EL CID E LA CONQUISTA
DI VALENCIA


In difesa di Valencia

Nel 1092 Al Mundhir di Lérida ottenne l'aiuto al Conte Berenguer Ramón II di Barcellona per conquistare la ricca Taifa di Valencia, in questo momento un protettorato del Re Alfonso VI. Allora il governatore Al Qádir, fortemente nei guai, chiese aiuto ad Al Mustain di Saragozza e al suo amico El Cid Campeador.


le mura di Valencia in una antica immagine

El Cid riuscì a respingere l'incursione di Al Mundhir, ma poco dopo il Re della Taifa di Lérida catturò l'importante fortezza di Murviedro, molestando pericolosamente Valencia.

In questa difficile situazione, Rodrigo Díaz ritornò in Castiglia per sollecitare rinforzi e studiare la strategia difensiva per il futuro. Il risultato di questi piani e le azioni successive del Cid nel Levante, si tradussero in una serie di azioni militari a catena che lo portarono a prendere la città di Valencia.

Rinforzata la sua mesnada, El Cid si incamminò per Murviedro per sconfiggere il Al Mundhir di Lérida, poi si diresse verso Valencia.

Quando El Cid arrivò a Valencia, questa era assediata dal Conte Berenguer Ramón II di Barcellona, ora alleato con Al Musta'in II di Saragozza. Rodrigo Díaz, vista la forza di questa alleanza, cercò un accordo con Al Mundhir di Lérida e concordò con il Conte di Barcellona la fine dell'assedio e la consegna della città, che ebbe subito effetto.

Al Musta'in II di Saragozza chiese a El Cid Campeador di consegnargli la città di Valencia, ma El Cid Campeador si scusò affermando che non poteva cedere Valencia a un vassallo del suo Signore. Come premio di questo atto di fedeltà, il Re Alfonso VI concesse a El Cid Campeador la signoria ereditaria di quello che aveva vinto con la sua spada nella terra dei Mori.


La conquista di Valencia

La Regina Costanza, moglie del Re Alfonso VI, tentò più volte la riconciliazione tra suo marito ed El Cid Campeador, ma questi compromessi, a cui El Cid Campeador annuiva sempre, erano effimeri.


battaglia per la conquista di Valencia
(illustrazione di Justo Jimeno perla rivista “La España Medieval”)

Intanto Al Qádir, governatore di Valencia per conto del Re Alfonso VI, introdusse nuove tasse per pagare il tributo. Quindi, il suo governo arbitrario e impopolare, la presenza delle truppe di Álvar Fáñez e la paura che la città venisse consegnata al Re Alfonso VI portò i cittadini alla rivolta.

Dopo l'estate del 1092, quando El Cid era ancora a Saragozza, Ibn Yahhaf, un Qadi di Valencia di antica famiglia araba, entrò in negoziati con gli Almoravidi, esortandoli a presentarsi a Valencia, dove infatti entrò uno dei loro reparti.

Contemporaneamente Ibn Yahhaf si mise alla testa di un ammutinamento che si concluse con l'esecuzione del governatore Al Qádir (28 ottobre) e la presa di potere sulla Taifa di Valencia da parte di Ibn Yahhaf.

Nell'apprendere la notizia, El Cid tornò a Valencia all'inizio di novembre e assediò la fortezza di Cebolla, catturandola nel 1093 con la ferma intenzione di utilizzarla come base operativa per un assalto finale su Valencia.


El Cid ordina l'esecuzione di Ibn Yahhaf
(incisione di Alphonse-Marie-Adolphe de Neuville)

Quell'estate El Cid cominciò a circondare la città. Valencia, in estremo pericolo, sullecitò un esercito di soccorso agli Almoravidi, che lo inviarono al comando di Al Latmuní, il quale avanzò verso Valencia sino a raggiungere Almusafes, a 23 miglia di Valencia, dove, rinunciando a proseguire oltre, ritornò indietro.

I cittadini di Valencia capirono che non avrebbero ricevuto altri aiuti e la città assediata cominciava a subire le conseguenze della fame. L'assedio oramai durava da quasi un anno, così che Valencia capitolò il 17 giugno del 1094. Sicuro della sua vittoria, El Cid Campeador imprigionò il Qadi Yafar ibn Yehhaf e si piazzò nello stesso Alcázar di Valencia, prendendo definitivamente possesso della città.

Preso possesso di Valencia, El Cid si fregiò del titolo di “Principe Rodrigo el Campeador”; divenne quindi la figura più potente nella parte orientale della penisola e cominciò a guadagnare per se stesso il tributo che Valencia precedentemente versava al Conte di Barcellona o al Re Alfonso VI.

Quindi, istituì un protettorato su tutta l'area levantina che aveva come tributarie le Taifas di Albarracin, Murviedro, Lérida, Tortosa, Denia, Alpuente, Sagunto, Jerica, Segorbe e Almenara.