1434: il Regno di Ladislao III Jagellone

Nel 1402 Ladislao II Jagellone, con una mossa politica che poteva rilegittimare il suo regno, rispose ai brontolii contro il suo governo sposando Anna Cylejska, nipote di Casimiro III di Polonia. Anna Cylejska, morì nel 1416 lasciandogli una figlia: Edvige. Nel 1417, Ladislao II Jagellone sposò Elżbieta Granowska, che morì nel 1420 senza lasciargli alcun figlio. Due anni dopo sposò Zofia Holszańska, che gli diede due figli.


Casimiro

La morte nel 1431 della principessa Edvige, l'ultima erede di sangue Piast, consentì a Ladislao di fare suoi eredi i due figli avuti da Zofia Holszańska, anche se dovette addolcire la nobiltà polacca con concessioni per garantirsi il loro consenso, dal momento che la monarchia era elettiva.

Ladislao II Jagellone morì il 1° giugno 1434, lasciando la Polonia al figlio maggiore, Ladislao III, e la Lituania al figlio più giovane, Casimiro, entrambi ancora minorenni. L'eredità lituana, però, non poteva essere data per scontata: la sua morte infatti poneva fine alla unione personale tra i due regni.


Ladislao III

Ladislao III Jagellone Salì al trono nel 1434, all'età di dieci anni e fu subito circondato da un gruppo di consiglieri guidato dal cardinale Oleśnicki.

Nonostante gli accordi firmati tra Ladislao II Jagellone ed i rappresentanti dell'alta nobiltà polacca per garantire la successione ai suoi figli, l'opposizione voleva un altro candidato al trono polacco: Federico II, elettore del Brandeburgo, che era promesso sposo di Edvige Jagellone, la figlia che Ladislao II aveva avuto dalla sua seconda moglie. Tuttavia la cospirazione si risolse con la morte della principessa, che alcuni storici dicono che sia stata avvelenata dalla regina Sofia di Halshany.

Il regno del giovane Ladislao III fu difficile fin dall'inizio. La sua incoronazione venne interrotta da un nobile ostile, Spytko di Melsztyn. Il giorno dopo la sua incoronazione non ebbe luogo il consueto omaggio degli abitanti di Cracovia, a causa di una controversia tra i signori di Masovia. Né Ladislao III aveva molto da dire più tardi sulle questioni di stato, che erano gestite dal potente chierico e cancelliere Zbigniew Oleśnicki. La situazione non cambiò nemmeno dopo che la “seym” (parlamento) si era riunita a Piotrków nel 1438, e dichiarò che il quattordicenne Re aveva una maggioranza che lo appoggiava.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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