(1657 - 1660)
IL MAGISTERO DI MARTÍN DE REDÍN

Alla morte di Jean Baptiste de Lascaris de Castellar i Cavalieri di Malta si divisero in due potenti fazioni, ognuna delle quali cercava con ogni mezzo di garantire l'elezione del proprio candidato. La prima fazione era fomentata dal Priore di Navarra, Martín de Redín y Cruzat, allora viceré di Sicilia, e l'altra fazione, nota come la fazione dello “squadrone volante”, era a favore del Grande Inquisitore di Malta, un rivale molto potente.

Quest'ultimo, al fine di raggiungere il suo scopo, si era armato di un breve papale che dichiarava che ogni Cavaliere che si era reso colpevole di propaganda diretta o indiretta, o avesse usato promesse o minacce per garantire la sua elezione, non dovesse essere più ammissibile come Gran Maestro dell'Ordine.

Questa breve venne presentata al Consiglio con la formalità dovuta dal segretario del Grande Inquisitore, insieme a una dichiarazione, sempre del Grande Inquisitore, che accusava Martín de Redín y Cruzat di utilizzare il malcostume per assicurarsi il posto, e lo squalificava dal competere.

Le fatiche del Partito del Grande Inquisitore, tuttavia, non furono coronate da successo; Martín de Redín y Cruzat venne eletto il 17° agosto 1657 e, come ultima risorsa, il Grande Inquisitore fece appello al Pontefice.

Il Gran Maestro eletto, però, immediatamente presentò la sua elezione all'approvazione del Tribunale di Roma. Il Papa Alessandro VIII, pensò bene, desideroso com'era di mantenere relazioni amichevoli con il Re di Spagna che aveva fortemente favorito la causa di Martín de Redín y Cruzat.

In segno di gratitudine per il favore mostrato dal Pontefice, Martín de Redín y Cruzat nell'assumere la dignità di Gran Maestro, nominò il nipote preferito del Papa, il Priore de Bichi, ad una delle più ricche commende italiane.

Durante il suo breve magistero, durato solo due anni, Martín de Redín y Cruzat raggiunse a Malta una grande popolarità e, con la sua politica conciliante, restaurò la perfetta tranquillità all'interno dell'Ordine.

Per migliorare la protezione dell'isola fece costruire a proprie spese quattordici torri e mise in piedi un reggimento di 4.000 moschettieri. Martín de Redín y Cruzat morì il 6 febbraio 1660, all'età di 69 anni.


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