1236: La battaglia di Saule

Nonostante la condanna a livello internazionale, i Cavalieri Portaspada continuarono ad agire nel Baltico. Nel 1229 cominciarono a razziare la Samogizia. Nel 1236 accadde un importante evento che ebbe un forte impatto in tutta la regione. Dall'Holstein arrivò in Livonia una grande forza Crociata che chiese ai Cavalieri Portaspada di essere portata a combattere contro i pagani.


cavaliere tedesco del XIII secolo

Volquin von Naumburg, il Maestro dei Cavalieri Portaspada, non avrebbe voluto effettuare la campagna durante la stagione estiva, perché muoversi attraverso paludi e foreste per raggiungere la Lituania era complicato ed i lituani avrebbero avuto un netto vantaggio sul loro terreno, voleva invece attendere l'inverno prima di lanciare una campagna contro i pagani della Samogizia, ma i Crociati appena arrivati insistevano sul fatto che la lotta andasse fatta d'estate, in modo da poter tornare a casa prima che il mare si congelasse.

La spedizione del Maestro Volquin von Naumburg prevedeva di attraversare la Semgallia per attaccare i Samogizi (lituani che vivevano nelle pianure della Zemaitija, a nord del fiume Nemunas). I crociati conquistarono rapidamente gran parte della Samogizia, saccheggiando e distruggendo parecchi villaggi.

Al sopraggiungere dell'autunno i Cavalieri Portaspada ed i crociati dell'Holstein decisero di rientrare nelle loro basi in Livonia. Ma, mentre attraversavano il fiume Saule, l'esercito di Vykintas, Duca di Samogizia, tese loro un'imboscata e li attaccò.

La battaglia che ne seguì fu un disastro per i Cavalieri Portaspada che si trovarono di fronte all'esercito di Samogizi guidati dal duca Vykintas e dei loro alleati Lituani guidati dal Duca Mindaugas.

Le truppe appiedate dei Crociati, composte prevalentemente da Livoni convertiti che accompagnavano i Crociati, scapparono ed i Crociati, rimasti soli, furono attaccati dalla cavalleria leggera lituana, molto più agile nei movimenti nel terreno paludoso rispetto alla lenta cavalleria pesante dei Cavalieri Portaspada.

Fu una vera strage in cui morì anche il Maestro Volquin von Naumburg ed almeno 50 Cavalieri Portaspada, circa la metà delle forze dell'Ordine. I pochi crociati che riuscirono a fuggire dirigendosi verso Riga, furono poi sterminati nei giorni successivi dai Semgalli, che pare non abbiano partecipato alla battaglia vera e propria.


la battaglia di Saule

Vykintas e Mimdaugas vinsero la battaglia, infliggendo un catastrofico risultato al'Ordine dei Cavalieri Portaspada, che mai più riacquistò tutto il suo potere.

Il disastro tedesco crociati nel 1236 nella battaglia di Saule segnò grandi cambiamenti negli eventi delle crociate in tutta la regione baltica. Il nucleo della guida dell'Ordine dei Cavalieri Portaspada era stato eliminato e l'Ordine non poteva più continuare come organizzazione autonoma. Questo era un grave pericolo per il potere tedesco in terra di Livonia.

medaglia commemorativa dei 770 anni dalla Battaglia di Saule

Riga aveva bisogno di protezione, le terre conquistate in precedenza non erano state ancora liberate da tutte le tribù pagane. Una gran parte di Curi e Semgalli erano ancora liberi dal dominio dei Cavalieri Portaspada, per non parlare dei lituani, che ora avrebbero potuto fare potenti irruzioni in Livonia. Doveva essere fatta qualcosa per salvare tutta la crociata nel Baltico.

Sfortunatamente per le tribù ancora pagane del Baltico venne trovata una potente alternativa: l'Ordine Teutonico. Ancor prima della battaglia di Saule, il Maestro dell'Ordine dei Cavalieri Portaspada cercò la collaborazione dell'Ordine Teutonico, ma non venne concluso nessun accordo. Il 12 maggio 1237, otto mesi dopo la sconfitta riportata nel 1236 nella battaglia di Saule contro i Lituani in Curlandia, i pochi Cavalieri Portaspada sopravvissuti accettarono di essere incorporati nell'Ordine dei Cavalieri Teutonici che aveva preso piede in Prussia. L'Ordine Teutonico era l'unico ad avere la possibilità di prendere parte nella conquista della Livonia. I Cavalieri Portaspada mantennero comunque una certa autonomia diventando il ramo di Livonia dell'Ordine Teutonico e prendendo il nome di “Ordine di Livonia”.

Questo cambiò la bilancia del potere in Livonia: a differenza dei Cavalieri Portaspada, l'Ordine di Livonia non era soggetto al Vescovo di Riga, ma al Gran Maestro dell'Ordine Teutonico, il cui unico superiore era il Papa.