dal 1432 al 1474


1432: Il Sultano Yusuf IV

Il 1 gennaio del 1432 Yusuf Ibn Al Mawl entrò a Granada accompagnato da Gomez de Ribera, che rappresentava il Re Giovanni II di Castiglia. Lì, alla presenza dei castigliani, prese il nome di Yusuf IV.

Il 27 gennaio, nell'Alhambra, venne incoronato Sultano di Granada, Malaga, Almeria, Gibilterra, Baza, Guadix e d i loro rispettivi distretti. Yusuf IV si dichiarò vassallo del Re Re Giovanni II di Castiglia per tutta la vita, liberò tutti i prigionieri cristiani, promise di pagare alla Castiglia 20.000 dobloni d'oro all'anno e si impegnò a difendere Giovanni II con la sua cavalleria.

Ma il trattato fu visto dal popolo di Granada come umiliante e la protesta verso il nuovo Sultano crebbe talmente che il deposto Muhammad IX, organizzò tutti i suoi sostenitori che attaccarono Yusuf IV. Questo cercò l'aiuto dei castigliani, ma questi ultimi, durante uno scontro furono sconfitti. Alla fine i Castigliani fuggirono e Muhammad IX fece arrestare, e poi uccidere, Yusuf IV.


1432: Il terzo regno del Sultano Muhammad IX

Iniziò così il terzo regno del del Sultano Muhammad IX, durante il quale ripresero i combattimenti di confine, con la sconfitta dei castigliani ad Alora e Écija. Huescar fu persa nel 1435, ma il Sultano ottenne delle vittorie a Huelma e Ubrique. Durante l'inverno del 1437, i castigliani occuparono Vélez-Rubio, ma Gibilterra resistette.

Verso il 1439, i confini del Regno di Granada si erano ridotto a favore della Castiglia. Le tensioni interne nel Regno di Castiglia resero possibile una tregua di tre anni, firmata per conto del Re da di Íñigo López de Mendoza. La tregua con la Castiglia fu rinnovata nel 1442 e 1443 per altri tre anni.


1445: Il primo regno de Sultano Muhammad X

Nel gennaio del 1445 Muhammad “lo zoppo”, governatore di Almeria, si ribellò al Sultano Muhammad IX, riuscendo ad impossessarsi del trono di Granada, e prendendo il nome di Muhammad X.

Tuttavia non aveva il supporto di diverse famiglie del Sultanato, tra cui gli Abencerragi che, nel giugno del 1445, con l'aiuto del connestabile di Castiglia Álvaro de Luna, lo deposero mettendo al suo posto suo nipote Yusuf V.


1445: Il Sultano Yusuf V

Il Sultano Yusuf V nel giugno del 1445 sostituì sul trono suo zio Muhammad X. Trascorse i primi mesi del suo regno organizzando l'amministrazione di Granada ma, nell'estate del 1445, venne disturbato da un nuovo pretendente, Abu I Walid Ismail, un Principe che si era rifugiatò, come tanti altri, alla Corte del Re Giovanni II di Castiglia.

Fino a metà febbraio 1446 Yusuf V ottenne alcune vittorie contro i cristiani, riconquistando le fortezze di Hisn al Nayas e Hisn al Bariy, e riuscì anche a contenere le agitazioni e le ribellioni nel suo Sultanato, quando un'alleanza tra i ribelli Al Barr e il pretendente Abu I Walid Ismail culminò con l'ascesa al trono di quest'ultimo, con il nome di Ismail III e la fuga a Malaga di Yusuf V.


1446: Il Sultano Ismail III

Yusuf V fuggì dall'Alhambra e si stabilì a Malaga assieme al suo ministro Ibn Allaq e il resto dei suoi seguaci. Allo stesso tempo, stabili un patto con suo zio Muhammad IX, per per rovesciare l'usurpatore Ismail III. Così Yusuf V chiese l'aiuto del Re Giovanni II di Castiglia il quale, nel febbraio 1447, ottenenne il rovesciamento di Ismail III e la sua sostituzione, per la quarta e ultima volta, con Muhammad IX sul trono dell'Alhambra.


1447: Il quarto regno del Sultano Muhammad IX

Così nel 1447 Muhammad IX, per la quarta volta ritornò sul trono del Sultanato di Granada. Nel 1449 riprese la guerra tra il Sultanato e la Castiglia e l'esercito di Granada attraversò la frontiera, arrivando vicino Siviglia. Quindi Muhammad IX propose un'alleanza a Giovanni di Trastámara, Re di Navarra e futuro Re d'Aragona dal 1458 al 1479.

Nel 1450 il Re Giovanni II di Castiglia chiese una tregua, che permise al Sultano Muhammad IX di sopprimere la rivolta di Yusuf V a Malaga. Nel 1452 ci furono combattimenti al confine con il Regno di Murcia, una giurisdizione territoriale del Regno di Castiglia. Nel settembre dello stesso anno Muhammad IX tornò a firmare una tregua di cinque anni con la Castiglia. Nel 1451 fu associato al trono da Abu Nasr Sa'd che gli succedette alla sua morte nel 1453.


