(1376 - 1396)
IL MAGISTERO DI JUAN FERNANDEZ DE HEREDIA

Il 24 settembre 1377, a seguito della morte di Robert de Juliac avvenuta il 27 luglio, Papa Gregorio XI nominò formalmente come Gran Maestro dei Cavalieri di San Giovanni Juan Fernández de Heredia, un diplomatico spagnolo al servizio di Pedro IV d'Aragona.

Nativo di Aragona, Juan Fernández de Heredia, era entrato nell'Ordine con il patronato del Re Pietro IV di Aragona e di Papa Innocenzo VI. Grazie all'aiuto di Papa Innocenzo VI gli vennero affidati i priorati di Castiglia, León, e Saint-Gilles (a quei tempi i più ricchi priorati dell'ordine). Nel 1346, con l'appoggio di Pietro IV di Aragona, riconquistò la castellania di Amposta (che era parte del priorato del Aragona).

Il potere e l'influenza Juan Fernández de Heredia vennero grandemente ridotti dal Gran Maestro Raymond Berengar, ma nel 1371, Juan Fernández de Heredia entrò nei favori di Papa Urbano V e venne elevato al rango di Maestro tenente nell'Europa Occidentale.

Nel 1376, Heredia condusse la flotta che riportava a Roma papa Gregorio XI, presa-gendo la fine del papato di Avignone. L'anno seguente, il 24 settembre, Papa Grego-rio XI nominò formalmente Heredia come Gran Maestro, a seguito della morte di Robert de Juilly, avvenuta il 27 luglio.

Una volta eletto Gran Maestro, Juan Fernández de Heredia lavorò sia con per papato che con per il Re di Aragona e Castiglia. Nel gennaio del 1377 il Gran Maestro, con la flotta Giovannita, ricondusse a Roma Papa Gregorio XI; poi, alla fine del 1377, si imbarcò da Napoli per raggiungere Rodi. Durante la navigazione, incontrò una flotta della Repubblica di Venezia e, congiuntesi le due flotte, navigarono insieme per tentare l'assedio di Patrasso, che venne subito conquistata.

Lusingato da questo successo, si lasciò convincere dal generale veneziano a tentare la conquista della Morea, così che, l'anno successivo, Juan Fernández de Heredia intraprese la spedizione militare in Morea, sia per portare aiuto ai baroni cristiani del luogo, attaccati da tutte le parti dagli Ottomani, sia per annettere il Principato di Acaia ai possedimenti dell'Ordine e tentare la conquista Lepanto detenuta dagli albanesi.

Una volta giunto nel Golfo di Arta cadde in un imboscata tesagli dagli Albanesi guidati da Ghin Boua Spata, signore di Etolia e Arcanania, e venne venduto ai turchi ottomani, i quali per il suo riscatto pretendevano somme ingentissime. Per la sua liberazione l'Ordine si dichiarò disposto a pagare qualsiasi somma, ma di tale gravosa incombenza si occupò, poi, la sua stessa famiglia.

Durante la sua assenza, il suo Luogotenente, Gaucher di La Bastide, reclutò i mercenari della Compagnia di Navarra e li portò nel Principato di Acaia, dove, entro otto mesi, riacquisirono Lepanto.

Trascorsi tre anni di prigionia sulle montagne di Albania, nel 1381 la famiglia di Juan Fernández de Heredia provvide al riscatto. Dopo il suo rilascio si recò a Rodi, quartier generale dell'Ordine, da dove cercò di giungere ad un accordo affinché la Compagnia di Navarra consegnasse all'Ordine i castelli catturati nel Principato di Acaia, ma le richieste esorbitanti dei mercenari affossarono rapidamente qualsiasi possibilità di accordo.

Juan Fernández de Heredia ignorò la potente compagnia di ventura e trattò direttamente con Maria de Blois, che rivendicava il Principato di Acaia in nome del figlio Luigi II di Napoli. Dietro il compenso di 20.000 fiorini d'oro, Maria de Blois cedette all'Ordine i diritti sul Principato.


l'antipapa Clemente VII
dipinto di Roberto da Ginevra

Intanto, durante la prigionia di Juan Fernández de Heredia, il Papa Gregorio XI era morto, ed il nuovo Papa Urbano VI si mostrò decisamente contrario a ritornare nella sede di Avignone. Alcuni cardinali, contrariati da tale decisione, dichiararono nulla l'elezione di Urbano VI e lo sostituirono con l'antipapa Clemente VII. Il Gran Maestro, si recò a rendere omaggio all'antipapa Clemente VII, facendo una scelta di campo tanto decisa che spaccò in due l'Ordine di San Giovanni.

Nel 1381 il Papa Urbano VI desti­tuì Juan Fernández de Heredia e nominò al suo posto Riccardo Carac­ciolo, Priore di Capua, riconosciuto dalle lingue d'Italia e d'Inghilterra. Nel 1382, Juan Fernández de Heredia si imbarcò per tornare in Occidente con i suoi poteri diminuiti dalla sfiducia del convento di Rodi.

Il Gran Maestro Juan Fernández de Heredia spese gran parte del resto della sua vita ad Avignone, dove morì nel mese di marzo del 1396. Riccardo Caracciolo, Gran Maestro Rivale, era morto a Roma il 18 maggio dell'anno precedente.


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