(1437 - 1454)
IL MAGISTERO DI JEAN DE LASTIC

Nel 1437 Jean de Lastic, Gran Priore della Lingua d'Alvergna e Commendatore di Mont-Calme, si trovava a Bourganeuf quando apprese della propria elezione a Gran Maestro.

Visto che i mamelucchi d'Egitto avevano occupato già Cipro tra il 1424 ed il 1426, e più volte avevano espresso la volontà di spingersi nel Mediterraneo sino a Rodi, non lasciò la Francia senza aver raccolto un discreto esercito che lo accompagnasse.

Il Gran Maestro arrivò a Rodi nel 1438 e la prima cosa che fece, essendo un accorto diplomatico, consistette nel mandare un'ambasceria dal Sultano turco Murad II al fine di negoziare un prolungamento del precedente trattato di pace; ma non riuscì nel suo intento in quanto il Sultano turco aveva fatto un accordo segreto con il Sultano d'Egitto, per farla finalmente finita con i cavalieri Giovanniti.

Jean de Lastic allora fece appello ai monarchi europei ed al Papa per ottenere rinforzi, ma non ottenne nulla: il papato era pieno scisma, gli inglesi e francesi erano ancora in lotta e gli Stati dell'Europa centrale e dei Balcani, nonché l'Imperatore bizantino avevano già molto a che fare con i turchi. Il Gran Maestro allora fece armare subito una piccola squadra navale per il pattugliamento continuo delle acque dell'isola.


Jean de Lastic (dipinto di Alexandre Genet)

Il 23 settembre del 1440 il Sultano d'Egitto, ostinato nel voler espellere da Rodi i Cavalieri di San Giovanni, dopo aver fatto assaltare Castelrosso fece dirigere la sua flotta di 18 galee verso Rodi. Non appena le galere tentarono di deviare verso il porto, dalle mura partì una scarica di artiglierie tale che gli attaccanti preferirono rinunciare.

Durante la notte la flotta egiziana si diresse verso l'isola di Kos ma, raggiunta da 8 galee dell'Ordine, venne impegnata in un duro combattimento. La notte successiva le navi dell'Ordine ritornarono a Rodi mentre la flotta egiziana proseguì verso Cipro, dove l'Ordine aveva una Commenda.

Nel novembre dello stesso anno la flotta egiziana nuovamente raggiunse le acque di Rodi. Gli Ospitalieri, pur avendo un numero di vascelli inferiore a quello degli avversari, trovarono il modo di abbordare le navi nemiche, catturandone diverse.


il porto di Rodi in una antica stampa

Gli egiziani, aspettando il favore della notte fecero vela verso l'isola di Lango; ma erano stati preceduti dagli Ospitalieri e furono costretti a retrocedere sino a rifugiarsi su una piccola isola dei turchi.

Il Maresciallo dell'Ordine comandante delle galee, attaccò le navi ne­miche che si erano rifugiate sull'isola dei turchi e, dopo aver ucciso circa 700 egiziani, inseguono le navi nemiche fin lungo le coste dell'Anatolia. La notte seguente gli egiziani si diedero alla fuga; appro­darono all'isola di Cipro, appiccarono il fuoco alla Grande Commenda Giovannita, in quel momento senza difensori e, dopo tale fatto, rientrarono rapidamente nei porti di Egitto.

Una tregua fu il risultato di questa bella difesa; ma non durò a lungo. Jean de Lastic si adoperò ardentemente presso molti sovrani d'Europa invocando soccorsi. I più rimasero sordi alle sue richieste, solo il Re Carlo VII di Francia concesse all'Ordine 300.000 franchi. Con questo denaro il Gran Maestro poté provvedere alla tutela dei porti, e richiamò i Cavalieri Giovanniti che stavano in Europa ad accorrere in difesa dell'isola di Rodi.

Non solo i Cavalieri di San Giovanni risposero alla chiamata del Gran Maestro, ma molti nobili cavalieri, desiderosi di partecipare ad una gloriosa impresa, si presentò a Rodi pregando in Gran Maestro di accoglierli nel suo Ordine.


il Sultano turco Murad II

Intanto gli egiziani non si erano dati per vinti; nel 1444 una seconda spedizione infatti partì contro Rodi, guidata dall'Emiro Tamouhai e da Inal al-'Ala'i al-Nassiri, Primo Ministro del Sultano mamelucco Zahir Cakmak.

La flotta dei mamelucchi, forte di 75 vascelli, sbarcò con un'armata di 18.000 uomini, che assediarono Rodi il 10 agosto 1446. L'assedio durò 40 giorni, ma gli attaccanti, a causa delle gravi perdite subite, si reimbarcarono e fecero nuovamente vela verso Alessandria.

Il 18 settembre del 1446, un nuovo assalto venne programmato e anche questo fu fallimentare; i mamelucchi poterono contare fra i loro soldati 300 morti e 500 feriti, oltre alla perdita degli ausiliari. Il Gran Maestro Jean de Lastic venne osannato dall'Europa intera come il difensore dell'Ordine, di Rodi e della cristianità.

Il Consiglio dell'Ordine, volendo premiare la saggezza ed il valore del Gran Maestro, gli ampliò i poteri nell'esercizio della sua funzione; depose ogni facoltà in sue mani, investendolo così di una specie di dittatura, la cui durata si stabilì in tre anni.

Nel 1450 il Sultano Murad II morì ed al trono ottomano salì il figlio Maometto II. Anche al nuovo Sultano il Gran Maestro Jean de Lastic rinnovò l'offerta di pace, che Maometto II accettò di buon grado.

L'anno 1454 Maometto II, che aveva già conquistato Costantinopoli, soddisfatto di tale successo, intimò al Gran Maestro di riconoscersi suo vassallo e di pagargli il tri­buto; Jean de Lastic rispose: “Dio non consente che avendo io ricevuto l'Ordine mio libero, lo lasci schiavo!”

Dopo tale rifiuto inviò presso i sovrani d'Europa il Commendatore d'Aubusson a perorare degli aiuti in nome della Cristianità. Jean de Lastic mori il 19 marzo nel 1454.


LA STORIA DELLE CROCIATE LE CROCIATE DEL NORD LA STORIA DELLA RECONQUISTA
I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO I CAVALIERI DI SAN LAZZARO I CAVALIERI OSPITALIERI
I CAVALIERI TEMPLARI I CAVALIERI TEUTONICI I CAVALIERI DI SAN TOMMASO I MONACI CISTERCENSI
I CAVALIERI PORTASPADA I FRATELLI DI DOBRZYN L'ORDINE DI SANTIAGO L'ORDINE DI CALATRAVA
L'ORDINE DI ALCANTARA L'ORDINE DI MONTESA L'ORDINE DEL CRISTO L'ORDINE DI SAN BENEDETTO DI AVIS