dal 1213 al 1227


1213: Il Califfo Abu Ya'qub Yusuf II

La sconfitta di las Navas de Tolosa fu seguita dalla morte del Califfo Muhammad al-Nasir il 25 dicembre 1213. Non sono chiare le cause di questa morte prematura e le ipotesi spaziano dall'omicidio per avvelenamento all'ictus.

Abu Ya'qub Yusuf II era figlio e successore del Califfo Muhammad al-Nasir. Aveva quattordici anni quando suo padre, dopo la sconfitta nella battaglia di las Navas de Tolosa, lo lasciò con l'incarico di governare Al Andalus, prima di ritirarsi a Fez (Marocco), dove morì poco dopo. Così, con il suo accesso al Califfato, la sua inesperienza e giovinezza furono terreno fertile per lo smembramento del potere Almohade che era già iniziato decenni prima.

Da una parte aumentò l'influenza del Visir e delle varie fazioni della famiglia regnante; d'altra parte, ci fu una sempre maggiore indipendenza dei governatori delle province di Al Andalus, che portarono allo smembramento dell'Impero degli Almohadi.


1213: Il Re Giacomo I d'Aragona

Nel 1208 contro il Conte Raimondo VII di Tolosa ed i suoi vassalli fu indetta la “Crociata Albigese”, sotto il comando militare di Simone IV di Montfort. Pietro II si schierò apertamente con il Conte Raimondo VII di Tolosa ed affrontò i Crociati di Simone IV di Montfort.

Il 14 settembre 1213, Pietro II di Aragona tentò di conquistare Muret ma, durante la battaglia che si accese a seguito della controffensiva delle truppe francesi comandate da Simone IV di Montfort, Pietro II di Aragona morì.

Il figlio di Pietro, Giacomo, ancora bambino di circa cinque anni, suo legittimo erede, che viveva nel feudo di Carcassonne governato da Simone IV di Montfort, rimase nelle sue mani sino al 1214 quando, dopo ripetute pressioni del Papa, fu liberato e poté rientrare in Aragona.

Rientrato in Aragona, Giacomo rimase sotto la tutela di Guillem de Montredon, Maestro dei Cavalieri templari nella Corona d'Aragona, ed ebbe come reggente il Conte Sancho Raimúndez di Rossiglione, prozio di Giacomo.

Quando suo padre nel 1213 morì, il Re Giacomo I d'Aragona aveva solo cinque anni ed era a Carcassonne, trattenuto da Simone IV di Montfort. Nel 1214 venne riconsegnato agli Aragonesi, solo dopo varie pressioni del Papa Innocenzo III.

Trascorse la sua infanzia nel castello di Monzón, sotto la tutela di Guillem de Montredon, Maestro dei Cavalieri templari nella Corona d'Aragona. A Reggere il Regno d'Aragona fu il Conte Sancho Raimúndez di Rossiglione, prozio di Giacomo. Nel settembre del 1218 si celebrò a Lleida una Corte Generale tra Aragonesi e Catalani, nella quale Giacomo I fu dichiarato maggiorenne.


1214: Il Re Enrico I di Castiglia

Il Re Alfonso VIII di Castiglia morì il 6 ottobre del 1214 a Gutierre-Muñoz, lasciando il suo regno al figlio Enrico I, di dieci anni.


il Re Enrico I di Castiglia
(dipinto di José María Rodríguez de Losada)

La reggenza fu affidata prima alla madre Eleonora che però morì dopo pochi giorni. La reggenza venne quindi a Berenguela, sorella maggiore di Enrico I di Castiglia.

Si aprì un periodo turbolento di scontri tra Berenguela e Álvaro Núñez de Lara che, con l'appoggio dalla nobiltà e sostenuto dai Cavalieri dell'Ordine di Santiago e dall'alto clero, che ebbe il sopravvento.

Álvaro Núñez de Lara concordò con il Re Alfonso IX di León il matrimonio di Enrico I di Castiglia con Sancha II, figlia primogenita di Alfonso IX, ma il matrimonio non poté essere celebrato per la morte improvvisa di Enrico I il quale, mentre stava giocando in un cortile con alcuni coetanei, fu ucciso da una tegola staccatasi da un tetto che lo colpì al capo. La successione al trono di Castiglia toccò alla sorella maggiore Berenguela.


1216: L'avvento dei Merinidi in Marocco

Durante il Regno del Califfo Abu Ya'qub Yusuf II, nel Maghreb emerse il nuovo movimento religioso dei beduini Merinidi. Nel 1216, afflitti dalla fame, invasero le ricche pianure marocchine di Fez, Taza, Mequinez, ecc., sconfiggendo i governatori locali e convertendoli in loro tributari. Così che, durante il Regno di Abu Ya'qub Yusuf II, il Marocco cadde nella totale anarchia.


