1271: la Caduta del Krak dei Cavalieri

Con l'avvento al potere di Baibars, l'area intorno al castello del Krak dei Cavalieri, che in precedenza ospitava circa 10.000 persone, divenne quasi deserta e le proprietà dell'Ordine di San Giovanni iniziarono a produrre poco reddito.

A questo punto restarono nel castello solo 300 fratelli dell'Ordine e gli insediamenti musulmani intorno al castello, che sino ad allora avevano pagato il tributo ai Cavalieri, non si sentivano più intimiditi e cessarono di pagare.

Nel 1270 Baibars si era avventurato nella zona e permise ai suoi uomini di pascolare sui campi intorno al castello. Quando seppe che il Re Luigi IX di Francia era alla testa della Crociata, Baibars ripartì per il Cairo. Dopo la morte di Re Luigi Baibars tornò a nord per catturare il castello del Krak. Prima raggiungere il castello, catturò i castelli più piccoli della zona, tra cui il Chastel Blanc dei Cavalieri Templari.

Il 3 marzo del 1271, l'esercito di Baibars arrivò al Krak dei Cavalieri. Quando il Sultano arrivò, il castello era già stato bloccato dai mamelucchi da diversi giorni. Appena arrivato, Baibars cominciò a costruire dei mangani, armi da assedio potenti che avrebbero incendiare il castello.

La pioggia interruppe l'assedio, ma il 21 marzo venne catturata una fortificazione esterna immediatamente a sud del castello. Il 29 marzo, la torre a sud-ovest, fortemente compromessa, crollò. L'esercito di Baibars attaccò attraverso il varco ed entrò nel cortile esterno dove c'erano i contadini che avevano cercato rifugio all'interno delle mura.


il Krak dei Cavalieri oggi

Anche se il cortile esterno era caduto ed alcuni soldati cristiani della guarnigione erano stati uccisi, gli Ospitalieri si ritirarono nell'area interna, molto più adatta alla difesa. Dopo una pausa di dieci giorni, gli assedianti consegnarono al presidio una lettera, presumibilmente scritta da Hugues de Revel, Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri che in quel momento era a Tripoli, che concedeva loro il permesso di arrendersi. Anche se la lettera era un falso, la guarnigione capitolò e il Sultano risparmiò la loro vita.


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