1387: il Regno di Edvige e Ladislao

L'anno successivo al suo battesimo ci fu l'incoronazione di Jogaila come Re di Polonia “jure uxoris”. Ladislao II Jagellone (come venne chiamato dopo il battesimo) ed Edvige d'Angiò, che manteneva tutti i suoi diritti reali, regnarono insieme su Polonia e Lituania, anche se nel Granducato di Lituania il potere effettivo fu esercitato da Vytautas, cugino paterno del Re, che perseguì una politica di sostanziale indipendenza da Cracovia.


Ladislao II Jagellone e la Regina Edvige di Polonia in preghiera
(dipinto di Tommaso Dolabella conservato nel museo dell'Università Jagellinica)

Nel tempo i polacchi scoprirono che il loro nuovo sovrano era un monarca civile con un alto rispetto per la cultura cristiana, come pure un bravo politico e comandante militare. Era un uomo atletico, piccolo, inquieto, gli occhi neri e grandi orecchie.

Ladislao vestita modestamente ed era una persona straordinariamente pulita, lavato e rasato, che ogni giorno non toccava mai il vino e beveva solo acqua pura. I suoi piaceri principali erano l'ascolto dei violinisti Ruteniani e la caccia. Alcuni cronisti medievali attribuiscono il merito del modello di comportamento di Ladislao alla sua conversione.

Ladislao e Edvige promossero la creazione della diocesi di Vilnius sotto il vescovo Andrzej Wasilko, l'ex confessore di Elisabetta di Bosnia.

La sede vescovile, che comprendeva la Samogizia, poi in gran parte controllata dall'Ordine Teutonico, era subordinata all'approvazione di Gniezno e non a quella della Teutonica Königsberg.

La decisione non migliorò le relazioni di Ladislao con l'Ordine Teutonico, ma servì a creare legami più stretti tra la Lituania e la Polonia, abilitando la chiesa polacca ad sostenere liberamente la sua omologa lituana.

Ladislao e Edvige regnarono come co-monarchi, e se Edvige probabilmente aveva poco potere reale, ha preso parte attiva nella vita politica e culturale della Polonia. Tuttavia si impegnò attivamente nella politica e nella diplomazia ed agì come garante delle promesse di Ladislao di restituire i territori catturati alla Polonia.


Petru I di Moldavia

Nel 1387, Edvige guidò in Ungheria due delegazioni polacche con lo scopo di recuperare la provincia di Halych, nella Rutenia Rossa, che era stata trattenuta dall'Ungheria per una disputa dinastica. Guidò ancora un'altra delegazione presso Petru I di Moldavia, convincendolo, nel mese di settembre 1387, a fare della Moldavia un feudo polacco.

Dal 1389, quando la guerra con i Cavalieri Teutonici era oramai inevitabile, si trovò ripetutamente a dover fare da mediatrice nei rapporti conflittuali fra la Polonia e l'Ordine teutonico, iniziò quindi una corrispondenza con l'Hochmeister dell'Ordine Teutonico, seguita da incontri personali con i quali avviò negoziati diplomatici, per cercare di concludere la pace.


trattative tra Edvige ed i Cavalieri Teutonici

Consapevole dell'immane pericolo che i Turchi costituivano per l'Europa cristiana, Edvige tentò di dissuadere l'ambizioso Granduca lituano Vitautas dal disperdere le forze dell'esercito polacco-lituano in un'inutile spedizione bellica contro i Tartari.

Poco dopo l'ascesa al trono polacco, Ladislao concesse a Vilnius il titolo di città come quello di Cracovia, sul modello della legge di Magdeburgo, mentre suo cugino Vytautas, in cerca di soldati fidati per rafforzare il proprio esercito, li trovò tra i Caraimi (popolo affine ai tatari, originario della Crimea e aderente al caraismo) e portò con sé quattrocento famiglie a Trakai, pressoVilnius, dove sorgeva una delle principali fortezze del Granducato, concedendo loro molti privilegi, negli stessi termini dei privilegi concessi agli ebrei di Polonia durante il regno di Boleslao il Pio e Casimiro il Grande.


Edvige che sostiene lo studio

La politica di Ladislao per unificare i due sistemi giuridici fu parziale e irregolare, ma raggiunse una durevole influenza. Uno degli effetti delle misure di Ladislao doveva essere la promozione dei cattolici in Lituania, a scapito degli elementi ortodossi; nel 1387 e 1413, per esempio, ai boiari lituani cattolici vennero concessi speciali privilegi giudiziari e politici negati invece ai Boiari ortodossi.

La maggior parte delle responsabilità politiche, tuttavia, erano nelle mani di Ladislao, mentre Edvige si dedicava principalmente all'assistenza e beneficenza ed alle attività culturali. Sosteneva gli scrittori e gli artisti, donando loro gran parte delle sue ricchezze personali. Arrivò a vendere persino le sue insegne reali, per fini di carità o fondando ospedali. Per contribuire a rafforzare il cristianesimo in Lituania, finanziò gli studi per quei lituani che volevano studiare all'Università Carolina di Praga. Tra i suoi lasciti culturali più importanti vi fu anche il restauro della Accademia di Cracovia, che nel 1817 è stata ribattezzata “Università Jagellonica” in onore della coppia.


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