dal 1406 al 1432


1406 Il Re Giovanni II di Castiglia


Giovanni II, Re di Castiglia e León
(dipinto di José María Rodríguez de Losada)

Nel 1406, alla morte del padre Enrico III, Giovanni II divenne Re di Castiglia, all'età due circa due anni, sotto la reggenza della madre Caterina di Láncaster e dello zio Ferdinando (futuro Re Ferdinando I di Aragona).

I reggenti di Giovanni II si divisero il regno di Castiglia, Caterina di Láncaster governava la Galizia, le Asturie, la Cantabria, la Rioja ed il nord della Castiglia, mentre il Re Ferdinando I di Aragona governava l'Estremadura, parte dell'Andalusia, parte della Murcia ed il sud della Castiglia.

Ferdinando, nella veste di reggente della Castiglia, era determinato a continuare le ostilità con il Sultanato di Granada, tenendo conto che la nobiltà castigliana era ancora appassionata gli ideali della reconquista. Così proseguì la guerra contro il regno di Granada, iniziata da suo fratello Enrico III di Castiglia.

Così Fernando assicurò alla Castiglia il dominio dello stretto di Gibilterra e, nell'estate del 1407, raggiunse il confine del Sultanato, riconquistando Alhama, Zahara de la Sierra e altri luoghi di confine.

Tuttavia, la reazione del Sutano Muhammad VII, che recuperò Jaén e Murcia, e i problemi di Fernando riguardo al finanziamento delle campagne, determinarono la firma di una tregua di sette mesi, durante i quali Muhammad VII morì. Gli successe il fratello Yusuf III.


1408: Il Sultano Yusuf III

Il Sultano Yusuf III era figlio di Yusuf II e, alla morte del padre nel 1392, era stato privato del diritto di primogenitura da suo fratello e predecessore Muhammad VII, che lo imprigionò nella fortezza di Salobreña a solo sedici anni.

Nel maggio del 1408, Muhammad VII, pretendendo di assicurare la successione del proprio figlio, ordinò l'esecuzione di Yusuf III, ma alla morte di Muhammad VII i sostenitori di Yusuf III riuscirono a liberarlo e metterlo sul trono del Sultanato di Granada.

Yusuf III fu accolto con grande entusiasmo dai suoi sudditi, che subito gli chiesero di dimostrare il suo valore contro i cristiani. Così il nuovo Sultano mise insieme un grande esercito con il quale raggiunse il villaggio di Alcaudete e lo pose sotto assedio. Ma, per la fame dei suoi soldati e per la resistenza degli assediati fu costretto a tornare a Granada, dopo aver perso più di 4.000 uomini. Nonostante questo, Yusuf III era disponibile a raggiungere una pace solida e duratura con la Castiglia. 15 Aprile 1408 firmò un'estensione della tregua fino al 1 aprile 1410.

Il 5 aprile 1410, appena scaduta la tregua, Yusuf III attaccò la fortezza di Zahara che i castigliani avevano preso nel 1407. Il 26 dello stesso mese, i castigliani risposero iniziando l'assedio di Antequera che venne conquistata il 25 settembre 1410. Questi insuccessi militari costrinsero Yusuf III a cercare pace e, il 10 novembre dello stesso anno, firmò una nuova tregua con i castigliani, fino al 10 aprile 1412. Così fece anche il Re Fernando I di Aragona continuando a prolungare i trattati di pace almeno fino all'aprile del 1417, cioè fino alla morte di Yusuf III. Gli successe suo figlio Muhammad VIII.


1417: Il primo regno del Sultano Muhammad VIII

Il Sultano Muhammad VIII era il figlio e successore di Yusuf III, e salì al trono che aveva solo otto anni, per cui il potere era nelle mani di Ali Amin, il Visir di suo padre. Nel 1419 una congiura degli Abencerragi, una famiglia di notabili del Sultanato di Granada che esercitava il comando militare in Guadix e Illora, spodestò dal trono Muhammad VIII, mettendo sul trono Muhammad IX, nipote di Muhammad V.


