Lo Stato Monastico dei Cavalieri Teutonici


il trionfo dei Cavalieri Teutonici sulla Prussia
(illustrazione di Christoph Hartknoch, 1684)

La Crociata di Prussia terminò nel 1283. La conquista era durata 53 anni. I Pruzzi erano stati completamente convertiti; circa il 10% di loro, per salvarsi durante la conquista, erano fuggiti nei territori polacchi e lituani.

Questa parte della comunità rappresentava la vera essenza dei Pruzzi. Vennero così a mancare loro le antiche strutture sociali, senza le quali il popolo dei Pruzzi non poteva progettare qualsiasi opposizione organizzata contro i Cavalieri Teutonici.

Senza diritti ed economicamente distrutti, praticamente erano diventati degli schiavi in nome del cristianesimo; quasi condannati al lavorare come schiavi nei possedimenti dei Cavalieri Teutonici e dei Vescovi.

Durante la conquista circa 80.000 Pruzzi erano stati sterminati, circa 10.000 erano fuggiti in Polonia e circa 5 000 in Lituania. Si stima che non più di 80.000 rimasero in vita.

Poiché, a causa dell'avanzata verso est, occorreva costruire nuove fortezze per la sicurezza del neonato Stato Monastico dei Cavalieri Teutonici, divenne un onere sempre più gravoso per la popolazione cristiana dei Pruzzi fornire la manodopera locale, composta in gran parte da agricoltori, perché era necessario che tutti lavorassero nelle nuove fattorie. Pertanto, il reclutamento di giovani come lavoratori edili e soldati appiedati (che in genere sostenevano le maggiori perdite in battaglia) portò a frequenti ribellioni contro il dominio dei Cavalieri Teutonici che, a volte, scoppiarono in grandi conflagrazioni.


Pruzzi convertiti alla costruzione di un nuovo castello

Con la conversione dei Pruzzi e, in seguito alla cristianizzazione della Lituania, i prigionieri di guerra, dopo il battesimo, non potevano più essere resi schiavi e l'Ordine si trovò in difficoltà nell'arruolamento di nuovi soldati nelle sue forze armate, non intendendo intaccare il sostentamento dei proprietari terrieri che, attraverso le tasse, gli conferivano gran parte del loro ricavi.

I Pruzzi si ribellarono con piccole rivolte nel 1286 e 1295, ma i Cavalieri Teutonici riuscirono a controllare saldamente le tribù dei Pruzzi ribelli. Con la morte dell'Hochmeister Hartman von Heldrungen, avvenuta nel 1283, l'Ordine Teutonico in Prussia era oramai saldamente stabile, con la stragrande maggioranza dei suoi sudditi convertiti al cristianesimo.

Il popolo del Pruzzi conservò molte delle sue tradizioni e del suo stile di vita, soprattutto dopo il Trattato di Christburg che proteggeva i diritti dei convertiti. Le rivolte Prussiane permettevano ai crociati l'applicazione di tali diritti solo ai convertiti, tuttavia il ritmo di conversione rallentò. Dopo che i Pruzzi erano stati sconfitti militarmente nella seconda metà del XIII secolo, durante gli anni seguenti vennero gradualmente cristianizzati e sottoposti all'assimilazione culturale dello Stato Monastico dei Cavalieri Teutonici.


lo Stato Monastico dei Cavalieri Teutonici nel 14° secolo

Durante il mandato dell'Hochmeister Burchard von Schwanden la situazione politica del Regno di Gerusalemme peggiorò. Questa situazione venne fortemente sentita dall'Ordine, visto che il suo quartier generale era ancora a San Giovanni d'Acri, ma nonostante questo, Burchard non si impegnò molto ad inviare aiuti ai Crociati in Terra Santa, preoccupato come era per le questioni in Prussia ed in Livonia. Nel 1287, un'invasione lituana devastò gran parte della Livonia.

Nel 1289 Burchard partì per Roma dove, alla presenza del Papa Nicolò IV, vennero ridisegnate le nuove frontiere dello Stato Monastico dei Cavalieri Teutonici.

Nel 1291 Konrad von Feuchtwangen divenne il nuovo Hochmeister. Nel primo anno del suo mandato, i musulmani catturarono San Giovanni d'Acri, l'ultima roccaforte dei crociati nel Regno di Gerusalemme. Poiché l'Ordine Teutonico aveva sede a San Giovanni d'Acri, Konrad von Feuchtwangen spostò la sede dell'Ordine a Venezia.

Sempre l'Hochmeister Siegfried von Feuchtwangen trasferì il quartier generale dell'Ordine da Venezia al Castello di Marienburg.

La pacificazione della Prussia è simboleggiata dall'edificazione della poderosa fortezza sulla riva destra del fiume Nogat, che ricevette il nome di Marienburg, in onore della Vergine Maria, sotto la cui protezione l'Ordine si era posto fin dalle più remote origini.

La fortezza, tuttora presente e visitabile in Polonia nella cittadina di Malbork, è un poderoso insieme di tre castelli collegati fra loro e circondati da una doppia cinta muraria e da un fossato. Occupa una superficie di 52 acri, 4 volte l'area del castello di Windsor, ed è a tutt'oggi la fortezza più grande d'Europa, nonché una ragguardevole testimonianza di architettura militare medievale.

Da questo momento, con la caduta di San Giovanni d'Acri e con la Prussia sotto controllo, l'Ordine rivolse le sue attenzioni sia nei confronti della cristiana Pomerelia, che separava la Prussia dalla Pomerania, che contro la Lituania ancora pagana.

Marienburg, l'odierna cittadina polacca di Malbork, fu residenza dell'Hochmeister dell'Ordine Teutonico dal 1309 al 1457, e simbolo tangibile del potere dell'Ordine in Prussia.

Nel VIX secolo i Cavalieri Teutonici continuarono la guerra, prima contro la Lituania, poi contro la Polonia e questo fu una causa ulteriore per il definitivo declino della popolazione superstite di Prussia.

Il successivo Hochmeister fu Gottfried von Hohenlohe; questi si comportò molto passivamente per le questioni riguardanti lo Stato Monastico. Non prestando ascolto alle richieste della Prussia e della Livonia, il Capitolo Generale dell'Ordine, riunito a Memel, lo costrinse alle dimissioni.


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