La Grande Rivolta Prussiana

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1263: la Battaglia di Lobau

Nel 1262 Herkus Mantas era stato gravemente ferito durante l'assedio di Konigsberg. Tuttavia ben presto recuperò e l'anno successivo, con un grande esercito di Natangiani, invase la Terra di Chelmno dove i Cavalieri si erano stabiliti intorno al 1220, e prese molti prigionieri. Questa incursione aveva lo scopo di obbligare i Cavalieri Teutonici ad impiegare molte truppe per la difesa della Terra di Chelmno in modo che non potessero fornire aiuto agli altri castelli e fortezze assediati dai Pruzzi.


la Battaglia di Lobau

Il Landmeister di Prussia Helmeryk von Wurzburg, che al momento era a Chelmno, raccolse i suoi uomini ed inseguì i Natangiani guidati da Herkus Mantas, che non potevano muoversi velocemente a causa del gran numero di prigionieri che portavano con loro. I Cavalieri Teutonici intercettarono i Natangiani sulla strada di ritorno verso la Natangia vicino a Lobau (Lubawa).

I cavalli di battaglia dei Cavalieri Teutonici, pesantemente corazzati, distrussero la formazione Natangiana, ma Herkus Mantas, con i suoi migliori guerrieri, aggredì ed uccise il Landmeister di Prussia, l'Ordensmarschall Dietrich, 40 Cavalieri ed un certo numero di soldati di basso rango. Il successo militare dei Pruzzi fu tale che nel 1263 l'Ordine Teutonico quasi scomparve dalla Prussia, come pure dalle grandi città e dai castelli.

Dopo la battaglia sembrava che i Pruzzi avrebbero potuto vincere la rivolta, ma a causa delle lotte intestine tra clan, non seppero cogliere l'occasione per sferrare il devastante colpo finale. Invece le singole tribù continuarono ad agire per conto proprio, ma senza ottenere che qualche sporadico successo.


1264: l'Assedio di Bartenstein

Durante la Grande Rivolta Prussiana i castelli dei Cavalieri Teutonici rappresentato una minaccia reale per Pruzzi, che erano costretti a mantenere i loro eserciti bloccati durante l'assedio e non potevano partecipare ad una più ampia rivolta.

I castelli dei Cavalieri Teutonici di Bartenstein e di Rossel (ora Bartoszyce e Reszel, in Polonia) erano le due principali roccaforti dei Cavalieri Teutonici nella Bartia, una delle terre prussiane. Il castello di Bartenstein sopportò anni di assedio e fu uno degli ultimi a cadere nelle mani dei Pruzzi.

Il castello di Bartenstein contava 400 soldati teutonici contro i 1.300 Pruzzi della Bartia che erano arroccati in tre fortini che circondano la città. Questa tattica era molto comune per i Pruzzi: costruire i propri fortini in modo da tagliare fuori il castello da qualsiasi comunicazione con il mondo esterno.

Tuttavia i fortini erano abbastanza lontani dal castello di Bartenstein, permettendo al castellano di inviare uomini a fare incursioni nelle zone circostanti. Il nobile locale dei Pruzzi, Miligedo, mostrò segretamente ai Cavalieri il modo di uscire dal castello senza essere visti ma, una volta scoperto, fu ucciso dai Pruzzi stessi. Comunque i Cavalieri Teutonici riuscirono ad incendiare tutti e tre i fortini mentre i Pruzzi stavano celebrando una festa religiosa. Tuttavia, i Pruzzi ben presto ritornarono e ricostruirono i loro fortini.

Bartenstein era a corto di forniture e nessun aiuto veniva da Konigsberg. I Cavalieri Teutonici avevano già mangiato i loro cavalli, quindi l'unico modo di fuggire era a piedi. Per fare questo i Cavalieri Teutonici ricorsero all'inganno: rimasero in silenzio all'interno del castello e non fecero suonare la campana per i servizi della chiesa. Tale silenzio ingannò i Pruzzi facendo credere loro che i Cavalieri Teutonici erano fuggiti.

Si avvicinarono quindi per esaminare il castello ma, una volta abbastanza vicini, i Cavalieri li attaccarono con frecce e pietre. Questo venne ripetuto per tre volte e quando i Cavalieri effettivamente fuggirono, lasciarono indietro un vecchio cieco a suonare la campana della chiesa. Ciò consentì loro di guadagnare diversi giorni per raggiungere Konigsberg e Elbing.


1265: l'arrivo dei rinforzi Crociati

Nel 1265 i Cavalieri Teutonici cominciarono ad arginare la Grande Rivolta Prussiana con l'aiuto di Alberto I, duca di Brunswick-Luneburg e di Enrico III, Langravio di Turingia.

L'anno successivo nuovi rinforzi Crociati vennero forniti dai Margravi del Brandeburgo Ottone III e Giovanni I (il castello di Prussiano di Brandeburgo (Ushakovo) venne successivamente fondato in loro onore). Ottocaro II, Re di Boemia, ritornò brevemente in Prussia tra il 1267 ed il 1268, ma venne dissuaso dalle cattive condizioni climatiche, mentre il Margravio Dietrich II di Meissen partecipò ad una campagna dell'Ordine Teutonico nel 1272.


1271: la Battaglia di Pagastin

Diwanus, capo dei Pruzzi della Bartia, organizzò una grande offensiva nel 1271 insieme a Linka, capo dei Pruzzi della Pogesania. Mentre la fanteria dei Pruzzi assediava i castelli di frontiera, fu circondata dai Cavalieri Teutonici provenienti da Christburg. I Pruzzi che riuscirono a fuggire unirono le loro cavallerie, mentre i Cavalieri organizzarono un accampamento sulla sponda opposta del fiume Dzierzgon, bloccando ai prussiani la via per il ritorno.

Quando i Cavalieri si ritirarono per la notte, la metà dell'esercito dei Pruzzi attraversò il fiume ad una certa distanza, per attaccare i Cavalieri alle spalle, mentre l'altra metà attaccò direttamente di fronte. La battaglia di Paganstin vide dodici Cavalieri Teutonici e 500 Crociati uccisi.

I Pruzzi immediatamente aggredirono Christburg e quasi la catturarono; mentre erano ancora a saccheggiare la zona circostante, da Elbing arrivarono altri Cavalieri Teutonici. Molti fanti Pruzzi perirono mentre la loro cavalleria fuggiva.

Nonostante queste perdite, Diwanus ritornò presto indietro e bloccò le strade che portavano a Christburg sperando affamare il castello.


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