1453: Il Sultano Abu Nasr Sa'd

Abu Nasr Sa'd governò uno dei periodi più confusi del Sultanato di Granada. Ruppe con la famiglia dei Banu Sarrai e uccise due dei suoi membri più potenti: Yusuf e Mafarriy, il suo proprio Visir. Altri membri della famiglia fuggirono poi a Malaga e istigarono Yusuf V contro Abu Nasr Sa'd. Yusuf V, sostenuto dagli Abencerragi ed Enrico IV di Castiglia, sostituì Abu Nasr Sa'd per più di un anno. Poi Abu Nasr Sa'd riprese il potere, ma nel 1464 fu deposto da suo figlio Abu ibn Hasan e si rifugiò in Almería, dove finì i suoi giorni.


1454: Il Re Enrico IV di Castiglia

Nel 1454, alla morte del Re Giovanni II di Castiglia, gli successe sul trono suo figlio Enrico IV. Appena salito al trono, Enrico IV riprese la guerra contro il Sultanato di Granada.


Enrico IV, Re di Castiglia e León
(dipinto di José María Rodríguez de Losada)

Il 20 luglio del 1454 il Re Giovanni II di Castiglia morì; il giorno successivo Enrico IV fu proclamato Re di Castiglia. L'anno successivo Enrico IV di Castiglia convocò le tagli Cortes di Cuellar per lanciare un'offensiva contro il Sultanato di Granada. Le campagne tra il 1455 e il 1458 si risolsero come una guerra di logoramento, sulla base di rapide incursioni ed evitando battaglie campali.

Una delle sue prime preoccupazioni fu l'alleanza con il Portogallo, che si materializzò nel 1455 quando si sposò in seconde nozze con Giovanna del Portogallo e con l'incontro di Elvas con Alfonso V del Portogallo, nel mese di aprile 1456.

Altre sue preoccupazioni erano quella di eliminare le possibilità di intervento del Re Giovanni II di Navarra, stabilire la pace con la Francia e Aragona, e concedere il perdono a diversi nobili.

Però Enrico IV di Castiglia non era popolare tra la nobiltà e tra il popolo. Juan Pacheco, marchese di Villena, e suo fratello Pedro Girón, Maestro dell'Ordine di Calatrava, erano responsabili per le decisioni del governo, ma il Re, compensare la loro influenza, designò nuovi consiglieri come Michael Lucas del Iranzo, Beltran de la Cueva o Gómez Cáceres.

Nel 1458 morì il Re Alfonso V d'Aragona, succeduto da suo fratello, il Re Giovanni II di Navarra e Aragona, che riprese la sua ingerenza nella politica della Castiglia a sostegno dei nobili favorevoli a Juan Pacheco. Quest'ultimo, con l'appoggio del Re, agì per appropriarsi dei beni di Álvaro de Luna, ma la vedova si alleò con la famiglia dei Mendoza e quindi tra la nobiltà nacque il malcontento. Nacque così, nel marzo del 1460, una lega di nobili che sosteneva Alfonso di Castiglia, fratellastro del Re, come Principe delle Asturie e quindi cone erede al trono di Castiglia.

Enrico IV reagì invadendo la Navarra in appoggio a Carlo di Viana, che era in guerra contro suo padre, il Re Giovanni II di Navarra e Aragona. La campagna fu un successo militare, ma poi, nell'agosto 1461, Enrico IV giunse a patti con la lega dei nobili, per scongiurare il potere dei Mendoza, che avrebbero potuto consentire al Re Giovanni II di Navarra e Aragona di intervenire in Castiglia.

Nel marzo 1455 Enrico IV di Castiglia aveva sposato Giovanna d'Aviz, sorella del Re Alfonso V del Portogallo. Da questo matrimonio, il 28 febbraio 1462, era nata una figlia, Giovanna. Al momento della nascita di Giovanna, suo padre il Re Enrico IV di Castiglia era molto chiacchierato e dai suoi avversari politici ed era definito “l'Impotente” per il fatto che, dopo tredici anni, il suo primo matrimonio non aveva generato alcuna discendenza e quindi papa Niccolò V aveva sciolto il matrimonio.


Giovanna la “Beltraneja”

Per questo motivo i suoi avversari politici, sfruttando molto abilmente la voce che Enrico IV fosse impotente, misero in giro la diceria che la figlia di Giovanna d'Aviz fosse figlia non di Enrico IV, ma di uno dei suoi migliori amici, Beltrán de la Cueva. E fin dalla nascita, le fazioni contrarie al re cominciarono a denominare Giovanna, col soprannome “Beltraneja”.

Già prima della nascita di sua figlia, il Re Enrico IV aveva convocato le Cortes a Madrid, facendo giurare loro che la avrebbero assettata come Principessa delle Asturie ed erede al trono.

