1410: la Battaglia di Tannenberg-Grunwald

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Jan Zizka

I contadini in più erano obbligati a costruire e a tenere in efficienza ponti e strade per il passaggio dei militari. Ad ingrossare le fila dell'esercito erano disponibili inoltre bande di mercenari. Tra questi ricordiamo un grande capitano di ventura (che in seguito partecipò direttamente alle famose Guerre Hussite), il famoso Jan Zizka.

L'esercito lituano era piuttosto disomogeneo, visto che proveniva da diverse regioni dove si parlavano lingue diversissime. Tra l'altro era composto da uomini che, anche se combattivi, erano abituati a luoghi chiusi come le foreste a loro ben note, mentre ora dovevano battersi in campo aperto e lontanissimi da casa, dove la tattica degli agguati non era attuabile.


Jalal ad-Din khan

Vytautas il Grande, Granduca di Lituania e cugino di Ladislao II Jagellone, era al comando sia dell'esercito Lituano che dei contingenti russi provenienti da Polozk, da Vitebsk, da Smolensk e da Novgorod.

I russi erano soldati a cavallo ed erano stati reclutati tra le comunità contadine e cittadine. Erano armati di asce da guerra, picche, scudi e indossava l'elmo a punta e la corazza a scaglie.

Infine, al comando di Jalal ad-Din khan, vi era un contingente di Tatari, composto da 5.000 arcieri a cavallo.


i motivi della guerra


Ladislao chiede perdono a Dio
perchè sta per uccidere dei cristiani

Per Vytautas lo scopo era la riconquista della Samogizia e della sua fascia di costa fra Prussia e Livonia e quindi l'imposizione, in caso di vittoria, di una pace stabile in modo da poter sviluppare il suo desiderio di radicarsi come unico sovrano nelle terre di famiglia.

Per Ladislao II Jagellone era fondamentale fermare l'Ordine Teutonico nella sua politica di espansione, ma erano importanti soprattutto le sue rivendicazioni relative al possesso delle città costiere come Danzica, con i loro porti.

Colpire quindi i Cavalieri Teutonici a Marienburg, era la meta ultima dei due cugini. Questo non fu subito capito dai Cavalieri, perché stimavano come eccessivo un piano di guerra da parte dei Polacchi. La loro fortezza era ben difesa e troppo all'interno dello stato teutonico per potere essere raggiunta e conquistata. Non si pensava mai che Ladislao e Vytautas potessero osare di entrare in territorio teutonico per puntare a Marienburg.


le manovre diversive

I piani di attacco di Ladislao II Jagellone e di suo cugino Vytautas erano abbastanza impegnativi, visti i traguardi che ognuno di essi voleva raggiungere. I piani di Ladislao prevedevano prima alcune manovre diversive dei suoi Polacchi per disperdere i Cavalieri su tutto il territorio prussiano e successivamente il congiungimento con l'esercito lituano in un punto ben definito sulle rive della Vistola per cominciare insieme l'avanzata verso Marienburg, sperando di situarsi nel mezzo per dividere i diversi contingenti teutonici.

Il 14 giugno del 1410, ad ovest di Tannenberg c'era la città Bromberg, dove avvenne la prima manovra diversiva. Vi fu un attacco da parte dei Polacchi alla guarnigione Teutonica. Il 27 giugno da Königsberg venne confermato che c'era stato un attacco lituano al castello di Memel. Questo significava che la tregua firmata con la mediazione di Venceslao era stata violata.

L'Hochmeister Ulrich von Jüngingen cercò di capire dove nemico avrebbe fatto cadere il suo prossimo colpo e, mentre a Schwez fu dato ordine di respingere ogni attacco, a Soldau fu ordinato di continuare a seguire i movimenti dei lituani e riferire ulteriori movimenti e nuove direzioni. Era strano per i Cavalieri Teutonici non riuscire a capire dove si dirigessero esattamente i due cugini, non era chiaro se le due armate prevedessero azioni congiunte.

Il 25 giugno Ladislao II Jagellone si mise in marcia e poi si arrestò nei pressi del villaggio di Kozłów Biskupi per attendere notizie dei movimenti di Vytautas. Qui lo raggiunse un messaggero che lo avvertì che Vytautas stava per guadare il Narew e che gli chiedeva di proteggere il suo passaggio.

Il 2 luglio Polacchi e Lituani si incontrarono proprio in quella zona per poi proseguire uniti fino a Jerzow. Il 7 luglio Ladislao passò in rassegna tutta l'armata e fece celebrare una messa chiedendo perdono a Dio per quello che stava per compiere contro altri cristiani come lui.

Lo stesso giorno fu oltrepassato il confine ed il Comandante Zyndram z Maszkowic e Vytautas si prepararono allo scontro col nemico. Lidzbark fu la prima postazione teutonica che venne presa. Altri battaglioni intanto l'8 luglio catturarono Soldau e Neidenburg. Giunti al fiume Drwęnza vennero avvistati i contingenti dei Cavalieri Teutonici arroccati e pronti con i pezzi da fuoco.


l'assedio al castello teutonico di Gilgenburg

Anche il Cavalieri avvistarono l'esercito polacco-lituano; avevano infatti previsto che i Polacchi intendevano guadare proprio in quel posto. L'Hocmeister distribuì i suoi armati lungo la riva del fiume (questo fu il primo errore visto che in questo modo si indeboliva tutta la loro difesa), pensando che i Polacchi avrebbero attaccato proprio in quel posto.

Invece Ladislao non guadò il fiume e decise di continuare la marcia sino alla sua sorgente, dove il guado sarebbe stato più agevole. L'Hocmeister, capite le manovre di Ladislao, si diresse verso Bratenau, per chiudere la strada per Marienburg all'armata nemica.

Il 13 luglio, Ladislao e Vytautas, presso il castello di Gilgenburg, si scontrarono con un battaglione di Cavalieri che venne sbaragliato. Il castello venne preso e la cittadina annessa venne saccheggiata e messa a ferro e a fuoco.


la battaglia decisiva

Il 15 luglio gli eserciti erano nelle piane tra i villaggi di Grunwald, Stębark (Tannenberg) e Łodwigowo. Ladislao non aveva ancora dato ordine di muovere e, per affrettare le mosse del nemico, l'Hocmeister Ulrich von Jungingen, per provocare i polacchi e lituani ad attaccare per primi, mandò al Re Ladislao due spade, note come “Spade di Grunwald”, per dire, usando il simbolismo di quei tempi, che l'ora dello scontro era giunta.


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