(1355 - 1365)
IL MAGISTERO DI ROGER DE PINS

A Pierre de Corneillan successe, nell'anno 1355, Roger de Pins. Subito si premurò di creare nuovi statuti per l'Ordine al fine di ricordare ai Cavalieri le norme fondamentali di carità e di servizio a favore dei poveri e degli ammalati.

Egli viene ricordato come un uomo molto compassionevole e caritatevole, infatti quando, durante il suo governo, l'intera isola di Rodi venne afflitta dalla peste unita ad una grande carestia, il Gran Maestro si adoperò al massimo per acquistare granaglie in Europa per sollevare il popolo rodiota dall'indigenza, arrivando a trattenere per se unicamente quanto fosse strettamente necessario per vivere, prodigandosi per distribuire cereali e prodotti alla popolazione colpita. Per tale ragione venne soprannominato “l'elemosiniere”.

Papa Innocenzo VI, insistendo sempre nell'esecuzione del suo proponimento di costringere i Cavalieri a spostare la sede dell'Ordine da Rodi, per stabilirsi in Anatolia, radunò in Avignone il Capitolo generale dell'Ordine, dove i Cavalieri accettarono di stabilirsi nella Morea, dopo aver ottenuto l'assenso dei principi cristiani che ostentavano pretese su quel principato. Innocenzo VI morì prima che le difficoltà fossero risolte, ed il suo progetto morì con lui.

Nel 1364 Roger de Pins radunò a Rodi un nuovo Concilio generale, durante il quale si riformarono molte regole. Fra l'altro si proibiva ai frati laici di portare la Croce dell'Ordine e di ostentare il titolo di Cavaliere.


moneta di Rodi, coniata durante il magistero del Gran Maestro Roger de Pins

Anche nel campo culturale l'attività di Roger de Pins fu molto intensa. Visto che in passato molti Gran Maestri francesi o di altra  nazionalità avevano trascritto gli Statuti dell'Ordine ognuno nella propria lingua e i Cavalieri si scusavano dell'inosservanza degli stessi lamentandosi ignoranti delle lingue a cui erano esposti, Roger de Pins ordinò la traduzione in latino degli Statuti che raccolti in volume furono poi inviati alle Commende e ai i Priorati.

Durante il suo governo portò aiuto al Re di Cipro per la conquista di Satalia (Adalia) e di Gorligos, due città situate nel golfo di Alessandretta, meritandosi la riconoscenza del Pontefice.


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