1419: Il primo regno del Sultano Muhammad IX

Durante il primo regno del Sultano Muhammad IX, gli Abencerragi entrarono pienamente nella vita politica di Granada; a questi si opposero i sostenitori del deposto sultano Muhammad VIII iniziando così la guerra civile.


vita quotidiana in Al Andalus

Appena salito an trono, Muhammad IX chiese alla Castiglia il rinnovo della tregua che stava per scadere. L'11 giugno 1426 il Re di Castiglia sottoscrisse un nuovo trattato di pace della durata di altri due anni. Con questo trattato i mercanti potevano viaggiare liberamente in entrambi i regni, fossero loro cristiani, musulmani o ebrei. Muhammad IX, inoltre rafforzò la tradizionale amicizia con i Nasridi e con gli Stati musulmani del Nord Africa.

Il governo messo nelle mani di Yusuf ibn al Sarriá, leader degli Abencerragi, causò il disprezzo del resto della nobiltà di Granada e contribuì all'aumento degli avversari di Muhammad IX. A questi andavano aggiunti i parenti del Sultano deposto, e gli scontenti a causa della pesante tassazione del Sultanato di Granada, dovuta al pagamento del tributo alla Castiglia.

Nei primi giorni di gennaio 1427 il popolo di Granada si ribellò contro il Sultano. Trionfanti i rivoluzionari liberarono dalla prigionia Muhammad VIII e lo ripristinarono sul trono.


1427: Il secondo regno del Sultano Muhammad VIII

Nel 1427 il Sultanato Muhammad VIII riuscì a riconquistare il trono con l'aiuto di Ridwan Bannigas, della famiglia dei Venegas, costringendo Muhammad IX in esilio in Tunisia.

Tornato per la seconda volta ad essere Sultano, Muhammad VIII affidò a Ridwan Bannigas la guida del governo. Questo, discretamente e con tatto politico, destituì i funzionari nominati dal suo predecessore per sostiruirli con altre persone di sua fiducia. Intanto Muhammad VIII si affrettò a mandare ambasciatori in Castiglia per chiedere un trattato di pace che il Re Giovanni II di Castiglia accettò.

Questa tregua fu concordata alla fine del 1427, ma nonostante questo, ci furono frequenti incursioni e diversi incidenti di confine. Nell'autunno del 1428 e prima della fine della tregua, da Granada nuovamente partirono gli ambasciatori per la Castiglia, per richiedere il rinnovo del trattato per ancora quattro o cinque anni.

Il Re Giovanni II di Castiglia, che aveva sempre in mente di attaccare il Sultanato di Granada, rinviava la risposta e, per qualche tempo, trattenne gli ambasciatori, venendo a sapere da questi la precarietà dell'autorità di Muhammad VIII, minata da una ribellione latente; seppe anche che le sue truppe erano scarse e che il Sulranato era in una forte ristrettezza economica.

Il Re di Castiglia riunì le Cortes a Illescas e informò i suoi procuratori del progetto di una campagna militare. D'altra parte non rifiutò categoricamente la concessione della tregua agli ambasciatori di Granada, ma dettò loro delle condizioni assolutamente inaccettabili, solo per guadagnare tempo e prepararsi per la campagna militare. Tuttavia gli accordi con Aragona e Navarra non andarono a buon fine e il Re di Castiglia dovette cambiare il suo atteggiamento verso Granada.

Nel frattempo eventi importanti stavano tornando a disturbare la pace del Sultanato di Granada. Muhammad IX, che era stato esiliato in Tunisia, ottenne dal Sultano tunisino Abu Faris un aiuto di uomini, armi e denaro, quindi cercava di riguadagnare la sua posizione a Granada. Gli Abencerragi e la maggior parte dei sostenitori della Muhammad IX che erano rimasti a Granada, furono informati del favore che il Sultano Abu Faris aveva offerto a Muhammad IX, in aggiunta sapevano di poter contare sul supporto di Giovanni II di Castiglia.

