1414: la guerra della fame

Con la prima pace di Toruń, non tutti i problemi tra il Granducato di Lituania e l'Ordine Teutonico vennero risolti. La questione più controversa era il confine tra la Samogizia e la Prussia.


Vytautas il Grande

Il Granduca di Lituania Vytautas il Grande aveva era convinto che l'intera destra del fiume Memel (Neman), compresa la città di Memel (Klaipeda), fosse passata per sempre alla Lituania, mentre i Cavalieri Teutonici avevano richiesto che, dopo la morte di Vytautas e di Ladislao II Jagellone, Re di Polonia, la Samogizia sarebbe passata nei territori di loro pertinenza.

Sigismondo, Imperatore del Sacro Romano Impero, accettò di mediare la controversia e nominò Benedict Macra affinché ascoltasse le argomentazioni delle parti avversarie.


l'Imperatore Sigismondo

Il 3 maggio 1413 Benedict Macra prese la decisione e riconobbe la riva destra del fiume Memel, compresa la città di Memel, alla Lituania. I Cavalieri rifiutarono di accettare questa decisione e l'Hochmeister dell'Ordine Teutonico Heinrich von Plauen, ordinò all'esercito teutonico di entrare nella Polonia settentrionale.

Ma l'esercito Teutonico, comandato da Michael Küchmeister von Sternberg, ritornò in Prussia dopo soli 16 giorni di campagna, in quanto non riteneva che l'Ordine, che ancora non si era ripreso dalla sconfitta nella battaglia di Tannenberg-Grunwald del 1410, fosse pronto per un'altra guerra contro la Polonia.

Michael Küchmeister depose Heinrich von Plauen e, dopo essere diventato il nuovo Hochmeister, nel maggio 1414 tentò di riaprire i negoziati con la Polonia. Ma quando il Re Ladislao chiese di ripristinare Heinrich von Plauen, rifiutando qualsiasi tentativo di compromesso, le trattative si interruppero.


cavaliere polacco

Vytautas e Ladislao II Jagellone ancora una volta dichiararono guerra all'Ordine Teutonico. La guerra (chiamata la guerra della fame) durò solo un paio di mesi. Gli eserciti del Re Ladislao e del Granduca Vytautas invasero la Prussia Teutonica nell'estate del 1414. Passarono da Osterode in Varmia, saccheggiando e bruciando villaggi e raccolti.

I Cavalieri Teutonici scelsero di concentrare i propri sforzi difensivi nella Terra di Chełmno e, restando nei loro castelli, rifiutarono la battaglia in campo aperto, essendosi resi conto della superiorità polacca e lituana nella battaglia campale.

Michael Küchmeister von Sternberg seguì la tattica della terra bruciata, nella speranza di privare eserciti invasori del cibo e di rifornimenti; purtroppo questa tattica portò la regione alla carestia ed alla peste. Gli invasori comunque non riuscirono ad ottenere una decisiva vittoria militare in battaglia e quindi organizzarono lunghi assedi dei castelli teutonici.

Il legato pontificio Guglielmo di Losanna propose di risolvere il conflitto attraverso la diplomazia, così che nel mese di ottobre a Strasburg (ora Brodnica) venne firmata una tregua di due anni. Ladislao II Jagellone e Vytautas accettarono di presentare il loro caso al Concilio di Costanza.


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