1187: la caduta di Gerusalemme

Dopo la battaglia di Hattin, la sconfitta si ripercosse su tutto il Regno di Gerusalemme. Guido di Lusignano stesso fu fatto prigioniero e presto tutti i castelli e le città caddero uno per volta sotto gli attacchi di Saladino.

Il 10 luglio del 1187 Saladino conquistò la città e il porto di San Giovanni d'Acri; il Sultano voleva mantenere intatto questo centro commerciale che portava ricchezza ai suoi domini, e infatti nei termini della resa concedeva che gli abitanti cristiani avrebbero avuto salva la vita e conservate le loro proprietà; ma questi, per la maggior parte, rifiutarono di restare ed emigrarono senza essere molestati. Saladino partì poi alla conquista di altri centri costieri come Giaffa e Beirut.


i crociati si arrendono a Saladino

La notizia della sconfitta di Hattin e delle successive conquiste di Saladino provocarono una enorme impressione in tutta Europa: lo shock avrebbe provocato la morte di Papa Urbano III. Della Vera Croce si persero per sempre le tracce. Probabilmente i Mussulmani la dispersero o distrussero.

Baliano di Ibelin, insieme a Raimondo III di Tripoli, Reginaldo di Sidone e Payen di Haifa furono tra i pochi nobili che erano riusciti a scampare al massacro di Hattin, rifugiandosi a Tiro. Saladino partì poi alla conquista di altri centri costieri come Giaffa e Beirut. La strada per Gerusalemme era ormai aperta.


Corrado del Monferrato

Raimondo III di Tripoli e Reginaldo di Sidone presto lasciarono Tiro per correre a difendere i loro possedimenti, lasciando la città di Tiro sotto la guida di Corrado del Monferrato, zio paterno di Baldovino V, giunto da poco dall'Italia. Nell'abbandonare Tiro, Baliano di Ibelin chiese il permesso a Saladino di attraversare le linee per raggiungere Gerusalemme per scortare la moglie e i figli fino alla Contea di Tripoli.

Saladino diede a Baliano di Ibelin il permesso di raggiungere la città con il giuramento di non restare in città e di non sollevare più le armi contro di lui. Quando Baliano di Ibelin giunse a Gerusalemme la cittadinanza lo scongiurò di restare in sua difesa ed il Patriarca Eraclio di Gerusalemme lo esonerò dal giuramento fatto a Saladino.

Baliano di Ibelin venne così eletto come condottiero in difesa della città, ma ben presto si rese conto di essere rimasto quasi l'unico cavaliere di tutta Gerusalemme. Per ovviare a ciò nominò circa 60 nuovi cavalieri tra i borghesi della città, mentre la regina Sibilla di Gerusalemme, moglie di Guido di Lusignano, ebbe uno scarso ruolo nell'organizzare le difese. Insieme al Patriarca Eraclio di Gerusalemme, Baliano di Ibelin si preparò all'inevitabile assedio raccogliendo cibo e denaro.


Saladino assedia Gerusalemme
(miniatura medievale)

Saladino giunse in settembre ad assediare la città, dopo aver conquistato gran parte del territorio del regno, comprese Ibelin, Nablus, Ramla e Ascalona.

Il sultano non si mostrò adirato contro Baliano di Ibelin per aver spezzato il giuramento e si offrì di scortare la moglie ed i figli di quest'ultimo fino a Tripoli. Come unico nobile rimasto a Gerusalemme, secondo la cronaca dello storico musulmano Ibn al-Athir, egli era visto dai musulmani alla stregua di un Re.

Durante l'assedio i Cavalieri Templari guidati dal Gran Maestro Gérard de Ridefort ed i Cavalieri di San Giovanni guidati dal Gran Maestro Hermengard d'Asp si sacrificarono in massa per difenderne le mura dalle orde di Saladino, che comunque riuscì ad abbatterne gran parte, anche se non riuscì a guadagnarsi un passaggio all'interno di Gerusalemme.

Fu allora la volta di Baliano di Ibelin che si recò nell'accampamento nemico per negoziare una resa onorevole con il suo avversario, in cambio di un'evacuazione ordinata dei circa 16.000 abitanti cristiani che vi erano asserragliati. Egli riferì a Saladino che gli assediati avrebbero piuttosto preferito uccidersi l'uno con l'altro e distruggere la città piuttosto che essere presi con la forza.


Baliano di Ibelin consegna le chiavi di Gerusalemme al Saladino

Dopo una difficile trattativa le parti decisero per la resa pacifica di Gerusalemme, dietro il pagamento di 30.000 bisanti. Fu così che il 2 ottobre 1187 Baliano di Ibelin consegnò a Saladino le chiavi della Torre di Davide.

Saladino entrò trionfante nella città il lo stesso giorno. Coloro che non poterono pagare il proprio riscatto vennero forzati alla schiavitù, tuttavia molti degli abitanti di Gerusalemme vennero affrancati proprio dallo stesso Saladino, permettendo loro di abbandonare la città in marce ordinate ed evitando così il massacro.


1187: partenza da Gerusalemme dei Cristiani e dei cavalieri di San Giovanni
(affresco nel palazzo del Gran Maestro a La Valletta)

Lo stesso Baliano di Ibelin, insieme al Patriarca Eraclio di Gerusalemme, si offrirono come riscatto per i restanti abitanti di origine franca, ma l'offerta venne rifiutata da Saladino che li mise alla guida della terza e ultima colonna di esiliati che lasciarono Gerusalemme il 20 novembre 1187. A Baliano di Ibelin fu infine concesso di ricongiungersi con la sua famiglia a Tripoli.


LA STORIA DELLE CROCIATE LE CROCIATE DEL NORD LA STORIA DELLA RECONQUISTA
I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO I CAVALIERI DI SAN LAZZARO I CAVALIERI OSPITALIERI
I CAVALIERI TEMPLARI I CAVALIERI TEUTONICI I CAVALIERI DI SAN TOMMASO I MONACI CISTERCENSI
I CAVALIERI PORTASPADA I FRATELLI DI DOBRZYN L'ORDINE DI SANTIAGO L'ORDINE DI CALATRAVA
L'ORDINE DI ALCANTARA L'ORDINE DI MONTESA L'ORDINE DEL CRISTO L'ORDINE DI SAN BENEDETTO DI AVIS