1217: L'assedio del Castello di Alcácer do Sal

Quando nel 1147 i Mori conquistaarono Lisbona, il castello di Alcácer do Sal fu attaccato dai portoghesi, ma questi furono energicamente respinti dai difensori mosulmani. Successivamente i portoghesi, con l'aiuto dei Cavalieri dell'Ordine di Santiago della Spada, fecero diverse scorrerie, in particolare nel 1151, 1152 e 1157, per poi conquistare il castello nel 1158.

Nel 1186, per una migliore difesa e per il ripopolamento della regione, il Re Sancho I del Portogallo donò la città e il suo castello all'Ordine di Santiago della Spada. Tuttavia, anche nel Portogallo le forze Almohadi riconquistarono l'Algarve e, tra il 1190 e il 1191, riconquistarono i Castelli di Alcácer do Sal, di Palmela e di Almada.

Nell'agosto del 1217, i portoghesi sotto il comando di Soeiro Viegas, Vescovo di Lisbona e una flotta di navi Crociate sotto il comando di Guglielmo I, Conte d'Olanda, mise sotto assedio il castello di Alcácer do Sal, che cadde dopo due mesi, il 18 ottobre del 1217.

Dopo la conquista, Afonso II del Portogallo confermò la donazione dei domini di Alcácer do Sal, Almada, Arruda e Palmela all'Ordine di Santiago.


1217: La regina Berenguela di Castiglia

Nel 1217 morì il Re Enrico I di Castiglia e gli succedette la sorella Berenguela (la ex moglie di Alfonso IX di León), che, essendo suora, abdicò in favore di suo figlio Fernando III, ma suo padre, il Re Alfonso IX di León, che ambiva anche alla corona di Castiglia, si proclamò Re di Castiglia per diritto di marito e di padre, per cui dichiarò guerra al figlio Fernando III, non riconoscendolo come Re di Castiglia.


Berenguela I di Castiglia
(dipinto di José María Rodríguez de Losada)

Fernando III di Castiglia
(dipinto di José María Rodríguez de Losada)

Non riuscendo comunque a conquistare la Castiglia, Alfonso IX di León patteggiò una tregua impegnandosi a non portare più guerra alla Castiglia, contemporaneamente però diseredò suo figlio Fernando III della corona del León.


la Regina Berenguela di Castiglia abdiga in favore di Fernando III

Durante il suo regno, il Re Fernando III di Castiglia si dedicò allora alla Reconquista, combinando le azioni diplomatiche agli interventi bellici, sfruttavano abilmente le discordie esistenti tra i diversi regni musulmani. Nel 1225 attaccò la regione di Cordova, dove occupò alcune città tra cui Andújar, poi, tra il 1227 e il 1228, si alleò con il Califfo Abu Al Ala Idris I, e quando quest'ultimo venne detronizzato da una insurrezione mandò in Africa un esercito in suo soccorso aiutandolo a riprendere il trono.


1223: Il Re Sancho II del Portogallo

Sancho II divenne Re del Portogallo il 25 marzo 1223, dopo la morte del padre Alfonso II. Nel 1226, con la collaborazione con suo cugino il Re Alfonso IX del León, riuscì a conquistare agli Almohadi la città di Elvas, che, dopo essere stata nuovamente persa, fu definitivamente riconquistata verso il 1230 assieme al castello di Juromenha. Tra il 1232 ed il 1234 seguirono altre vittorie con la conquista delle città di Moura, Serpa e Aljustrel.


1224: Il Califfo Abu Muhammad

La morte del Califfo Abu Ya'qub Yusuf II, avvenuta in circostanze oscure nel 1224, aprì la porta alla disintegrazione dell'amministrazione Almohade, e vide emergere diversi pretendenti al trono. Gli succedette Abu Muhammad, grazie al sostegno del Visir Ibn Gami.

Abu Muhammad era figlio di Abd al Mu'min, primo Califfo Almohade, e fratello di Ya'qub Abu Yusuf I, secondo Califfo Almohade. Mantenne il potere per soli otto mesi, poiché la sua proclamazione non ebbe l'adesione unanime di tutti gli Almohadi. Questo segnò l'inizio di una lunga crisi che alla fine portò all'estinzione del movimento Almohade.


guerrieri Almohadi

Erano appena passati due mesi dalla sua proclamazione a Califfo dell'Impero Almohade, quando, il 18 marzo 1224, suo cugino Abd Allah ibn Yaqub venne proclamato Califfo di Al Andalus dall'influente sceicco Abu Zaid ibn Buryan, ritenendo che Abd Allah ibn Yaqub aveva maggiori titoli di Abu Muhammad. Questo rappresentò la rottura dell'unità politica e anche la divisione territoriale dell'Impero in due legittimità, una nell'Africa del Nord e l'altra in Al Andalus.

