il finanziamento dell'Ordine

I Templari esercitavano un'attività economica, commerciale e finanziaria per pagare le spese connesse con il funzionamento dell’Ordine e le spese per le attività militari in Oriente.

Tuttavia, non bisogna confondere questa attività con quella della banca. L'usura, vale a dire un prestoto con il pagamento di interessi, era vietata dalla Chiesa.

I Templari prestavano il denaro a tutte le persone o istituzioni: pellegrini, crociati, mercanti, congregazioni monastiche, il clero, Principi e Re. L'importo del rimborso era a volte superiore all'importo originario quando poteva essere mimetizzato da un atto di transizione. Era un modo di routine per eludere il divieto.

Durante la crociata di Luigi VII, il Re di Francia arrivò ad Antiochia e chiese assistenza finanziaria ai Templari. Il Maestro dell'Ordine, Evrard des Barrès, fece il necessario.

Il Re di Francia scrisse al suo intendente parlando dei Templari: «Noi non possiamo immaginare come si possa sopravvivere in questi paesi [Oriente] senza il loro aiuto ed assistenza. (...) Vi informiamo che ci hanno prestitarono a loro nome una somma considerevole. Questa somma gli deve essere resa (...)». La somma in questione ammontava a 2.000 marchi d'argento.