fu accettato dalla chiesa; successivamente il Papa Innocenzo III fece pressione affinché il matrimonio fosse annullato per la consanguineità degli sposi ma, non avendo ottenuto alcun risultato, scagliò l'interdetto sui regni di León e Castiglia, minacciando di dichiarare illegittimi i figli nati dalla coppia. Nel 1204 il matrimonio venne annullato e Berenguela tornò in Castiglia dove si fece suora. Così ripresero gli attriti tra León e Castiglia, specialmente per i territori situati nella Franja del Carrión e parte della Tierra de Campos.


1189: L'assedio di Silves

Nel 1189, alleatosi ai Crociati inglesi che navigavano verso la Palestina, il Re Sancho I del Portogallo si spinse in Algarve, dove conquistò Alvor (Portimão) e Silves e Beja. Allora il nuovo Califfo Almohade del Marocco, Ya'qub Al Mansur, reagì assediando Silves e, dopo avervi lasciato una guarnigione, superò il Tago, conquistò Torres Novas e mise il campo di fronte alla fortezza dei Templari di Tomar. Ma ancora una volta una flotta dei Crociati inglesi, che era entrata nel Tago, tornò ad aiutare Sancho I del Portogallo.

Ya'qub Al Mansur, a causa di una pestilenza che colpì il suo campo, si ritirò a Siviglia; ma nel 1190 riprese Silves, una parte delle conquiste di Sancho nell'Algarve e Alcácer. Sancho I si rassegnò alle perdite subite ma, per prevenire i futuri attacchi degli Almohadi, fece costruire delle roccaforti sulla riva destra del Tago, ripopolò la provincia con coloni del nord e restaurò il castello di Leiria.


1195: il disastro di Alarcos

Dopo il 1170, dopo una alleanza tra il Re Alfonso VIII di Castiglia e il Re Alfonso II d'Aragona, iniziò un periodo di espansione del Regno di Castiglia, rientrando in possesso della Biscaglia, iniziando la riconquista della regione di Rioja e annettendo, nel 1177, la regione di Cuenca, conquistata ai Mori.

Ma il tentativo di Reconquista del Re Alfonso VIII di Castiglia venne però bloccato dalla sconfitta nella battaglia di Alarcos che ebbe come conseguenza un periodo di predominio degli Almohadi, appoggiati dall'Imperatore del Marocco.

Il 19 luglio del 1195, tra le truppe cristiane di Alfonso VIII di Castiglia ed gli Almohadi fu combattuta la battaglia passata alla storia come “il disastro Alarcos”. La sconfitta di Alfonso VIII destabilizzò completamente il Regno di Castiglia e fermò ogni tentativo di Reconquista sino alla battaglia di Las Navas de Tolosa.

Nel 1990 il Re Alfonso VIII di Castiglia e il Califfo Ya'qub Al Mansur concordarono una tregua. Quando questa stava per scadere, il Califfo ricevette la notizia che erano sorti dei tumulti nei suoi possedimenti nel nord Africa.


la battaglia di Alarcos in una miniatura medievale

Intanto Alfonso VIII aveva iniziato a costruire vicino al fiume Guadiana la città Alarcos: aveva completato le sue mura e gia erano giunti i nuovi coloni, quando una spedizione guidata dal bellicoso arcivescovo di Toledo, Martín López de Pisuerga, entrò nel Regno di Taifa di Jaen e Cordova e saccheggiò Siviglia, capitale Almohade nella penisola iberica. Questa sfida castigliana fece infuriare il Califfo Ya'qub Al Mansur, che decise di inviare tutte le sue forze disponibili.

Il 1° giugno del 1195 Ya'qub Al Mansur sbarcò con le sue truppe sulla costa tra Alcazarseguir e Tarifa. Poi il Califfo raggiunse Siviglia, dove riuscì a riunire un esercito di 300.000 uomini. Raggiunse Cordova il 30 giugno, dove le truppe erano di Pedro Fernández de Castro, signore della casa di Castro, che aveva rotto il legame di fedeltà con suo cugino il Re Alfonso VIII.

Il 4 luglio il Califfo partì da Cordova e avanzò nella pianura dove sorgeva il castello di Salvatierra, ai piedi del monte Calatrava. Un distaccamento di cavalieri dell'Ordine di Calatrava, cercarono di fermare le forze Almohadi, ma ebbero la sfortuna di trovare le forze nemiche molto più nomeroso e venne quasi completamente sterminato.

Alfonso VIII, allarmato, si precipitò a Toledo per raccogliere tutte le truppe possibili per marciare verso Alarcos. Il monarca castigliano riuscì ad ottenere l'appoggio dei Re di León, Navarra e Aragona, visto che gli Almohadi li minacciavano ugualmente tutti. Il castello di Salvatierra era ancora in costruzione ed era al confine dei possedimenti della Castiglia con Al Andalus.

Il Califfo affidò al suo Visir, Abu Yahya Ibn Abi Hafs, il comando dell'avanguardia; comandava gli arcieri; dietro di loro, sulla collina, c'era la guardia personale del Califfo; a sinistra gli arabi agli ordini di Yarmun ibn Riyah; a destra, le forze di Al Andalus al comando del Qa'id Ibn Sanadid. Il Califfo stesso prese il comando della parte posteriore, che comprendeva le forze migliori Almohadi e gli schiavi neri. Si trattava di un formidabile esercito, il quale il Re Alfonso VIII aveva gravemente sottovalutato.

