dal 1237 al 1252


1237: Muhammad ibn Nasr, Sultano Nasride di Granada

Muhammad ibn Nasr dovette subito confrontarsi con Ibn Hud (Abu Abd Allah Muhammad ibn Yusuf ibn Hud al Yudami) per il possesso di Cordova, Siviglia e Granada; le città restarono a Ibn Hud, che però si dichiarò vassallo del Muhammad ibn Nasr nel giugno o luglio del 1234.


vita quotidiana di Al Andalus

Nel gennaio 1236 Cordova era conquistata dal Re Fernando III di Castiglia e León. Approfittando del malcontento della popolazione verso Ibn Hud per le onerose tasse destinate al pagamento del tributo al Re cristiani, Muhammad ibn Nasr riuscì a impadronirsi della città di Granada nel maggio del 1237.

Nel 1238 Muhammad ibn Nasr si impossessò di Almeria (dove fu ucciso Ibn Hud) e Malaga. Con la morte di Ibn Hud, Muhammad ibn Nasr divenne il principale capo di Al Andalus e fondatore della dinastia dei Nasridi di Granada.


1238: La conquista del sud del Portogallo

Nonostante le vittorie contro gi Almohadi, il Regno del Portogallo si stava avviando verso l'anarchia: i nobili combattevano contro altri nobili, i Templari contro gli Ospitalieri, e il clero continuava ad accrescere le sue proprietà. Pur in mezzo a tali contese, Sancho II continuò la Guerra Santa che, tra il 1238 ed il 1240, lo portò ad assoggettare alcuni castelli nel sud dell'Alentejo e tutta la parte occidentale dell'Algarve. Per ripagare l'Ordine di Santiago dell'aiuto prestatogli, gli affidò parte delle conquiste fatte (Aljustrel, Sesimbra, Aljafar de Pena, Mértola, Ayamonte e Tavira).

Negli anni successivi il disordine all'interno del Regno del Portogallo continuò, tanto che alcuni nobili chiesero al Papa di deporrre il Re Sancho II del Portogallo e sostituirlo col fratello Alfonso III.


1241: Il Vassallaggio della Taifa di Murcia

La reconquista di città e fortezze importanti quali Baeza, Jaén, Martos, Córdoba e Siviglia fecero meritare a Fernando III di Castiglia e León l'appellativo di “Conquistatore dell'Andalusia”.

Nel 1236 il Re Fernando III di Castiglia e León conquistò la città di Cordova e nel 1241 Muhammad ibn Ali, il Re musulmano di Murcia, chiese il suo aiuto offrendo in cambio il vassallaggio del suo regno; Fernando III accettò e la Murcia, da Alicante ad Alhama fu soggetta al Regno di Castiglia e León.


1242: Il Califfo Abu Al Hasan Ali

Il 5 dicembre 1242 il Califfo Abd al Wahid morì a causa di una grave polmonite per essere caduto in acqua da una barca, mentre era assieme ad alcuni schiavi.


vita quotidiana di Al Andalus

Abu Al Hasan Ali era fratello del suo predecessore Abd Al Wahid. La morte improvvisa di suo fratello fu il presupposto per una crisi di potere, poiché non non c'era nessun erede designato ufficialmente. Gli sceicchi e Almohadi si divisero sul problema della successione, ma alla fine decisero per suo fratello.

Abu Al Hasan Ali ereditò un Impero degli Almohadi in decomposizione e durante i sei anni del suo regno, non fu in grado di ricomporre la situazione: il dominio degli Almohadi in Al Andalus era completamente scomparso e la situazione nei territori del Maghreb continuò a peggiorare, supratutto a causa dei Merinidi, che erano divenuti gradualmente i principali rivali degli Almohadi.

Dal Maghreb il Califfo provò senza successo di ripristinare la sua autorità, nella penisola iberica il dominio Almohade scomparve completamente.


1244: Il Trattato di Almizrra

Tra il 1243 ed il 1245, assieme al Re Ferdinando III di Castiglia e León, Giacomo I d'Aragona portò a termine l'occupazione del territorio di Valencia e, con il Trattato di Almizrra del 1244, firmato tra Giacomo I e l'infante Alfonso (futuro Alfonso X di Castiglia), tra la Castiglia e la Corona di Aragona furono delimitate le aree di espansione sul territorio musulmano compreso tra la Castiglia e la Corona di Aragona. Le terre al sud della linea Biar-Villajoyosa e il Regno di Murcia vennero assegnati alla Castiglia, mentre i territori del Regno di Valencia vennero assegnati definitivamente all'Aragona.


