Essere un membro dell'Ordine di Santiago faceva parte delle aspirazioni più ambite dagli uomini del 17° secolo, ma l'entrata in questo Ordine era elitaria e non era facile.
I membri della nobiltà, come Gregorio María de Silva y Mendoza, Duca di Pastrana, o di altra famiglia reale, avevano il cammino spianato rispetto a coloro che non potevano certificare l'antica origine cristiana dei suoi predecessori o che il loro reddito non proveniva dal lavoro delle loro mani.
Ben noto è il giudizio che dovette subire Diego Rodriguez de Silva y Velazquez (il noto pittore Diego Velasquez), dove i suoi amici, come il pittore Francisco de Zurbarán, dovettero testimoniare per attestare che le sue radici erano limpide e che la sua arte non era motivata dalla necessità di ottenerne dei vantaggi economici che lo obbligavano a svolgere lavori manuali, ma che era un intellettuale.
Anche lo scrittore spagnolo Francisco de Quevedo è stato un membro dell'Ordine. La sua ammissione venne ufficializzata il 29 dicembre del 1617 e fu firmata da Alonso Nunez de Valdivia, cameriere e segretario del Re Filippo III, il quale introdusse l'obbligo di verificare la genealogia degli aspiranti Cavalieri.
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