La carica cristiana fu molto disordinata e fu subito respinta; ci fu una nuova carica, ma venne nuovamente respinta. Solo alla terza carica la cavalleria cristiana riuscì a rompere la formazione al centro all'avanguardia Almohade, che retrocesse sulla collina, subendo numerose vittime tra cui il Visir, che cadde in combattimento.

Nonostante la morte del visir, l'esercito Almohade non esitò e andò all'attacco. La cavalleria cristiana manovrò a sinistra per affrontare le truppe di Al Andalus al comando di Ibn Sanadid.

A mezzogiorno il caldo e la stanchezza cominciò a influenzare la cavalleria cristiana. Anche dopo aver subito pesanti perdite, i musulmani si riorganizzarono, circondando la cavalleria nemica. La cavalleria leggera Almohade, superate le truppe cristiane sui fianchi, attaccarono la parte posteriore, e, dopo il lavoro degli arcieri e le manovre di usura, infine chiusero il cerchio. Il Califfo poi decise di inviare il resto delle sue truppe.

L'esercito castigliano non era preparato a questa nuova tattica e alla fine si diede alla fug, sopportando una perdita enorme. Diego López de Haro cerco di sfondare le fila nemiche, ma alla fine divette rifugiandosi nel castello e, dopo essere stato circondato da 5.000 uomini, dovette arrendersi.

Quindi il Califfo inviò i suoi emissari per negoziare la resa. Ai pochi sopravvissuti fù permesso di ritirarsi, mentre 12 cavalieri furono trattenuti come ostaggi. Erano morti in battaglia i Vescovi di Avila, Segovia e Siguenza, così come i comandanti degli Ordini di Santiago e di di Évora. Le perdite furono alte anche per i musulmani.

Come risultato, gli Almohadi presero le terre che erano controllate dall'Ordine di Calatrava e raggiunsero le vicinanze di Toledo, dove si erano rifugiati i combattenti che erano sopravvissuti alla battaglia.


1196: Il Re Pietro II di Aragona

Alfonso II d'Aragona morì a Perpignan il 25 aprile 1196. Lasciò tutti i domini della Corona d'Aragona a Pietro II, il più anziano dei suoi tre figli, il quale gli successe sul trono di Aragona e nelle Contee di Barcellona, Gerona, Osona, Besalú, Cerdanya e Rossiglione.

Nel 1200 Pietro II si alleò il Re Alfonso VIII di Castiglia e il Re Alfonso IX di León, e congiuntamente assalirono la Navarra, sottraendo diversi territori al Re Sancho VII, a tutto vantaggio della Castiglia.

Nel 1204 si recò a Roma per essere incoronato dal Papa Innocenzo III. In quell'occasione Pietro II giurò obbedienza al Papa, impegnandosi a combattere le eresie; in cambio fu dichiarato “defensor fidei” sotto la cui guida si doveva portare a termine la reconquista cristiana della penisola iberica.

Il 15 giugno del 1204 Pietro II sposò Maria, figlia di Guglielmo VIII, Signore di Monpellier. Da questo matrimonio nacque Giacomo, futuro Re d'Aragona.


1199: Il Califfo Muhammad al-Nasir

Muhammad al-Nasir aveva solo 17 anni quando divenne il quarto Califfo Almohade di Al Andalus. Suo padre, Ya'qub Al Mansur, era morto il 12 gennaio 1199, e la successione venne proclamata una settimana più tardi.

L'elevazione al potere di Muhammad al-Nasir non causò alcuna discordia tra gli Almohadi; tuttavia, la giovane età del Califfo avviò una dinamica che, successivamente, avrebbe causato il crescente interventismo degli sceicchi almohadi, specialmente gli zii del nuovo sovrano.

Grazie a suo padre vincitore di Alarcos, quando Muhammad al-Nasir giunse al potere la situazione di Al Andalus era piuttosto calma, vista la tregua decennale sottoscritta con il Re Alfonso VIII di Castiglia nel 1197. In questo modo, il problema fondamentale che il giovane Califfo dovette affrontare all'inizio del suo regno, fu il dominio di Yahya ibn Ganiya nelle Isole Baleari e l'estensione del suo potere a tutta l'Ifriqiya.

Con la situazione stabilizzata Al Andalus, il Califfo si potè dedicare a riorganizzare il suo Impero direttamente da Marrakech. Tuttavia nel 1210 il Califfo organizzò una spedizione marittima contro la costa catalana, apparentemente in risposta ad una offensiva del Regno d'Aragona. Questo fu un preludio al ritorno delle ostilità tra cristiani e Almohadi nella lotta per il controllo della penisola iberica.

Senza dubbio, l'episodio centrale del governo del Califfo Muhammad al-Nasir fu la famosa battaglia di las Navas de Tolosa, del 16 luglio 1212.


1212: Il Re Alfonso II del Portogallo

Il Re Sancho I del Portogallo morì a Coimbra il 26 marzo del 1212; gli successe il figlio Alfonso II, che fu incoronato Re del Portogallo, il giorno della morte del padre.

Nel luglio dello stesso anno, Alfonso II inviò un contingente di truppe portoghesi che si unì agli eserciti dei Regni cristiani di Aragona, Castiglia e Navarra, che sconfissero le truppe Almohadi nella battaglia di Las Navas de Tolosa.