1210: La battaglia di Umera

Nel settembre del 1210, dopo varie incursioni dei Cavalieri Portaspada nella Contea Estone di Ugandi, gli anziani della Contea decisero di dare un colpo decisivo ai Cavalieri Portaspada e lanciarono diverse incursioni verso le roccaforti in Livonia custodite dai Cavalieri. Un gran numero di truppe Estoni iniziarono assediando la fortezza di Wenden (Cesis), che era diventata un punto di forza molto importante per i Cavalieri Portaspada.


il castello di Wenden (Cesis)

Gli estoni assediarono la roccaforte con l'intento di incendiarla. L'assalto fu feroce: dopo aver costruito una torre mobile di grandi dimensioni, gli Estoni si avvicinarono alla roccaforte muniti di torce. Attaccati dall'alto e dal basso, i Cavalieri Portaspada si trovarono in una situazione difficile. La roccaforte di Cesis subì un attacco per tre giorni; i difensori probabilmente non sarebbero stati in grado di mantenere la difesa, se il quarto giorno gli assedianti non si fossero inaspettatamente ritirati.


la fortezza di Wenden (Cesis)

Gli Estoni avevano ricevuto un messaggio dai loro esploratori nel quale si diceva che un gran numero di truppe nemiche si stava dirigendo verso Cesis per soccorrere l'esercito intrappolato nella roccaforte. L'esercito Estone decise di ritirarsi e cercare una posizione migliore per combattere i Cavalieri Portaspada. Gli estoni si spostarono quindi dall'altra parte del fiume Gauja e si fermarono al suo affluente per fare un agguato il giorno dopo. Senza aspettare i rinforzi, i Cavalieri Portaspada iniziarono ad inseguire i nemici in ritirata.


una battaglia fluviale tra i Cavalieri Portaspada e gli estoni

Gli Estoni, nascosti nella foresta vicino al fiume Umera, caricarono improvvisamente il nemico e l'attacco fu un successo. Molti Cavalieri Portaspada, Livoni e Letgalli vennero uccisi. I Cavalieri Portaspada avevano cercato di raggrupparsi intorno alla loro bandiera, ma non appena i loro alleati Livoni e Letgalli fuggirono, anche loro si ritirarono dal campo di battaglia. Gli estoni li inseguirono, catturandone alcuni ed uccidendone altri sul posto.

Secondo la Cronaca di Livonia, dei 14 prigionieri alcuni furono bruciati vivi, mentre agli altri gli Estoni incisero con una spada una croce sulla schiena dei restanti prigionieri prima di uccidere anche loro.

La vittoria sui Cavalieri Portaspada fu per gli Estoni un grande motivo di orgoglio perché si resero conto che gli invasori potevano essere sconfitti. Gli Estoni vincitori inviarono in tutte le loro Contee messaggeri che informarono di questa impresa così che tutte le tribù Estoni si accordarono per essere “un cuor solo e un'anima sola contro i cristiani”.