(1699 - 1720)
IL MAGISTERO DI RAMON PERELLOS Y ROCCAFUL

Il 7 febbraio 1697, dopo la morte di Adrienne de Wignacourt, venne eletto a Gran Maestro Ramon Perellos y Roccaful.

Assumendo le redini del governo, introdusse diverse leggi importanti per migliorare l'amministrazione interna del Convento. In questo venne aiutato anche da Papa Innocenzo XII che restaurò il privilegio del Gran Maestro di riempire le commende vacanti nella “lingua” d'Italia dietro sua selezione, prerogativa che in precedenza era esercitata dal Tribunale di Roma.

I Cavalieri, durante il governo di Ramon Perellos y Roccaful, continuarono le spedizioni navali contro i turchi. Anche se era stato catturato un galeone ottomano armato con 80 cannoni, era ancora molto sentita la necessità di aumentare la marina con navi di dimensioni maggiori, in modo da essere in grado di far fronte alla flotta turca, che in quegli ultimi anni era stata considerevolmente aumentata.

Per rinforzare la marina dell'Ordine, Ramon Perellos y Roccaful fece costruire a proprie spese la “San Raimondo”, mentre tre navi dello stesso tipo furono costruite a spese del Tesoro. Il comando della nuova flotta fu affidato al Cavaliere St. Pierre che, come risultato della sua prima crociera, catturò una nave da 80 cannoni battente bandiera tunisina, che fu subito aggiunta alla marina dell'Ordine, sotto il titolo di “Santa Croce”.

Nel 1707 questa nave, sotto il comando del Cavaliere De Langon, combatté contro la potente flotta di Algeri e riuscì a sbarcare ad Orano un forte contingente maltese, insieme ad una grande quantità di munizioni, per assistere gli spagnoli assediati. L'anno successivo gli Ottomani tentarono una incursione su Gozo ma, intercettati dal Cavaliere De Langon, persero due navi ed oltre 400 uomini furono fatti prigionieri.


alcune navi dell'Ordine

L'armamento gigantesco che in questo momento si stava preparando a Costantinopoli, e l'incertezza della sua destinazione, richiese i preparativi per la difesa dell'isola, che furono subito eseguiti.

Sotto la sovrintendenza di De Tigné e De Modion, ingegneri del Re di Francia Luigi XIV, vennero riparate le fortificazioni e, in alcuni casi, anche ricostruite con eccezionale con rapidità.

Dei rinforzi di truppe papali di Innocenzo XII vennero messi a disposizione dell'Ordine, e molti valorosi Cavalieri partirono da lontano desiderosi di combattere sotto la bandiera dei Cavalieri di San Giovanni. L'allarme, tuttavia, si rivelò infondato, visto che era la Repubblica di Venezia verso la quale l'Impero Ottomano aveva destinato le sue attenzioni.


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