La Polonia dal XII al XV secolo

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Casimiro il Grande iniziò l'espansione della Polonia verso sud-ovest. Dopo la fine nella Rus' di Halyc della dinastia dei Ruryk, il ducato fu dominato da questo re polacco (1344 e 1366). Alla fine del regno di Casimiro il Grande, il territorio dello Stato ammontava a 240 mila di kmq, la popolazione era di circa 2 milioni di abitanti.

In quell'epoca, un milione di persone che parlavano la lingua e coltivavano la cultura polacca, vivevano fuori dal Regno Polacco: in Slesia, Pomerania e Masovia, mentre lo Stato polacco veniva abitato, oltre che dagli stessi polacchi, anche da tedeschi, russi ed ebrei.


Luigi d'Angiò, Re d'Ungheria

Il Re, sebbene più volte sposatosi, non ebbe un figlio legittimo ma non fu presa neanche in considerazione la possibilità di trasmettere il potere ad uno dei Piast di Slesia o di Masovia privi di prestigio. Casimiro stipulò quindi un accordo con Luigi d'Angiò, Re d'Ungheria e nipote da parte materna di Ladislao il Breve, il quale salì al trono nel 1370 e regnò fino al 1382. Egli, non avendo successori maschi, cercò di convincere i nobili polacchi a riconoscere come successore al trono una delle sue figlie.


Edvige

Nel 1384 Edvige, figlia undicenne di Luigi d'Angiò, chiamata in Polonia dalla nobiltà e dai rappresentanti delle città, salì al trono reale. Un gruppo di magnati di Cracovia, che allora governava la Polonia, decise di darla in sposa al Granduca Lituano, il pagano Jogaila, a condizione però che la Lituania accettasse il battesimo e fosse inclusa nel Regno della Polonia.

L'unione fu conclusa a Krewo nel 1385 ed un anno dopo Jogalia fu battezzato a Cracovia e prese il nome di Ladislao per essere poi eletto Re di Polonia (1386-1434). Tale unione polacco-lituana fu dettata anche dalla necessità di far fronte al pericolo di espansione dell'Ordine Teutonico.


Jogalia

Il Gran Ducato Lituano era uno Stato molto vasto e diversificato al suo interno: gli stessi lituani, relativamente pochi, abitavano nelle zone nord-occidentali, mentre più numerosa era la popolazione russa ortodossa. Il battesimo del Granduca e dei magnati lituani e la loro conversione al Cristianesimo di rito occidentale, preservarono la particolarità dell'etnia lituana.

Dopo aver formalizzato l'unione con la Polonia, la Lituania conservò il suo sistema politico, le proprie leggi e strutture sociali. Vytautas, cugino di Ladislao che gli affidò il governo della Lituania, fu un sostenitore di tali particolarità.


atto dell'unione di Horodle

Nel 1413 a Horodle, l'unione polacco-lituana fu modificata in modo tale da garantire alla Lituania una certa autonomia anche dal punto di vista legale. La Polonia e la Lituania occupavano nel XIV e XV secolo un territorio enorme, di oltre 1,12 milione kmq, dove abitavano diversi gruppi etnici e religiosi: polacchi, lituani, tedeschi, russi, ebrei, armeni, tartari, gente di fede cattolica, ortodossa, giudaica e musulmana. Un così grande proliferare di fedi, nonostante il cattolicesimo fosse dominante, spingeva i sovrani a seguire una politica di tolleranza.

Con il battesimo della Lituania venne meno la ragione della politica d'espansione dell'Ordine Teutonico. I Cavalieri Teutonici decisero di prevenire l'aumento della potenza polacca e lituana, iniziando nel 1409 una guerra con entrambi gli Stati.


la battaglia di Tannenberg-Grunwald

Lo scontro decisivo ebbe luogo il 15 luglio 1410 a Grunwald e si concluse, dopo un'accanita battaglia, con la sconfitta dei Cavalieri Teutonici e la morte del loro Hochmeister, tuttavia, nonostante il crollo della potenza dei tedeschi, la città di Malbork riuscì a salvarsi.


Re Casimiro Jagellone

Re Casimiro Jagellone (1447-1492) dichiarò guerra all'Ordine Teutonico, guerra che durò 13 anni e che si concluse nel 1466 con la pace di Toruń a seguito della quale, la Polonia riconquistò la Pomerania con Danzica, Malbork, Elblag e la regione di Warmia.

Le città situate in queste regioni ottennero numerosi privilegi, mentre alla Pomerania fu attribuita una autogestione territoriale. La restante parte delle terre dell'Ordine, la cosiddetta Prussia Teutonica, divenne un feudo della Polonia.

Tratto da: “La storia della Polonia” edito dall'Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia, Roma 2002


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