Questa cospirazione fu scoperta e Ridwan Bannigas, capo del governo, ordinò l'arresto dei congiurati più copromessi; ma questi, avvisati in tempo, si misero in salvo lasciando rapidamente la città e rifugiandosi in Castiglia dove chiesero aiuto al Re Giovanni II. Il Re di Castiglia ricevette gli ospiti gentilmente, ascoltò le loro richieste e offrì il sostegno affinchè Muhammad IX riguadagnasse il Sultanato di Granada, cosi che inviò Lope Alfonso in Tunisia, come suo ambasciatore presso il Sultano Abu Faris.

Poco dopo Muhammad IX, accompagnato da Lope Alfonso e 500 uomini, si imbarcò a Orana e sbarcò nella penisola, dove immediatamente si incontrò con i ribelli. La notizia dello sbarco rapidamente raggiunse Al Andalus e anche i cittadini di Almeria abbracciarono la causa di Muhammad IX.

La notizia arrivò anche nella capitale; Muhammad VIII si preparò a resistere ai ribelli e inviò i suoi ambasciatori dal Re Giovanni II di Castiglia per chiedere aiuto. Muhammad VIII decise comunque di non rimanere inattivo e mandò suo fratello a combattere, riunendo alcune centinaia di cavalieri; così i due eserciti si incontrarono nelle immediate vicinanze di Guadix ma, viste le forze di Muhammad IX, i sostenitori di Muhammad VIII rinunciarono alla battaglia e ritornarono nelle mura di Granada.

Muhammad IX marciò direttamente verso la capitale, ma Muhammad VIII si trovava nell'Alhambra, isolata dal resto della città, così che subito iniziò l'assedio della fortezza. Nel frattempo, Malaga, Ronda, Gibilterra e quindi quasi tutte le città del Califfato si voltarono in favore di Muhammad IX. Alla fine del 1429 Muhammad VIII capitolò, chiedendo clemenza al vincitore. Muhammad IX lo salvò dalla pena di morte e lo inviò a castello di Salobreña, dove fu imprigionato.


1429: Il secondo regno del Sultano Muhammad IX

Ritornato per la seconda volta sul trono del Sultanato di Granada, nel 1430 Muhammad IX chiese una tregua al Re Giovanni II di Castiglia. Le condizioni che questo gli richiese erano molto dure: il rilascio di tutti i prigionieri cristiani e il pagamento di un tributo così elevato che Muhammad IX respinse le condizioni. Giovanni II e il suo connestabile Álvaro de Luna decisero quindi di riprendere la conquista del territorio musulmano, assicurandosi però la neutralità dei regni africani. I cristiani presero Jimena de la Frontera e fecero numerose incursioni nei territori da Granada.

Nel maggio del 1431, Ridwan Bannigas, Visir durante il secondo regno di Muhammad VIII, si presentò a Cordova con alcuni notabili di Granada con la proposta di nominare Sultano di Granada un nipote di Muhammad VI, Yusuf ibn Mawl (futuro Yusuf IV), che era suo cognato. Il Re Giovanni II accettò e, visto che aveva risolto la sua situazione politica con il Regno d'Aragona, fece preparare un grande esercito per attaccare Granada; Muhammad IX, saputa la cosa, spedì dispacci ai governatori dei distretti, incaricandoli di reclutare uomini in arme e inviarli alla capitale per difenderla.

Il 3 giugno del 1431 il Re Giovanni II di Castiglia pubblicò una bolla del Papa Martino V che dichiarava la Crociata contro il popolo di Granada, e il 13 giugno lasciò Cordova con un grande esercito e si mise in marcia verso Granada.