Ma il conflitto con la nobiltà riprese quando Juan Pacheco, marchese di Villena, e suo fratello Pedro Girón, Maestro dell'Ordine di Calatrava, furono spodestati dal loro potere da Beltrán de la Cueva. Questo produsse un cambio di alleanze: i Mendoza passarono a sostenere il Re, e Pacheco istigò la rinascita della Lega di aristocratici per rimuovere l'influenza di Beltrán de la Cueva ed escludere la Principessa Giovannadalla successione.

Per questo fecero una campagna di delegittimazione del monarca, mettendo in discussione la paternità di sua figlia, affermando che in realtà era figlia di Beltrán de la Cueva. Nel maggio 1464 la Lega dichiarò i fratelli del Re successori legittimi del regno.

Alla Lega aderì quasi tutta la nobiltà di alto lignaggio e, tra questi, anche il re Giovanni II di Aragona. Nel mese di settembre questi nobili redissero un manifesto con il quale accusavano e calunniavano il monarca di favorire gli ebrei e i musulmani a danno dei nobili, a cui si aggiungevano le tasse eccessive e, soprattutto, si affermava che Beltràn de la Cueva era il responsabile di tutti i mali del regno.


Juan Pacheco

Con lo stesso manifesto i nobili esigevano che Alfonso, di 11 anni, fratello del Re, venisse riconosciuto come erede; si chiedeva inoltre l'uscita dalla Corte di Beltrán de la Cueva. Il Re cedette alle richieste della Lega e accettò di negoziare.

Il 25 ottobre venne raggiunto un accordo e il Re Enrico IV di Castiglia cedette alle richieste della nobiltà: Alfonso fu affidato a Juan Pacheco e giurò come erede il 30 novembre a condizione che sposasse la Principessa Giovanna; Juan Pacheco riacquistò il suo potere, Beltran de la Cueva fu allontanato dalla Corte. La Lega non concluse le sue rivendicazioni, e si convenne di nominare una commissione per decidere il futuro governo del regno.

Il 16 gennaio 1465 la commissione rilasciò la “Sentenza Arbitrale di Medina del Campo”, con il Re indebolito dall'assenza dei suoi consiglieri, Il Re Enrico IV non accettò le misure e, il 27 aprile dello stesso anno, i suoi avversari proclamarono Re il giovane Alfonso. Il 5 giugno successivo la proclamazione venne ratificata con una cerimonia chiamata Farsa di Avila.

Si formarono quindi due eserciti, ma l'azione militare era intervallata da trattative: Enrico faveva concessioni ai suoi sostenitori e cercare di guadagnarsi i suoi avversari. Come parte di questi negoziati offrì in matrimonio la sua sorellastra Isabella a Pedro Girón, ma quest'ultimo morì prima di pote contrarre il matrimonio.

Nel 1467, tra sostenitori e oppositori del Re, si verificò la “seconda battaglia di Olmedo” che si risolse in favore del Re. Tuttavia il Re perse Segovia, sede del tesoro reale e un nuovo tentativo di accordo lo portò a dare sua moglie Giovanna d'Aviz in ostaggio; in seguito questo fatto lo danneggiò ulteriormente, poichè qualcino sostenne che la Reginaera rimasta nuovamente incinta durante la sua prigionia.

Il 5 luglio 1468, Alfonso morì. Per coloro che non avevano accettato la Principessa Giovanna come erede, la successione passò a Isabella, sorella di Alfonso e sorellastra del Re Enrico IV. Il Re Enrico IV accettato di negoziare con i sostenitori di Isabella. Nel 1468, Enrico IV e Isabella firmarono un accordo, il Trattato dei Tori di Guisando, con il quale Enrico IV riconosceva l'illegittimità della figlia Giovanna e dichiarava Isabella sua erede, riservandosi il diritto di organizzare il suo matrimonio; con lo stesso Trattato le varie fazioni della nobiltà rinnovavano la loro fedeltà al Re.

Enrico IV trattò il matrimonio di Isabella con il Re Alfonso V del Portogallo, ma Isabella, nel 1469, sposò in segreto Ferdinando d'Aragona, figlio del Re d'Aragona. Irritato dal fatto che il matrimonio venne celebrato senza il suo assenso, Enrico IV diseredò Isabella e giurò pubblicamente, assieme alla moglie, che Giovanna la Beltraneja era sua figlia legittima e la proclamò erede al trono, con la Cerimonia de la Val de Lozoya, un prato vicino a Buitrago.

La Castiglia cadde nell'anarchia. Isabela e Ferdinando raccolsero molte adesioni come garanti dell'ordine nel regno. Nel novembre del 1473, Andrés Cabrera, maggiordomo del Re e governatore del castello di Segovia, potè organizzare un accordo di riconciliazione tra il Re e Isabella. Tra fine dicembre e inizio gennaio 1474, il Re incontrò Isabella e Ferdinando ma non si raggiunse un accordo. Poi il Re si ammalò e si trasferì a Madrid dove, nel dicembre 1474 morì.