il Capitolo

Un Capitolo (in latino: “capitulum” diminutivo di “caput”, cioè "testa") è parte di un libro che dava il nome alla riunione religiosa in un monastero in venivano letti brani di testi sacri, così come sezioni della Regola.

Utilizzare solo la regola di San Benedetto richiedeva la frequente lettura di una parte della regola di tutta la comunità riunita. Per estensione, la comunità di un monastero è chiamata il “Capitolo”.


Sala Capitolare della Comanderia di Coulsdon.

La sala costruita appositamente per accogliere le riunioni del Capitolo si chiama “Sala Capitolare” o semplicemente il “Capitolo”. I monaci si riuniscono a porte chiuse ed è strettamente proibito loro ripetere o commentare quanto detto durante il Capitolo.

Nell'Ordine dei Temlari, vi erano due tipi di riunione in Capitolo: il Capitolo Generale ed il Capitolo Settimanale.

Il Capitolo Generale

Almeno ogni cinque anni, gli alti dignitari dell'Ordine si incontravano per dibattere le questioni politiche e decidere le sanzioni contro chi aveva commesso atti contrari all’Ordine. Durante il Capitolo Generale avvenivano anche i giudizi di appello per le sanzioni disciplinari gravi già impartite direttamente dai dignitari. I primi Capitoli Generali avvennero in Terra Santa, più precisamente a Gerusalemme, a San Giovannid’Acri, a Cesarea, a Nicosia, ma ce ne furono anche in Europa, cioè a Parigi, Montpellier ed Arles.
Il 27 aprile 1147, otto giorni dopo la Pasqua, venne convocato nella Commenda del Tempio di Parigi, un Capitolo Generale dei Cavalieri Templari in Francia, dove, già prima del Papa Eugenio III, il Re di Francia Luigi VII e molti prelati, tra cui i Templari e il loro terzo Maestro Évrard des Barres, si impegnarono per la crociata.

Il Capitolo Settimanale

Aveva luogo in tutti i posti di comando dell'Ordine del Tempio, dove vi erano più di quattro fratelli, di solito la Domenica dopo la Messa. Durante il Capitolo venivano risolte le controversie tra fratelli e venivano punire le violazioni della Regola. I fratelli si riuniti in una stanza, a volte in campagna in una tenda da campo apposita per questo utilizzo. Si incontravano in silenzio, poi scoprivano le loro teste e recitavano un paternoster. Finalmente il fratello che guidava il Capitolo recitava un sermone che sarebbe stato commentato in seguito.
La giustizia applicata dai Templari durante il Capitolo Settimanale, aveva quattro livelli di punizione:
1) Avvertenze e penitenze da uno a tre giorni;
2) La penitenza e la perdita degli abiti monastici per un anno e un giorno;
3) la perdita degli abiti monastici per più di un anno;
4) la perdita permanente degli abiti monastici e la cacciata dall’Ordine.

i collegamenti marittimi

Il collegamento tra Oriente ed Occodente era essenzialmente marittimo. Per i Templari, il termine “oltremare” significava l'Europa mentre “al di qua del mare” e più specificamente il Mar Mediterraneo, rappresentava l'Oriente. Per il trasporto merci, armi, fratelli dell’Ordine, pellegrini e cavalli, l'Ordine dei Templari aveva costruito le proprie navi.

Non era una grande flotta, simile a quelle del XIV° e XV° secolo, ma erano poche navi che partivano dai porti di Marsiglia, Nizza, Saint-Raphaël, Collioure e Aigues-Mortes in Francia e da altri porti italiani. Queste navi arrivavano nei porti orientali dopo molte soste.

Piuttosto che finanziare la manutenzione delle navi, preferivano noleggiare barche di terzi chiamate "charter". Contemporaneamente, quando non le utilizzavano direttamente, i Templari noleggiavano le loro navi ai mercanti occidentali. Struttavano anche le navi di altri, quando questo era finanziariamente era più vantaggioso per l'accesso ai porti dove era prevista l’esenzione dalle imposte sui beni che trasportavano dette imbarcazioni.

I posti di comando situati nei porti svolsero un ruolo importante negli affari dei Templari. Istituzioni Templari vennero installate a Genova, Pisa e Venezia, ma era nel sud Italia, soprattutto a Brindisi, che le navi dei Templari sostavano maggiormente.

Utilizzavano due tipi di imbarcazioni: le navi e le galere. La Regola dell’Ordine ci dice che "tutte le navi d'alto mare della casa di Acri sono al comando del Comandante della Terra. E il Comandante di Acri, e tutti i fratelli che sono sotto i suoi ordini ed il suo comando e tutte le cose che fanno le navi devono essere riferite al comandante della Terra”.

Il porto di San Giovanni d'Acri era il più importante dell’Ordine. La “volta” di San Giovanni d'Acri era il nome di uno degli insediamenti di proprietà dei Templar che comprendeva un castello e gli edifici conventuali e si trovava vicino al porto tra via dei Pisani e via di Sant’Anna.