L'esercito Crociato passò il confine e continuò avanzando verso Granada senza incontrare alcuna resistenza; vennero abbattiti i frutteti e saccheggiate le case che la gente aveva abbandonato, rifugiandosi nelle fortezze: quindi la marcia proseguì sino a quando non fu avvistata la capitale, e giunti alla Alcarria Alfora, l'esercito crociato si accampò. Muhammad IX mandò un distaccamento a molestare i castigliani e ci fù qualche scaramuccia.

Il giorno successivo si presentarono dal Re Giovanni II di Castiglia Yusuf ibn Al Mawl, suo cognato Ridwan Bannigas e altri sette membri del loro partito che, secondo l'accordo tra Ridwan Bannigas e il Re Giovanni II di Castiglia, disertarono da Granada e passarono tra i ranghi del nemico. Yusuf ibn Al Mawl baciò la mano del Re Giovanni II di Castiglia e ribadì la sua richiesta di protezione e la sua offerta di vassallaggio, rivendicando i suoi diritti a pretendere il Sultanato di Granada. Il Re Giovanni II si limitò ad offrire asilo a lui e ai suoi compagni.


1431: La battaglia de La Higueruela

Nel 1431, il Re Giovanni II di Castighlia, coadiuvato da Álvaro de Luna, riprese la guerra contro il sultanato di Granada e le truppe castigliane, dopo aver occupato Jimena de la Frontera, avanzarono verso la capitale del Sultanato, riportarono una vittoria nella battaglia di La Higueruela il 1º luglio del 1431, senza però riuscire a raggiungere Granada.

La presenza delle truppe castigliane vicino a Granada rienpì di preoccupazione la gente di Granada. Muhammad IX capì che non era possibile rimanere fermo più lungo e preferì dare battaglia ai castigliani. Affidò quindi il comando dell'esercito a uno dei suoi migliori generali, il Principe Muhammad X, soprannominato lo zoppo, il quale iniziò la battaglia.

L'esercito del Sultanato di Granada subì quasi 12.000 perdite e dovette ritirarsi, rifugiandosi a Granada. Nonostante la sconfitta inflitta al nemico, il Re Giovanni II non ottenne i frutti attesi del suo ambizioso progetto di distruggere il Sultanato, e questo grazie alla sagacia del Sultano Muhammad IX che, mentre il suo esercito veniva frantumato, ebbe la possibilità di seminare una tale confusione tra i cristiani, che i castigliani si ritirarono verso Cordova.


1431: La ribellione di Yusuf ibn Al Mawl

Yusuf ibn Al Mawl, suo cognato Ridwan Bannigas e i suoi compagni, accompagnarono il Re Giovanni II di Castiglia, entrando con lui a Cordova, dove il Re trattò Yusuf ibn Al Mawl come suo vassallo e ordinò ai suoi cavalieri di considerarlo come tale. Quando questo si seppe a Granada, molti avversari di Muhammad IX decisero di innalzare la bandiera della ribellione.

All'arrivo dell'autunno, il pretendente aveva già preso numerose città. Nel settembre del 1431 Yusuf Ibn Al Mawl concordò i termini del trattato di vassallaggio con il Re Giovanni II, intendendendo ratificarlo una volta occupata l'Alhambra.

Mentre gran parte del Sultanato si era già pronunciato in favore di Yusuf Ibn al Mawl, questo non poteva essere considerato Sultano senza possedere Granada, capitale dello Stato. Prendere Granada con la forza era una impresa che non era alla portata di mano, quindi Yusuf Ibn al Mawl aspettò che i suoi agenti avessero successo nei loro negoziati nella capitale.

Gli Abencerragi si ribellarono contro Muhammad IX e questo, oramai senza il loro sostegno, decidese di abbandonare l'Alhambra e rifugiarsi nella città di Almeria, che non aveva preso parte alla ribellione. Quindi Yusuf Ibn Al Mawl incaricò Ridwan Bannigas con 600 cavalieri di occupare Granada. Il 1 gennaio 1432 Yusuf ibn al Mawl fu finalmente proclamato Califfo di Granada.