Inizialmente Abu Muhammad e Abd Allah ibn Yaqub condivisero la dignità del Califfo, ma il 6 settembre 1224 gli sceicchi Almohadi entrarono nell'Alcázar di Marrakech per forzare Abu Muhammad ad abdicare e così fece l'anziano sovrano. Tuttavia, la sua presenza era considerata pericolose, così il 22 settembre 1224 fu Abu Muhammad assassinato.


1224: Il Califfo Abd Allah ibn Yaqub

Il primo periodo del suo Califfato, Abd Allah ibn Yaqub lo trascorse in Al Andalus, almeno fino al maggio del 1225, quando fu costretto a lasciare Siviglia per andare nel Magreb. Mentre era a Siviglia fu raggiunto dalla notizia della vicinanza di un contingente cristiano di Leon.

L'atteggiamento del Califfo a questa imminente minaccia fu comunque di totale inefficacia, facendo notare una chiara riluttanza a intraprendere la difesa della città. In assenza di azione da parte del Califfo, la popolazione sivigliana reagì con forti proteste che divennero evidenti al termine della preghiera del venerdì.

La pressione popolare fece sì che finalmente il Califfo riunisse dei volontari, formando un contingente popolare impreparto e male armati, ai quali si aggiunse un piccolo gruppo di combattenti regolari Almohadi comandati direttamente dal generale Ibn Yazid.

Poiché il contingente popolare risultò del tutto inefficace, l'ufficiale Almohade li abbandonò proprio al momento dello scontro con i cristiani, che ebbe luogo nel campo di Tejada, a pochi chilometri dalla capitale sivigliana. Le vittime furono notevoli, tra 10.000 e 20.000 uomini, evidenziando l'inefficacia degli Almohadi contro i cristiani. In seguito a questa sconfitta, il Califfo Abd Allah ibn Yaqub abbandonò la capitale sivigliana e parti per Marrakech quello stesso anno, per non tornare mai più in Al Andalus.


vita quotidiana in Al Andalus

In seguito suo fratello Abu Al Ala Idris, che era stato nominato governatore di Siviglia, divenne la massima autorità degli Almohadi di Al Andalus. Dopo la partenza del Califfo nel Maghreb, Abu Al Ala Idris ebbe a che fare con Al Bayyasi, Emiro di Baeza e vassallo del Re Fernando III di Castiglia e Leon.

Nel 1225 Al Bayyasi aveva dato a Fernando III i castelli di Jaén, Andujar e Martos, nei quali si stabilirono le truppe degli Ordini militari di Santiago e di Calatrava e quelle di Alvaro Perez de Castro “il castigliano” che, da li cominciarono a devastare e saccheggiare le terre circostanti, rimaste fedeli ad Abu Al Ala Idris, governatore almohade di Siviglia, il quale riunì le truppe di Cordova, Siviglia, Jerez de la Frontera e Tejada, ma fu sconfitto da Alvaro Perez de Castro in una battaglia campale che causò gravi perdite.

Per risolvere il problema, il Califfo inviò in aiuto a suo fratello Abu Al Ala Idris un potente esercito che assediò Al Bayyasi a Baeza.

Ma quando Abu Al Ala Idris lasciò Baeza, Al Bayyasi tornò a ribellarsi e Fernando III di Castiglia gli mandò in aiuto un esercito di 10.000 cavalieri; Dopo aver riunito gli eserciti, Al Bayyasi pose l'assedio a Siviglia, scontrandosi con Abu Al Ala Idris, che sconfisse il 25 febbraio 1226. Ma questa vittoria segnò il destino di Al Bayyasi: la popolazione gli si ribellò contro e lo uccise, la sua testa fu inviata ad Abu Al Ala Idris, il quale la spedì a Marrakech da suo fratello il Califfo Abd Allah ibn Yaqub.

Ma la scomparsa di Al Bayyasi non significò la fine dei problemi del Califfo. Infatti poco dopo Abu Al Ala Idris gli si ribellò contro, e fu proclamato Califfo il 15 settembre 1227, a Siviglia. Lo sceicco Ibn Yusuf ibn Ali chiese ad Abd Allah ibn Yaqub di abbandonare il potere, ma al suo rifiuto, il 4 ottobre 1227 fu annegato in una fontana del suo giardino.