(1572 - 1581)
IL MAGISTERO DI JEAN DE LA CASSIERE

Il 30 gennaio 1572 venne eletto come Gran Maestro Jean de la Cassiere, già Maresciallo dell'Ordine.

Durante il suo magistero fu testimone un procedimento molto turbolento che coinvolse i Cavalieri, senza precedenti nella storia dell'Ordine. Si adoperò duramente per risolvere i contenziosi infiniti che si erano creati tra il Convento dell'Ordine ed il Vescovo di Malta, per lo più riguardanti la giurisdizione ecclesiastica di quest'ultimo.

Quando la controversia venne presentata al Pontefice per una sua decisione, questo alla fine portò alla nomina di un Grande Inquisitore a Malta, un fatto che creò il risentimento da parte dell'Ordine.

Un'altra controversia sorse nel 1575 con la Repubblica di Venezia, riguardante il sequestro di una galea veneziana carica di beni ebraici, che era stata catturato dai Cavalieri di Malta. Questa faccenda assunse proporzioni così grandi che sembrava imminente la perdita della proprietà dell'Ordine nei territori della Repubblica di Venezia, e fu solo dopo l'intervento di Gregorio XIII, poi Sommo Pontefice, e le piene scuse da parte di Jean de la Cassiere, che la questione venne finalmente portata ad una conclusione amichevole.

Ma una delle maggiori fonti di discordia tra i Cavalieri e di dispiacere del Gran Maestro, fu la nomina, attraverso gli intrighi del Re di Spagna, dell'Arciduca d'Austria Venceslao al Gran Priorato di Castiglia e Leon e ed al Baliato della Lora.

Questa interferenza da parte del Re causò l'irritazione tra i Cavalieri castigliani, che apertamente si ribellarono contro questa nomina, per il quale atto di insubordinazione ricevettero l'ordine dal Papa di scusarsi pubblicamente prima ancora che davanti al Gran Maestro ed al Consiglio dell'Ordine.


l'interno della Chiesa di San Giovanni Battista, fatta costruire da Jean de la Cassiere

Uno spirito di ammutinamento velato, però, regnava nel Convento, e nel 1581 scoppiò più potente che mai contro Jean de la Cassiere come fonte presunta di tutte le loro insoddisfazioni. Il cavaliere francese Mathurin Romegas, priore di Tolosa, venne eletto dagli ammutinati al posto del Tenente al Gran Maestro, e Jean de la Cassiere, dopo essere stato deposto dal suo ufficio, venne posto in stretto isolamento nel Forte Sant'Angelo.

Non appena il Papa venne informato della cosa subito inviò un suo delegato per indagare sulle cause che avevano portato all'insurrezione e, al tempo stesso, per assumere le redini del governo dell'Ordine fino a che la questione giungeva ad un esito favorevole. Sia Jean de la Cassiere che Romegas vennero invitati a comparire davanti al Pontefice e personalmente perorare la loro causa.


Mathurin Romegas

Jean de la Cassiere, al suo arrivo a Roma il 26 ottobre 1581, venne accolto con deferenza e rispetto, ed il suo ingresso nella città avvenne in pompa magna. Ciò venne fatto per espressa volontà di Gregorio XIII, al fine di dimostrare la sua stima per il Gran Maestro, e, in segno di simpatia per il trattamento ingiustificabile che aveva ricevuto. Romegas invece fu trattato con la massima freddezza e, incapace di sostenere questo duro colpo a tutte le sue speranze e le aspirazioni, si ammalò e morì il 4 novembre dello stesso anno.

Jean de la Cassiere venne onorevolmente assolto delle presunte accuse e restituito alla dignità che gli era stata così ingiustamente strappata. Egli non volle, tuttavia, riprendere i doveri del suo ufficio.

Mentre era ancora a Roma morì il 21 dicembre 1581 all'età di 78 anni. Il suo corpo fu trasportato a Malta e sepolto nella Chiesa di San Giovanni Battista, la quale durante il suo regno aveva costruito a proprie spese.


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