La Seconda Crociata

Il ruolo svolto dai Cistercensi nella organizzazione e nella conduzione delle Crociate in Terra Santa fu la forma più spettacolare del loro coinvolgimento negli affari religiosi e politici della Curia Romana. Fin dal 1124 venne realizzato un tentativo serio di estendere fino alla Terra Santa l'attività dell'Ordine.

Arnaud, il primo abate di Morimond, senza l'autorizzazione del Capitolo Generale abbandonò il suo incarico con la ferma risoluzione di fondare una abbazia in Palestina, accompagnato dai suoi migliori monaci; soltanto la morte prematura gli impedì di realizzare questo piano.

Bernardo di Chiaravalle era profondamente contrario a questa avventura; e tuttavia egli aveva incoraggiato i Premonstratensi in un tentativo analogo ed inoltre aveva appoggiato con entusiasmo la fondazione dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio, dedicando loto il suo famoso trattato dal titolo “De laude novae militiae” (La lode della nuova milizia).

Il contributo personale di Bernardo di Chiaravalle a questa causa fu la sua collaborazione alla predicazione della Seconda Crociata; solo alcuni altri abati Cistercensi lo assisterono in Germania. Fra di essi, l'abate Adamo di Ebrach, che si prodigò nello Regensburg, e Gaerlach, abate di Rein, ugualmente impegnato in Austria.

Un certo monaco francese di nome Rodolfo, che aveva incominciato a predicare senza alcuna autorizzazione ed aveva sollevato la popolazione nella regione del Reno contro i Giudei, fu ridotto al silenzio da un energico intervento di Bernardo di Chiaravalle.


Bernardo di Chiaravalle predica la seconda Crociata in presenza del Re Luigi VII, della Regina Eleonora
e dell'Abate Suger, a Vezelay in Borgogna
(dipinto di Emile Signol)

L'esercito dei Crociati, tuttavia, non fu accompagnato dai Cistercensi, sebbene due Vescovi Cistercensi, Goffredo di Langres e il famoso storico Ottone di Freising, si offrirono come volontari per la Seconda Crociata. Questa alla fine fallì; e tuttavia, l'esempio di Bernardo di Chiaravalle rimase vivo ed incoraggiò altri Cistercensi a prendere parte alle Crociate successive.

Fonte: L.J. Lekai, I Cistercensi. Ideali e realtà, V, Certosa di Pavia, 1989.