1607: Caravaggio a Malta

L'isola di Malta fu teatro di uno degli eventi più misteriosi e affascinanti della storia dell'arte: gli ultimi movimentati giorni della vita di Michelangelo Merisi da Caravaggio, noto come il Caravaggio uno dei più celebri pittori italiani di tutti i tempi, dalla fama universale.

Michelangelo Merisi nacque a Milano probabilmente il 29 settembre 1571, Nel 1577 a causa della peste, la sua famiglia lasciò Milano e si trasferì a Caravaggio per sfuggire all'epidemia.

Nel 1584 la sua famiglia tornò nel capoluogo lombardo dove il tredicenne Michelangelo venne accolto nella bottega di Simone Peterzano, dove il suo apprendistato da pittore si protrasse per circa quattro anni.

Intorno al 1590-1592, Caravaggio, già distintosi per risse tra bande di giovinastri, avrebbe commesso un omicidio a causa fu costretto a fuggire da Milano per Venezia, dove conobbe da vicino le opere di Giorgione, Tiziano e Tintoretto.

Nel 1595 Caravaggio, braccato dalla giustizia milanese, si fuggì a Roma, dove fu ospitato da monsignor Pandolfo Pucci da Recanati. Nello stesso anno, Caravaggio conobbe il suo primo protettore: il cardinal Francesco Maria del Monte, il quale acquistò alcuni dei suoi quadri; il giovane Caravaggio entrò così al suo servizio rimanendovi per circa tre anni.

La fama dell'artista, grazie al suo importante committente, cominciò a decollare all'interno dei più importanti salotti dell'alta nobiltà romana e, nel giro di pochi anni la fama di Caravaggio crebbe talmente che il giovane artista divenne un mito vivente.

Durante il suo soggiorno romano, il 28 novembre del 1600 Caravaggio si rese protagonista di un grave episodio: malmenò e percosse un certo Girolamo Stampa da Montepulciano, un nobile che si trovava come ospite del cardinal Francesco Maria del Monte; da ciò ne conseguì una denuncia.


la Decollazione di san Giovanni Battista
(dipinto del Caravaggio realizzato durante la sua permanenza a Malta)

In seguito gli episodi di risse, violenze e schiamazzi andarono via via aumentando; spesso il pittore veniva arrestato e condotto in carcere.

La permanenza a Roma non era più possibile: ad aiutare Caravaggio a fuggire da Roma fu dunque il principe Filippo I Colonna che gli offrì asilo all'interno di uno dei suoi feudi laziali di Marino, Palestrina, Zagarolo e Paliano. Il nobile romano mise in atto una serie di depistaggi, facendo così perdere le tracce del famoso artista.

Alla fine del 1606 Caravaggio giunse a Napoli, dove rimase per circa un anno ospite della famiglia Carafa-Colonna, importanti membri dell'aristocrazia napoletana. Qui Caravaggio visse per un anno.

Nel 1607 Caravaggio partì per Malta, e qui entrò in contatto con il Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri di san Giovanni, Alof de Wignacourt, a cui il pittore fece un ritratto. Il suo obiettivo era diventare Cavaliere di Malta per ottenere l'immunità, in quanto su di lui pendeva ancora la condanna alla decapitazione.


Amorino dormiente
(dipinto del Caravaggio realizzato durante la sua permanenza a Malta)

A Malta l'attività di pittore del Caravaggio proseguì: nel 1608 dipinse la Decollazione di san Giovanni Battista, il suo quadro più grande per dimensioni, tuttora conservato nella Concattedrale di San Giovanni a La Valletta. Nel 1608, su commissione del Cavaliere fra' Francesco dell'Antella, amministratore di Alof de Wignacourt, Caravaggio dipinse l'amorino dormiente, oggi conservato nella Galleria Palatina di Firenze. La tela è firmata e datata sul retro: «M.M. di Caravaggio, Malta, 1608».

Sempre nel 1608, Caravaggio dipinse il San Girolamo scrivente, tuttora conservato nella Concattedrale di San Giovanni a La Valletta.


San Girolamo scrivente
(dipinto del Caravaggio realizzato durante la sua permanenza a Malta)

Dopo un anno di noviziato, il 14 luglio 1608 Caravaggio fu investito della carica di Cavaliere di grazia, di rango inferiore rispetto ai Cavalieri di giustizia di origine aristocratica.

Poi, anche a Malta il Caravaggio ebbe dei problemi con la giustizia: fu arrestato per aver ferito, dopo un duro litigio, un Cavaliere di rango superiore e anche perché si venne a sapere che su di lui pendeva la condanna a morte.

Venne rinchiuso nel carcere di Sant'Angelo a La Valletta, il 6 ottobre ma riuscì incredibilmente ad evadere e a rifugiarsi in Sicilia a Siracusa. Il 6 dicembre i Cavalieri di San Giovanni espulsero Caravaggio dal loro Ordine con disonore: «Come membro fetido e putrido».

A Siracusa, Caravaggio fu ospite di Mario Minniti, un suo amico conosciuto durante gli ultimi anni di permanenza a Roma. Alla fine dell'estate del 1609 Caravaggio tornò a Napoli. Qui, probabilmente in ottobre, fu affrontato da alcuni uomini al soldo del Cavaliere di Malta che aveva ferito, rimase sfigurato e la notizia della sua morte cominciò a circolare prematura.

Nel frattempo da Roma gli fu inviata la notizia che papa Paolo V stava preparando una revoca del bando. Caravaggio, da Napoli, si mise in viaggio su un traghetto che lo avrebbe portato a Palo, feudo degli Orsini distante 40 km da Roma, dove avrebbe atteso in tutta sicurezza il condono papale prima di ritornare, da uomo libero, a Roma.

Ma il viaggio per palo fu lungo e travagliato: causando a Caravaggio la malattia e la febbre; così che, giunti a Porto Ercole, distante da Palo 40 miglia, il Caravaggio fu lasciato alle cure della locale confraternita che il 18 luglio 1610 certificò l'avvenuta morte dell'artista nel loro ospedale.


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