1148: l'assedio di Damasco

Dopo la Prima Crociata e una crociata minore nel 1101, nacquero in oriente quattro Stati crociati: il Regno di Gerusalemme, il Principato di Antiochia, la Contea di Edessa e la Contea di Tripoli.

La Contea di Edessa era la più settentrionale di questi, e anche la più debole e meno popolata e, come tale, era soggetta ai frequenti attacchi degli Stati musulmani vicini. Per questo il Conte di Edessa Joscelin II fu costretto ad allearsi con l'impero bizantino, ma nel 1143 sia l' imperatore bizantino che il Re di Gerusalemme Folco d'Angiò morirono, lasciando la Contea di Edessa senza alleati potenti.

Alla fine del 1144 l'Atabeg di Mosul, il selgiuchide Imad al-Din Zangi, assediò Edessa, che cadde dopo un mese. Joscelin II continuò a governare il resto della contea, ma poco a poco il resto del territorio venne catturato dai musulmani.


il Papa Eugenio II

Imad al-Din Zangi non perseguì un attacco contro il Principato di Antiochia, come si temeva, ma intendeva catturare Damasco. Tuttavia, venne assassinato da uno schiavo nel 1146 e gli successe suo figlio Norandino.

La notizia della caduta della Contea di Edessa venne riportata in Europa dai pellegrini nei primi mesi del 1145 ed il Papa Eugenio III emise la bolla “Quantum praedecessores” nel dicembre dello stesso anno, chiedendo una seconda crociata.


Bernardo di Chiaravalle

La risposta iniziale alla bolla papale fu scarsa, tanto che il Papa chiese a Bernardo di Chiaravalle di predicare la Seconda Crociata concedendo le stesse indulgenze che il Papa Urbano II aveva accordato con la prima crociata.

Luigi VII di Francia, Corrado III di Germania e suo nipote il Duca di Svevia Federico III (il futuro imperatore Federico Barbarossa), finalmente risposero alla chiamata del Papa.

Il 16 febbraio, 1147 i crociati francesi incontrati a Étampes per discutere le loro percorso. Corrado III di Germania e Federico III avevano già deciso di viaggiare via terra attraverso l'Ungheria. Molti nobili francesi, pur diffidando sulla via di terra accettarono di seguire Corrado III.


Luigi VII di Francia

Nel mese di aprile i crociati di Luigi VII di Francia arrivarono a Gerusalemme, dove si unirono a quelle guidate dal Vescovo Ottone di Frisinga arrivate poco prima. Nello stesso periodo arrivarono i crociati provenzali che avevano lasciato l'Europa sotto il comando di Alphonse Jourdain, conte di Tolosa.

La nobiltà di Gerusalemme accolse con favore l'arrivo delle truppe provenienti da tutta Europa, e venne subito annunciato che occorreva riunire il Consiglio per decidere la migliore destinazione per i crociati. Questo ebbe luogo il 24 giugno 1148, quando l'Alta Corte di Gerusalemme si incontrò con i crociati a Palmarea, nei pressi di San Giovanni d'Acri.

Erano presenti al consiglio Baldovino III di Gerusalemme, Luigi VII di Francia, Corrado III di Germania, il Duca di Svevia Federico III, il Vescovo Ottone di Frisinga, il Gran maestro dell'Ordine del Tempio Robert de Craon, il Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri Raymond du Puy de Provence e moltissimi altri.


il Consiglio dei Crociati presieduto da Luigi VII di Francia, Corrado II e  Baldovino III di Gerusalemme
(dipinto di Alexandre Charles Debacq)

I crociati potevano scegliere tra diverse possibilità: nella Siria settentrionale c'era la Contea di Edessa ora saldamente in mano di Norandino, mentre il suo Conte Joscelin II era in prigionia. Ma non vi era alcuna speranza di recuperare la città, così la questione che aveva causato l'originale proclamazione della crociata, venne subito scartata. Venne valutata la possibilità di attaccare Aleppo, la capitale di Norandino, ma anche questa ipotesi venne scartata.

Alla fine, fu presa la decisione di attaccare la città di Damasco perché, pur essendo in qualche modo alleata di Gerusalemme, anche Norandino voleva impadronirsene, e conquistarla avrebbe contribuito a limitare il potere dell'Atabeg.


un Tempare ed un Cavaliere di San Giovanni
nel porto di San Giovanni di Acri.

Nel mese di luglio gli eserciti crociati si riunirono a Tiberiade e marciarono verso Damasco. Erano circa 50.000 soldati. I Crociati giunsero verso Damasco provenendo da ovest, direzione dalla quale i frutteti avrebbero offerto loro un costante rifornimento alimentare. Giunsero a Daraiya il 23 luglio, con l'esercito del Regno di Gerusalemme posto all'avanguardia, seguito da quelli di Luigi VII di Francia e di Corrado III di Germania in retroguardia.

I musulmani aspettavano i crociati e, il 24 luglio, sottoposero ad attacchi l'esercito cristiano che avanzava attraverso i frutteti fuori Damasco. I frutteti erano difesi da torri e mura e i Crociati costantemente furono bersagliati da frecce e lance mentre passavano attraverso gli stretti sentieri dei campi.

Grazie ad una carica di Corrado, i Crociati riuscirono ad aprirsi la strada e a ricacciare gli attaccanti musulmani all'interno delle mura di Damasco. Giunti fuori gli spalti della città, immediatamente avviarono le opera adatte all'assedio. Dentro la città gli abitanti barricarono le strade principali, preparandosi a sostenere quello che sembrava profilarsi come un inevitabile attacco.

I difensori avevano chiesto aiuto a Sayf al-Din Ghazi I di Aleppo ed a Norandino che condusse un attacco di persona contro il campo crociato; i Crociati furono respinti lontano dalle mura nei frutteti, dove furono fatti segno a imboscate e ad attacchi. Il 27 luglio i Crociati decisero di spostarsi verso la pianura ad oriente della città perché era meno fortificata.


Corrado III di Germania

La scarsità di cibo ed acqua ed il disaccordo su chi avrebbe avuto Damasco nel caso essa fosse stata conquistata. Convinse i signori locali crociati a rinunciare all'assedio ed ad abbandonare l'impresa.

Dapprima Corrado III di Germania, poi il resto dell'esercito, decisero di tornare a Gerusalemme il 28 luglio, malgrado per l'intera ritirata essi fossero costantemente disturbati da arcieri turchi selgiuchidi che li tallonavano.

Tutte le parti si accusarono reciprocamente. Un nuovo piano di attaccare Ascalona fu programmato ma fu abbandonato a causa della mancanza di reciproca fiducia conseguente al fallito assedio di Damasco. Come risultato della fallimentare Crociata, Damasco cadde inevitabilmente nelle mani di Norandino nel 1154. Baldovino III poco saggiamente prese Ascalona nel 1153 e trascinò l'Egitto nel conflitto, preparando in tal modo la strada per la caduta di Gerusalemme.


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