(1289 - 1294)
IL MAGISTERO DI JEAN DE VILLIERS

Jean de Villiers, eletto nell'agosto del 1289 dopoo la morte di Nicolas de Lorgue, fu Gran Maestro dell'Ordine in un periodo molto agitato per la politica in Medio Oriente.

Anche a causa dei contrasti interni ormai secolari tra Ospitalieri e Templari, le forze cristiane in Palestina stavano diminuendo progressivamente, a vantaggio di quelle mussulmane che andavano impadronendosi di tutta la valle del Giordano.

Le ultime speranze dei Crociati erano rivolte ai Mongoli i quali, sotto la guida di Hulagu Kan, invasero la Siria molte volte, ma furono ripetutamente sconfitti dai Mamelucchi che si vendicarono sull'inerme Regno di Gerusalemme, strappandogli le città rimanenti una per una. uesto costrinse infine i Cavalieri ad abbandonare i loro possedimenti storici in Gerusalemme quando, nel 1187, il Regno di Gerusalemme cadde definitivamente, e i Cavalieri si trovarono confinati nella Contea di Tripoli.


gli Ordini militari abbandonano la Terra Santa

L'ultimo scontro con i mussulmani lo affrontano a San Giovanni d'Acri nella primavera del 1291, quando Al-Ashraf Khalil, Sultano d'Egitto, intraprese l'assedio di San Giovanni d'Acri. Gli Ospitalieri di Jean de Villiers, assieme ai Templari ed ai Teutonici, difesero la piazza con grande valore, ma tutto fu inutile.

Quando San Giovanni d'Acri venne catturata, in pochissimi si salvarono. I Cavalieri di San Giovanni fecero vela verso il Regno di Cipro dove Jean de Villiers si trasferì con tutti i cavalieri rimasti: il loro avvenire era ormai sul mare.

Giunti a Cipro, la prima cosa Jean de Villiers fece fu quella ci convocare un Capitolo generale dell'Ordine. Venne deliberato di fortificare la città di Limisso (attuale Limassol) e che si sarebbero armati i vascelli dell'Ordine, che in passato avevano trasportato i Cavalieri dall'Europa in Palestina, per difendere i pellegrini che si mettevano in viaggio per la Terra Santa.

Intanto i Re di Inghilterra e di Portogallo, vedendo i Cavalieri Ospitalieri scacciati dalla Terra Santa, considerarono l'Ordine abolito: pertanto sottoposero a sequestro le loro rendite. Dal canto suo il Re di Cipro, geloso dell'indipendenza che i Cavalieri ostentavano nel suo regno, dichiarò che non poteva tollerare dei sudditi dipendenti solamente dal Pontefice e liberi dalla sua potestà.

I Cavalieri fecero ricorso al Papa Bonifacio VIII, che ne assunse le difese: le sue minacce ottennero il voluto effetto in Portogallo e in Inghilterra, ma a Cipro i Cavalieri rimasero soggetti alle decisioni del Re.


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