dal 1252 al 1278


1252: Il Re Alfonso X di Castiglia e León


Alfonso X di Castiglia
(dipinto di José María Rodríguez de Losada)

Mentre stava preparando la spedizione in Nord Africa, Fernando III di Castiglia morì il 30 maggio del 1252. Gli succedette il figlio Alfonso X di Castiglia. Nel 1671 Papa Clemente X canonizzò Fernando III, primo Re spagnolo elevato alla gloria degli altari.

All'inizio del suo regno, Alfonso X di Castiglia riprese il vecchio progetto di suo padre, continuando la Reconquista al di là della Stretto di Gibilterra.

Completò le grandi darsene di Siviglia necessarie per costruire la flotta necessaria all'invasione dell'Africa, nominò un Ammiraglio del mare e ottenne il permesso dal Papa di predicare la Crociata in Castiglia, potendo così raccogliere i fondi necessari all'impresa.

Vennero anche nominati i Vescovi per le future diocesi nel Maghreb, ed il Re avviò i contatti diplomatici con i vari Re del Nord Africa.

Ma, malgrado tutti questi preparativi, il Re non intraprese una invasione del Maghreb su larga scala e tutto si ridusse a un paio di spedizioni di saccheggio e la cattura di qualche area costiera isolata. La spedizione più nota fu quella di Salé, in Marocco, fatta nell'estate del 1260 da una parte della flotta guidata dall'ammiraglio Juan Garcia de Villamayor. Ma l'obiettivo principale di questa Crociata era Ceuta, che però rimase in mani musulmane.


1265: L'assedio di Granada

L'alleanza tra il Re Fernando III e il Sultano Muhammad I non impedì l'insurrezione degli arabi di Granada contro il Re Alfonso X di Castiglia e León, che negli anni precedenti aveva annesso al suo Regno le città di Cadice, Jerez e Niebla.

Il Sultano Muhammad I accolse nei suoi ranghi anche i volontari “mujaheddin” africani, desiderosi di morire nella lotta contro gli infedeli cristiani e cercò l'alleanza della nuova dinastia marocchina, i Merinidi, che inviarono le loro truppe nella penisola. Allo stesso tempo ci fu una rivolta delle regioni di Jerez e Murcia, che riconobbero come loro sovrano il Sultano Muhammad I, costringendo i castigliani a porre l'assedio a Granada nel 1265, ma senza successo.


Alfonso X di Castiglia prende possesso della città di Cadice

I Banu Asquilula, parenti del Sultano Muhammad I, signori di Malaga, Guadix e Comares, che per qualche tempo furono i pretendenti più pericolosi al Trono di Granada, si dichiararono vassalli di Alfonso X, convinti che il loro parente voleva sbarazzarsi di loro.

Il Sultano Muhammad I assediò Malaga, ma senza riuscire a prenderla, cercò quindi di rompere l'alleanza tra i Banu Asquilula e Alfonso X, firmando un trattato con quest'ultimo, secondo la quale rinunciava alle regioni di Murcia e Jerez si impegnava al pagamento del tributo, così che il Re di Castiglia ritirò il suo sostegno ai Banu Asquilula.


1266: La fine della dinastia degli Almohadi

I diciotto anni del Califfato di Abu Hafs Umar furono dominati dalla crescente pressione dei Merinidi, che gradualmente divennero una minaccia sempre più reale per gli Almohadi e che si stavano espandendo nel nord del Marocco, sino a diventare i principali protagonisti della situazione politica nel Maghreb occidentale.

Nel 1262 Abu Yusuf Yaqub, l'Emiro dei Merinidi, fece il suo un primo tentativo di conquista di Marrakech, minacciando il questo modo la dinastia degli Almohadi. In questo contesto entrò in scena Abu Dabbus Idris, pronipote di Abd al Mu'min, fondatore della dinastia dei “Mu´mini”. Abu Dabbus Idris fu chiamato dal Califfo per organizzare la difesa della città; sebbene la ritirata dei Merinidi fu possibile solo in cambio del pagamento di un tributo.

Dopo essere stato responsabile della difesa di Marrakech, Abu Dabbus Idris fu accusato di connivenza con l'Emiro dei Merinidi e fuggì a Fez dove fu ospitato da Abu Yusuf Yaqub, Emiro dei Merinidi con il quale venne ad un accordo in base al quale avrebbe preso il controllo della capitale degli Almohadi.

Nell'ottobre del 1266 Abu Dabbus Idris giunse a Marrakech, che prese con poca resistenza. Il Califfo Abu Hafs Umar si spaventò talmente che, vedendo nemici ovunque, fuggì dalla capitale, per essere arrestato poco più tardi proprio da Abu Dabbus Idris che lo fece giustiziare il 22 novembre 1266.


