1506: il Regno di Sigismondo I il Vecchio


Sigismondo I di Polonia

Sigismondo I di Polonia (polacco: Zygmunt I Stary, della dinastia degli Jagelloni, regnò come Granduca di Lituania e Re di Polonia dal 1506 fino al 1548.

Era figlio del Re Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d'Austria: seguì i suoi fratelli Giovanni I Alberto ed Alessandro I al trono polacco. Sigismondo era stato battezzato con il nome del nonno materno di sua madre, il Sacro Romano Imperatore, morto nel 1437.

Sigismondo cercò di consolidare il potere interno al fine di affrontare le minacce esterne al paese. Durante il regno di Alessandro I, era stata istituita la legge “nihil novi”, che vietava al Re di Polonia, di emanare le leggi senza il consenso del Sejm (parlamento); questo si rivelò paralizzante per i rapporti tra Sigismondo ed i nobili.


1506-1508: La terza guerra con la Moscovia

La Lituania e la Moscovia erano perennemente in guerra. Dopo varie sconfitte per mano di Ivan III, i lituani erano sempre più dipendenti dagli aiuti polacchi. Nelle prime guerre, i lituani avevano acquisito il controllo di molti territori della Rus', da Kiev a Mozhaisk, ma durante le guerre successive, in particolare nel 16° secolo, i moscoviti furono in grado di espandere i loro domini a ovest prendere il controllo di gran parte della terra che aveva fatto parte di Rus' di Kiev.


Vassili III di Moscovia

Nel 1506 gli eserciti alleati della Moscovia e del Khanato di Crimea, invasero la Lituania. A quel tempo da poco era salito al trono di Polonia e di Lituania Sigismondo I il Vecchio; contemporaneamente il trono di Moscovia venne ereditato da Vassili III, che riprese le ostilità con la Lituania. La guerra continuò fino al 1508 concludendosi con l'inconcludente "trattato di pace eterna" dell'8 ottobre 1508 che lasciò invariati i confini territoriali stabiliti nel trattato del 1503.


1512: la quarta guerra con la Moscovia

Nel 1512 la Moscovia invase di nuovo il Granducato di Lituania, che era in unione personale con la Polonia. L'Ordine Teutonico, che era vassallo della corona polacca, avrebbe dovuto aiutare il Granducato, ma si rifiutò, facendo infuriare Sigismondo.


Sigismondo I il Vecchio

In un primo momento i russi non riuscirono a catturare Smolensk, ma due anni dopo, nel 1514, riuscirono a prendere il controllo della città, dopo tre mesi di assedio. Da allora, la Moscovia subì una serie di sconfitte. La prima accadde nel 1512, quando il Grand Hetman di Lituania, Konstanty Ostrogski, saccheggiò Severia e sconfisse una forza moscovita di 6.000 uomini. La seconda sconfitta moscovita accadde nel 1514, durante la battaglia di Orsha. Nonostante queste importanti vittorie, l'esercito polacco-lituano non riuscì a muoversi abbastanza rapidamente per riconquistare Smolensk.

Nel marzo 1515 la Moscovia si alleò con l'Ordine di Livonia, il ramo livoniano dell'Ordine Teutonico, ma non riuscì a riprendere Vitebsk, mentre le truppe polacche catturarono Pokrov e Toropets nel 1516.

Nel 1517 l'Ordine Teutonico firmò un'alleanza con Vassili III di Moscovia. Alberto, convinto che quest'alleanza rendesse più forte l'Ordine Teutonico, richiese al Re polacco la restituzione della “Prussia Reale” e del territorio della Varmia, oltre ad un risarcimento per l'occupazione polacca di quei territori.

In risposta, prima la dieta di Prussia (landtag o sejmik) e poi, il “Sejm” polacco, dichiararono l'esistenza dello stato di guerra tra il Regno di Polonia e l'Ordine Teutonico. La Lituania, tuttavia, si rifiutò di aiutare la Polonia in questa guerra, essendo occupata con la minaccia della Moscovia.

Sempre nel 1517 una spedizione polacco-lituana contro Pskov terminò con una sconfitta ad Opochka, ma nel 1518 le forze moscovite furono sconfitte a Polotsk.

Nel 1522 venne firmato un trattato di pace secondo il quale la Lituania fu costretta a cedere circa un quarto dei possedimenti ruteni, compresa Smolensk.


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