1095: l'Appello di Clermont
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1095: l'entusiasmo per la Guerra Santa

Il sermone di Papa Urbano II che incitava anche i sovrani a strappare la Terra Santa dalle mani dei musulmani, fu accolto in Francia con molto entusiasmo e l'entusiasmo per il pellegrinaggio armato in Terra Santa si diffuse ancora di più quando il Papa fece il suo viaggio di ritorno in Italia.


Ademaro de Monteil
Vescovo di Le Puy

Il giorno dopo il discorso del Papa, il Concilio concesse formalmente tutti i privilegi e le protezioni che Urbano II aveva promesso. Come simbolo ufficiale dei pellegrini venne adottata una croce rossa.

Il Papa fu invitato più volte a guidare la Crociata di persona, ma in sua vece nominò Ademaro de Monteil, Vescovo di Le Puy e, lasciando Clermont, viaggiò da una città all'altra della Francia predicando la Crociata.

Ai Vescovi che erano stati impossibilitati a partecipare al Concilio furono inviate delle lettere e in tutta Europa furono inviati dei predicatori per suscitare l'entusiasmo per la Crociata.

Il Papa trascorse diversi mesi in Francia, soggiornando nelle regioni meridionali, ma i Vescovi ed altri predicatori portarono la parola della Crociata anche nel nord della Francia.

Alla fine del mese di novembre del 1098 il Papa era di nuovo a Roma: era il suo ritorno definitivo alla Città Santa. Qui tenne il suo ultimo Concilio nell'aprile del 1099. Ancora una volta alzò la voce in nome della Crociata e molti risposero alla sua chiamata.

Migliaia di nobili e cavalieri si riunirono in Consiglio e qui fu deciso che un esercito di cavalieri e soldati doveva marciare per salvare dai Turchi Selgiuchidi Gerusalemme e la Chiesa Cristiana d'Oriente.

1095: il Vescovo Ademaro de Monteil nomina di Raimondo IV di Saint-Gilles e Tolousa,
come capo militare dell'armata della prima Crociata (dipinto di Pierre Antoine Labouchère)

Il 5 dicembre 1095 arrivò a Clermont il Conte Raimondo di Saint Gilles e Tolosa e fece la sua richiesta di adesione alla Crociata. Sperava di essere il capo della Crociata, ma questo era ufficialmente un pellegrinaggio e doveva essere guidato dalla Chiesa nella persona del Vescovo Ademaro de Monteil.

Nel luglio 1096 il Papa Urbano II ricevette un messaggio da Re Filippo I di Francia in cui annunciava la totale sottomissione nella questione dell'adulterio e lo informava dell'adesione alla Crociata di suo fratello Ugo I di Vermandois. La Repubblica di Genova acconsentì a fornire alla spedizione dodici galee e navi da trasporto. In Francia si prepararono a partire anche Roberto II delle Fiandre, il duca Roberto II di Normandia e Stefano II di Blois.

Tra gli uomini devoti all'Imperatore Enrico IV che aderirono alla crociata i più importanti furono sicuramente Goffredo di Buglione, Duca della Bassa Lorena, ed i suoi fratelli Eustachio e Baldovino.

In Italia l'entusiasmo non fu minore, tanto che Urbano II si vide costretto a scrivere ai cittadini di Bologna per ringraziarli del loro zelo ed ammonirli a non partire per l'Oriente senza il permesso dei loro sacerdoti. Nell'Italia meridionale il progetto incontrò subito il favore dei Normanni: il Principe di Taranto Boemondo I d'Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo, aderì subito alla Crociata e l'esercito normanno sarà il migliore dell'intero schieramento crociato.


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