1273: Muhammad II, Sultano Nasride di Granada

Nel 1272 la ribellione dei grandi signori castigliani contro Alfonso X di Castiglia fu sfruttata dal Sultano Muhammad I ibn Nasr per cercare di porre fine ai Banu Asquilula, che erano riusciti a resistere ai suoi attacchi. Il suo tentativo di occupare Ceuta si concluse con un fallimento. Dopo una caduta dal cavallo, il Sultano Muhammad I ibn Nasr morì il 22 gennaio 1273, gli successe suo figlio Muhammad II.


vita quotidiana di Al Andalus

Il Sultano Muhammad II (Abu Abd Allah Muhammad ibn Muhammad II) conosciuto come “Al Faqit”, il giurista, fu il secondo Re di Granada della dinastia dei Nasridi. Continuò la politica di suo padre contro i Banu Ashqilula, conquistando Antequera nel 1273. L'anno successivo fu costretto a firmare una tregua con il Re Alfonso X di Castiglia e León, rompendo con i nobili castigliani suoi alleati fino ad allora, tra i quali c'era Filippo di Castiglia, fratello di Alfonso X.


1275: La prima spedizione dei Merinidi in Spagna

Presto il Sultano Muhammad II si rese conto che il Re Alfonso X di Castiglia e León supportava i Banu Ashqilula. Si rivolse quindi ai Merinidi del Marocco, inviando loro un'ambasciata il 25 settembre 1274 per evocare la guerra santa sulla penisola.

Il Sultano dei Merinidi, Abu Yaqub Yusuf, dopo aver conquistato il Maghreb, sbarcò sulle coste di Al Andalus con il suo esercito 18 luglio 1275. I Merinidi presero rapidamente Tarifa e Algeciras e confermarono il loro patto con il Sultano Muhammad II.

L'arrivo dei Merinidi e l'assenza di Alfonso X di Castiglia (che si trovava in Provenza a trattare con Papa Gregorio X per farsi incoronare Imperatore del Sacro Romano Impero) indussero i Banu Ashqilula a venire rapidamente a patti con il Sultano Muhammad II.

Il Sultano Muhammad II ritornò a Granada, ma presto fu costretto a collaborare col Sultano Abu Yaqub Yusuf nelle sue incursioni nel territorio in Al Andalus. I Merinidi fecero attaccarono il Regno di Castiglia e León sotto la valle del Guadalquivir, mentre il Sultano Muhammad II condusse il suo esercito contro Cordova.


1275: La Battaglia di Écija

Alla Notizia dello sbarco dei Merinidi, il principe ereditario castigliano Fernando de la Cerda, reggente di Castiglia e León in assenza del padre, aveva effettuato dei frenetici preparativi per contrastare l'invasione. Ma il principe si ammalò e morì nel mese di luglio a causa di una forte febbre, un evento che avrebbe presto precipitato la Castiglia in una crisi di successione.

Nel mese di settembre del 1275 l'esercito Merinide di Abu Yaqub Yusuf sconfisse l'esercito castigliano al comando di Nuño González de Lara, Adelantado de Andalucía, nella battaglia di Écija.

Un secondo esercito guidato da un altro figlio del Re Alfonso X, l'Arcivescovo Sancho II di Toledo nel mese di ottobre si indirizzò verso Jaén, ma non volendo aspettare i rinforzi, attaccò ma venne sconfitto e l'Arcivescovo venne ucciso.

Il Regno di Castiglia e León era in pericolo; il principe Fernando era morto è toccò a suo fratello Sancio IV scacciare i Merindi da Cordova. La rapida mobilitazione delle forze castigliane guidate dall'infante Sancho IV impedirono ai Merinidi di fare maggiori danni. I nobili di Castiglia, dopo la battaglia, nominarono Sancho IV erede al trono, ignorando che l'erede deceduto, Fernando, aveva due figli. Alfonso X, ignorando i diritti dei figli di Fernando, accettò la decisione e nominò nuovo erede al trono Sancho IV.

Nel 1276 i Merindi firmarono una tregua di due anni con Alfonso X tornò in Castiglia. Tuttavia l'Emiro Abu Yusuf Yaqub non tornò in Africa e mantenne le piazze di Algeciras e Tarifa, fortificandole stabilendovi le sue truppe.


1277: La seconda spedizione dei Merinidi in Spagna

Nell'agosto 1277, Abu Yaqub Yusuf attraversò di nuovo lo Stretto con un esercito Merinide. Questa volta si trasferì più a nord, devastando le periferie di Jerez, Siviglia e Cordova.

Nel 1278 il sovrano Merinide raggiunse un accordo con i Banu Ashqilula, rivali del Sultano di Granada; i Banu Ashqilula cedettero la loro città di Malaga ad Abu Yaqub Yusuf, in cambio della protezione dei Merinidi.

Temendo di perdere anche i suoi domini, il Sultano Muhammad II di Granada cercò l'amicizia di Pietro III di Aragona e si alleò con Alfonso X di Castiglia per catturare Málaga. Cercò anche l'appoggio di di Yaghmurasen, sovrano di Tlemcen, per punire i Merinidi che erano giunti nella penisola dal Marocco.

Nei primi mesi del 1279, mentre Yaghmurasen lanciava un raid diversivo sul Marocco, i castigliani inviarono una flotta per bloccare lo stretto. Muhammad II guidò un esercito di Granada su Malaga, che presto cadde.

In un nuovo trattato, Abu Yaqub Yusuf accettò di cedere i suoi diritti su Malaga e di ritirare la sua protezione ai Banu Ashqilula; in cambio Muhammad II consegnò Almunecar e Salobrena ai Merinidi.