1244: Il Patto tra Re Fernando III e il Sultano Muhammad I

Le vittorie del Sultano Muhammad ibn Nasr furono accompagnate anche da perdite: nel 1244 Arjona fu conquistata dai castigliani, i quali poi circondarono Jaén. Muhammad ibn Nasr finì per firmare un patto con il Re Fernando III, il quale riconobbe Muhammad ibn Nasr come Sultano di Granada con il nome di Muhammad I.

Il Sultano Muhammad I si impegnò a pagare il tributo al Re di Castiglia, in ragione del quale il Sultanato di Granada fu qualificato “Regno Mudejar” (regno tributario). Jaén fu occupata dai cristiani nel 1246 e, nel 1248, Muhammad I aiutò i castigliani ad assediare Siviglia.


1245: La presa di Valencia

Tra il 1243 ed il 1245, Fernando III di Castiglia e León, assieme a Giacomo I d'Aragona, portò a termine l'occupazione del territorio di Valencia e tra la Corona di Castiglia e la Corona di Aragona vennero stabiliti i limiti territoriali per delimitare le reciproche aree di espansione sul territorio musulmano.

Nel 1245, il Sultano di Granada chiese l'aiuto di Fernando III di Castiglia e León e in cambio, l'anno dopo, gli cedette la città di Jaen e gli promise un contingente di soldati musulmani per la conquista cristiana di Al Andalus.


1246: La presa di Lisbona

Nel 1245 il Papa Innocenzo IV proclamò Alfonso III del Portogallo tutore del Regno del Portogallo, pur lasciando a Sancho II il titolo di Re del Portogallo.

All'inizio del 1246 Alfonso III marciò su Lisbona, che gli aprì le porte. Solo la città di Coimbra rimase fedele al Re ma alla fine Sancho III dovette soccombere e, nel corso del 1247, si ritirò in esilio a Toledo, dove morì l'anno dopo.


1248: Il Califfo Abu Hafs Umar

La morte del Califfo Abu Al Hasan Ali si verificò, in parte, a causa del suo carattere troppo impulsivo. Alla fine del marzo 1248, il Califfo guidò una spedizione contro l'Emiro Tlemcen, ordinando al suo Emiro Yagmurasen di unirsi al suo esercito, ma l'Emiro non accettò poiché, sebbene riconosceva la sovranità del Califfo, la presenza di un contingente di Merinidi tra le sue fila risvegliò la sua perplessità, per cui si impegnò a inviare alcuni contingenti, ma non a partecipare personalmente alla spedizione.


vita quotidiana di Al Andalus

La risposta non soddisfece il Califfo che, imprudentemente e nonostante l'avvertimento dei suoi consiglieri, decise di andare di persona alla ricerca di Yagmurasen, ma lungo la strada fu sconfitto e ucciso dalle forze dell'Emiro di Tlemcen il 23 giugno 1248.

Quando il Califfo Abu Al Hasan Ali fu sconfitto e ucciso dalle forze dell'Emiro di Tlemcen il 23 giugno 1248, Abdallah, il suo figlio primogenito, era solo un bambino, ed anche lui fu ucciso dai Merinidi. Ancora una volta poneva un problema di successione, che si potè risolvere ricorrendo a un nuovo ramo della dinastia dei “Mu´mini”. Infatti, fin dai tempi del fondatore della dinastia, il Califfo Almohade veniva sempre eletto tra i discendenti di Ya'qub Al Mansur, nipote di Abd al Mu'min e terzo Califfo Almohade. Ora, la morte prematura di Abu Al Hasan Ali, nipote di Ya'qub Al Mansur, significava la fine di quel lignaggio e un nuovo ramo della dinastia dei “Mu´mini” accedeva al Califfato, con Abu Hafs Umar che era nipote di Ya'qub Al Mansur.


1248: La Presa di Siviglia

Nella valle del Guadalquivir, l'avanzata cristiana continuò inarrestabile, e se gli Almohadi intrapresero qualche azione, questa fu puramente difensiva. Nell'estate del 1247 Fernando III di Castiglia e León occupò Carmona e, mentre la flotta cristiana al comando dell'ammiraglio Raimondo Bonifaz distruggeva la flotta musulmana che difendeva il Guadalquivir, poté assediare Siviglia che, dopo circa quindici mesi di resistenza, cadde il 22 dicembre 1248.

Dopo Siviglia caddero Medina-Sidonia, Arcos, Cadice, Sanlucar, Huelva, Jerez e tutte le altre città a sud della capitale degli Al-mohadi.

Gli abitanti della capitale di Al Andalus inviarono disperate richieste di aiuto al Califfo Abu Al Hasan Ali, senza ottenere alcuna risposta.

Riconquistato tutto il territorio di Al Andalus eccetto il Regno di Granada, Fernando III di Castiglia e León progettò una spedizione in Nord Africa, per eliminare qualsiasi possibilità di reazione da parte del Califfo Abu Al Hasan Ali.